Il ricordo

Don Fabio ed il sorriso di Chiara a Tavernola:”Ora la immagino alle soglie del Paradiso con il Signore”

L'ex sacerdote di Tavernola, ora ad Abbadia Lariana, ieri al funerale per salutare i genitori della ragazza. Le sue dolci parole per la vispa ragazza scomparsa in tragiche circostanze

Ha conosciuto bene, Chiara. L’ha vista nascere e crescere, verrebbe da dire, pensando ai meravigliosi 16 anni della giovane colpita e uccisa martedì da un albero mentre con alcune amiche dormiva in tenda in una località della Val Camonica, nel Bresciano, e ricordando che lui a Tavernola, il quartiere di Como dove la ragazza abitava con la famiglia, era giunto nel 2008 per rimanervi fino al 2019, l’anno della sua nomina a parroco di Abbadia Lariana. Don Fabio Molteni ieri a Tavernola è tornato, per l’ultimo saluto e l’ultimo abbraccio a Chiara Rossetti. E per non far mancare una parola di conforto e di speranza ai suoi cari, a mamma Rita e a papà Leonardo.

 

Chiara era una ragazzina dal viso rotondo, dal sorriso simpatico e  arguto – dice il sacerdote – Non si perdeva un’iniziativa dell’oratorio. Aveva iniziato da piccola con i chierichetti, dei quali recentemente era diventata l’animatrice, poi la ricordo al catechismo, al Grest, ai campi e, ancora, impegnata con i recital. Ricordo il suo encomiabile spirito e animo di servizio – dice ancora il religioso – che aveva rafforzato facendo lei stessa l’educatrice al Grest e ai campi di volta in volta organizzati, sempre a vantaggio dei bambini più piccoli. Era impegnata nel gruppo scout e faceva della propria vita un dono per gli altri, a tutto tondo”.

 

Poi il pensiero va a quella notte, a quella terribile notte. “Una tragica fatalità – afferma don Fabio – l’ha tolta all’affetto di tutti noi, lasciandoci nel dolore intenso del distacco. Se ripenso a lei mi viene in mente un’immagine, frutto della fede, che mi dona consolazione. Alla figlia di Giairo che giace morta Gesù nel Vangelo dice: “Talita kum – che significa fanciulla, o anche agnellino – alzati. E la fanciulla si destò. Ecco, immagino Chiara che sulle spalle di Gesù, buon pastore, varca le soglie del paradiso per vivere con il Signore nella gioia eterna. E prega per ciascuno di noi”.

 

FOTO E TESTO GRAZIE AL POST  https://www.claudiobottagisi.com/

(nella foto una giovane Chiara al fianco di don Fabio anni fa a Tavernola)

 

Abitava a Tavernola, Chiara Rossetti, la sedicenne morta martedì scorso dopo che la sua tenda era stata colpita da un albero caduto per il maltempo che imperversava nella zona, tra i boschi della Val Camonica. Il legame ideale del quartiere comasco e della sua parrocchia dedicata a Cristo Re con la terra mandellese e i suoi dintorni non riguarda soltanto l’attuale parroco don Roberto Bartesaghi (già vicario a Mandello “Sacro Cuore” e dal 2019 alla guida di quella comunità lariana) e don Fabio Molteni, che a Tavernola fu prevosto dal 2008 al 2019, oggi parroco della comunità pastorale di San Lorenzo e Sant’Antonio in Abbadia Lariana.

A Tavernola fu prevosto a partire dal 1970, anno in cui vi giunse proveniente da Musso, anche don Marino Lafranconi, sacerdote mandellese nato nel 1918 e morto nel ’91. E proprio Tavernola era frequentata abitualmente da suo nipote padre Sandro Lafranconi, attualmente missionario nella Polinesia francese, negli anni cui stava ultimando la sua preparazione al sacerdozio e appunto alla missione. A don Marino e ai suoi parrocchiani dell’epoca si deve tra l’altro l’oratorio della frazione comasca, quella stessa località che da giorni piange Chiara e ripensa ai suoi sogni, quelli dei suoi bellissimi 16 anni infranti durante un campo scout estivo in una notte di maltempo.

 

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