Sei anni di fotografie per la mostra “L’albero (e il muro) di Carlo Mauri

Fino al 3 settembre in mostra alla Tenuta de l’Annunziata le fotografie di Carlo Mauri
Fino a settembre la Tenuta de l’Annunziata di Uggiate Trevano ospita la mostra fotografica di Carlo Mauri L’albero (e il muro) organizzata dall’associazione The Art Company. Una collaborazione, quella tra l’associazione comasca e la magnifica tenuta di Uggiate. che si ripete almeno una volta l’anno e offre ad artisti la possibilità di esporre in uno spazio elegante e frequentato da una clientela internazionale. Le mostre sono. comunque, aperte liberamente a tutti.
Nel caso di Mauri, il progetto artistico di L’Albero (e il muro) è molto singolare e Carlo lo racconta così:
Iniziai a fotografare l’albero che si stagliava contro il muro che si scorgeva dalla finestra della mia abitazione per restituire la sensazione emozionale che trovavo in quell’inquadratura. Dal primo giorno, per quasi sei anni, il cavalletto è rimasto nella stessa identica posizione. In questo arco di tempo, gli scatti si sono moltiplicati fino a diventare 384. In modo del tutto naturale, prendeva forma un progetto che andava oltre la semplice ripetitività, e che raccontava la storia del mio rapporto visivo con quell’albero e quel muro attraverso i cambi di stagione, di luce e di condizioni atmosferiche. Solo il taglio dell’albero ha potuto interrompere questo rapporto, portando a conclusione un progetto fotografico che qui ripropongo con una selezione dei 22 scatti più significativi che ho realizzato in quegli anni.
Carlo Mauri è da considerarsi un fotografo atipico. Non capita spesso di incontrare autori così modesti che, parlando del loro “fare fotografia”, non finiscano per raccontare le mille questioni
tecniche, i grandi progetti pensati e ripensati e ancora discussioni sulle fotografie “forti” e “deboli”.
Con Mauri tutto questo non accade e non è accaduto. Con le sue immagini non vuole dimostrare nulla ed è poco interessato all’arte del convincimento. Le vibranti tonalità “naturali” delle sue
gigantografie appartengono allo spettro visibile, Mauri non ha fatto altro che impressionare la pellicola. E’ forse in questo gesto banale che e ripetitivo, che Mauri ha compiuto con ostinata
convinzione, che si ritrova una certa natura della fotografia. Il suo progetto si è costruito man mano che vedeva le foto sviluppate e stampate. Avrebbe potuto andare avanti all’infinito, magari
senza neanche accorgersene, come prendere il tram tutte le mattine, se qualcuno non avesse deciso di tagliare l’albero. La direzione che ha seguito è indipendente da qualsiasi forma critica,
il suo gioco volontario dipende dalla casualità e dal rapporto morboso che ha costruito con le sue immagini. Cresce poi lo stupore, ma solo a lavoro concluso, quando le immagini ben allineate
danno il peso e la forma alle idee. Adesso è possibile interpretare, compiere tutte le analisi con attenta procedura. (Denis Curti)

Carlo Mauri nato a Bosisio Parini, ha conseguito il diploma di liceo scientifico. Inizia ad interessarsi alla fotografia negli anni ’80 frequentando il Gruppo Fotografico di Como e successivamente fondando il Gruppo Fotografia di Erba. La passione per la fotografia lo porta a visitare numerose mostre, esponendo in seguito in varie manifestazioni fotografiche di carattere collettivo e personale.
I suoi lavori :
Paesaggio Industriale (1985)
Appunti di Viaggio (1989/1993)
L’Albero (e il muro) 1985/1991)
Sahara (1999/2003)
In Viaggio (2005/2012)
Sono stati esposti da:
Broletto – Como
Hard Rock Caffè – Milano
Museo Ken Damy – Brescia
Photosalon – Torino
Kunstverein Fellbach – Germania
Zawiercie – Polonia
B.A.M. – Montevarchi
The Art Company Como
Villa Mainona – Tremezzina
Ha collaborato con il Comune di Ponte Lambro e la Comunità Montana del Triangolo Lariano per la preparazione del libro “Il parco di Villa Guaita” e “ Vita di Leopoldo Matlocovitz”