Arrivano lettere di sollecito per un recupero credito della Cri, loro non ne sanno nulla: è un raggiro ?

La storia di una nostra lettrice: va in sede per chiedere conto e si ritrova tante altre persone con lo stesso problema. Non ha pagato nulla, rilasciata una fattura di avvenuto pagamento
Ne stanno arrivando diversi nelle case dei comaschi. Sono avvisi in cui una sedicente agenzia di investigazioni e recupero crediti chiede importi non grossi a dire il vero (in questo caso la cifra è di 40 euro) ai cittadini per conto di Croce Rossa per prestazioni non saldate negli anni scorsi. Cose che spesso si perdono nella notte dei tempi e di cui le persone oggettivamente faticano a ricordarsi. A volte vaghi ricorsi, ma non certo nitidi. Nella lettera di richiesta non viene specificato di che prestazione si tratta, nè quando è stata fatta dalla Cri. Si precisa, però, che in caso di inadempienza entro 15 giorni la pratica passerà all’ufficio legale per definire il contenzioso.

La nostra lettrice Silvia (che ringraziamo ancora per la cortesia e l’attenzione) ci ha fatto avere la lettera ed i suoi dubbi:”Io non ricordo di aver fatto qualcosa con Croce Rossa – ci ha raccontato in redazione – ma non ho certezze così precise prima del Covid. Magari qualcosa con i miei familiari, non ricordo…..”. Da qui al passo successivo. Convinta dalla redazione, è andata direttamente alla sede Cri di Como dove si è imbattuta in altre persone con la stessa lettera in mano a chiedere lumi. Lì è stato verificato – così hanno riferito alla nostra lettrice – che non ci sono debiti pendenti ed allora la Croce Rossa (foto qui sotto) ha rilasciato una fattura di avvenuto pagamento, precisando che ora provvederanno a contattare e chiarire loro con la sedicente agenzia di recupero dei crediti. Una vicenda, come detto, che ha coinvolto tanti comaschi che si sono visti recapitare in questi giorni la lettera con la richiesta di saldo. Alcuni di loro ci hanno fatto arrivare la missiva anche in redazione.

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