Kalongo in festa nel ricordo del primo anniversario di beatificazione di Padre Ambrosoli

Una settimana speciale di ricorrenze che unisce Kalongo con l’Italia e tiene vivo quel ponte di umanità creato da Padre Ambrosoli
Il 28 luglio è stato scelto dalla Chiesa come il giorno in cui ogni anno verrà ricordato il Beato padre Giuseppe Ambrosoli; oggi a Kalongo l’ospedale, la scuola di ostetricia e la comunità intera sono in festa nel ricordo di Padre Ambrosoli.
Pellegrini e ospiti sono arrivati da ogni parte dell’Uganda, esattamente come il giorno delle celebrazioni della Beatificazione.
Dopo la Santa Messa un susseguirsi di canti e balli, come nella tradizione ugandese, che hanno coinvolto soprattutto bambini e bambine di tutte le età. Sono proprio i giovani che la comunità di Kalongo ha scelto per esprimere la gratitudine al Beato Ambrosoli: un inno al valore della vita.
Loro che rappresentano il futuro di un Paese che padre Giuseppe ha messo sempre in primo piano con la sua opera. Un ospedale a vocazione materno infantile. Nel corso della giornata un susseguirsi di testimonianze e ricordi da parte delle personalità presenti e degli stessi rappresentanti della comunità.
E quel ponte che Padre Giuseppe Ambrosoli ha creato con l’Italia, la sua Ronago e Como, ancora una volta si si ricongiunge con la celebrazione della Santa Messa che si terrà nella parrocchia di Ronago questa sera alle 20.30.

E’ stata una ‘settimana speciale’ qui a Kalongo, in crescendo che è culminata in questa giornata, come ci ha racconta – direttamente da Kalongo – il dott. Filippo Ciantia, che è stato per anni direttore dell’ospedale e che ancora oggi supporta la Fondazione Ambrosoli.
“Sono onorato di essere qui in rappresentanza della Fondazione Ambrosoli per partecipare a questa festa che anche oggi ha visto convergere a Kalongo centinaia di persone, anche da lontano, per onorare il ‘loro’ santo, ajwaka madit (il grande dottore) – dichiara Filippo Ciantia – “Una settimana speciale che ha visto ricorrenze importanti e attività altrettanto significative per la missione di questo ospedale e della Scuola di Ostetricia”.

Il giorno 25 luglio in occasione del centenario della nascita di Padre Ambrosoli si è svolto un workshop di due giorni per la valutazione e pianificazione strategica delle attività di supervisione sul territorio, con la presenza di operatori sanitari dei 28 centri sanitari rurali e molti direttori delle scuole del distretto. Una testimonianza del ruolo fondamentale che svolge l’ospedale di Kalongo nel fornire servizi adeguati e di qualità alla popolazione su tutto il territorio. Si tratta di programmi vaccinali, prevenzione e di HIV/AIDS, partecipazione alle attività di visite prenatali per l’identificazione di gravidanze a rischio e guidare all’ospedale come punto di riferimento per evitare morti materne e perinatali. L’ospedale di Kalongo rimane dalla sua fondazione l’unica struttura di riferimento nel distretto.
Ogni anno sono in media 50.000 le persone assistite: in oltre 60 anni di attività oltre 3,2 milioni di pazienti hanno ricevuto assistenza sanitaria, di cui il 70% donne e bambini sotto i 5 anni.
Il 27 luglio si è svolta cerimonia di consegna delle lauree alle studentesse della Scuola di Ostetricia – la St. Mary’s Midwifery – che hanno completato gli studi negli ultimi 4 anni. Non è stato possibile per varie difficoltà, non ultimo il prolungato lockdown per l’epidemia di Covid-19, organizzare questo evento annualmente: erano presenti circa 230 giovani donne, qualificate ostetriche che già stanno lavorando al servizio di mamme e bambini e le loro famiglie, in questo ospedale e in altri vicini e in centri di salute, nelle zone più difficili da raggiungere.
Padre Ambrosoli subito dopo aver avviato l’ospedale, ha voluto fondare una scuola per ostetriche, al fine di salvare tante vite, promuovendo e valorizzando la figura femminile nel settore sanitario e nella società: “Le donne sono il perno della società africana. Curate loro e curerete l’Africa”, diceva Padre Giuseppe Ambrosoli.
Da più di 60 anni ha la St Mary Midwifery School ha trasformato più di 1.650 giovani donne in ostetriche altamente qualificate e fortemente motivate, ed è riconosciuta come una delle migliori del Paese.
E’ veramente significativo che, alla vigilia della festa di padre Giuseppe, si possa vedere nella gioia e nella celebrazione, uno dei frutti più belli della sua opera e per cui ha dato la vita. “Abbiamo voluto organizzare la cerimonia il 27 luglio, la vigilia della festa del beato Giuseppe per rimarcare la necessità per le ostetriche di seguire la dedizione, la cura, l’umiltà, la professionalità, l’amore di padre Giuseppe” – ci racconta Suor Carmel Abwot, direttrice ella Scuola – “Solo così potranno veramente svolgere bene la grande responsabilità che le attende: curare due vite, madre e figlio”
In questo 2023 di date e ricorrenze importanti cade il 25° anniversario della Fondazione Ambrosoli. Esattamente 25 anni fa la Fondazione Ambrosoli ha iniziato il suo cammino con la ferma volontà di preservare e proseguire l’opera di padre Giuseppe Ambrosoli.
“La potenza del suo esempio silenzioso è ciò che ci guida e che si rispecchia nei volti, nell’umiltà e nella gioia di vivere di questa comunità, come sta succedendo in questa speciale giornata, ma anche nelle quotidianità” – dichiara Giovanna Ambrosoli, presidente della Fondazione Ambrosoli – “Padre Giuseppe ha fatto un’opera grande in condizioni estreme, in condizioni di grande solitudine, per il bene dei più fragili e vulnerabili. Insegnando con l’esempio, insegnando facendo, con tanta concretezza e professionalità. Ogni mamma e bambino che aiutiamo a vivere in salute, ogni persona che contribuiamo a curare, ogni operatore sanitario formato sono obiettivi che quotidianamente perseguiamo grazie alla fiducia di quanti ci sostengono e credono in questo piccolo miracolo”

Dal 1998 la Fondazione Ambrosoli sostiene la scuola e l’ospedale di Kalongo: oltre 6 milioni di euro sono stati investiti per salute, formazione e progetti dal 1999 ad oggi.
La Fondazione fornisce un supporto non soltanto economico per garantire l’attività corrente e per ampliare e ristrutturare i reparti, ma anche manageriale, perché le due strutture possano continuare ad essere un punto di riferimento per la popolazione locale negli anni futuri.
L’ospedale funge infatti anche da centro di impiego in una zona dove il tasso di occupazione è molto basso e dà lavoro a più di 250 persone (tra personale clinico e non). Nel 2021- 2022 sono stati 11.987 i ricoveri, di cui 4.398 in pediatria e 4.595 in maternità; 27.591 visite ambulatoriali e 6.550 visite prenatali.
Qui rappresentano la vita e il futuro di una comunità, di un Paese. “Per questo occorre andare avanti, come ci ha insegnato a fare padre Giuseppe, con lo sguardo rivolto al futuro e i piedi ben accorati a terra, certi che il nostro impegno quotidiano in difesa dei diritti più basilari come la salute e la formazione sia in grado davvero di fare la differenza”, conclude Giovanna Ambrosoli.