Sanità: sempre più italiani scelgono quella privata

Tempi di attesa troppo lunghi, poche disponibilità di posti: questi i motivi per cui molti si affidano alla sanità privata
Nonostante il Belpaese sia rinomato per offrire assistenza sanitaria gratuita a tutti i cittadini, i tempi d’attesa eccessivamente lunghi rappresentano un limite ormai quasi invalicabile. Per effettuare una prestazione sanitaria semplice nelle principali città, come un esame del sangue o un’ecografia dell’addome completo a Milano, sempre più italiani scelgono la sanità privata.
L’indagine realizzata dalla Rbm-Censis in occasione del Welfare Day 2019, su un campione nazionale di 10.000 cittadini maggiorenni, conferma questa tendenza che si protrae ormai da diversi anni.
I dati raccolti parlano chiaro: a causa dei tempi d’attesa sono circa il 36,7% le richieste di visite specialistiche che passano dalla sanità pubblica a quella privata, e il 24,8% quelle inerenti alle prenotazioni di accertamenti diagnostici.
Mai come negli ultimi anni, per accedere a molte prestazioni sanitarie fondamentali, gli utenti devono destreggiarsi tra pubblico e privato. Privato che, per venire incontro alle necessità degli utenti, si rivela sempre più accessibile in termini di costi e tempistiche.
Infatti, sono molte le prestazioni sanitarie private prenotabili entro 2 giorni a costi competitivi rispetto il ticket sanitario nazionale, che generalmente oscilla tra i 36/46,15 euro. Eppure non è sempre così facile trovare disponibilità e costi adeguati.
Prestazioni sanitarie private: costi e tempistiche a Milano
Milano si conferma la città più costosa per quanto riguarda la sanità privata dove, inoltre, si registrano alte oscillazioni di prezzo tra una struttura privata e l’altra.
L’ecografia addome completo risulta essere uno tra gli esami più richiesti, non solo in territorio meneghino. Tuttavia, quando prenotato tramite il Sistema Sanitario Nazionale l’attesa è in genere molto lunga (in media 50 giorni). Viceversa, nelle strutture sanitarie private è possibile effettuare l’esame entro 1 o 2 settimane dalla prenotazione.
In netto contrasto con i 30/40 euro richiesti per il ticket sanitario nazionale, svolgere questo tipo di esame privatamente può arrivare a costare fino a 200 euro. Non mancano però le strutture che hanno adottato prezzi più accessibili, per consentire a tutti di usufruire delle prestazioni private.
A questo proposito Leonardo Aloi, CEO della startup fiorentina CupSolidale, spiega che non è raro che si verifichino oscillazioni di prezzo vertiginose per le stesse prestazioni sanitarie nella medesima città. Il motivo è da rintracciare nei diversi fattori che concorrono alla formulazione dell’offerta, tra cui:
- la collocazione della struttura sanitaria privata,
- eventuali servizi aggiuntivi,
- il personale impiegato,
- il livello di digitalizzazione,
- i costi della gestione relativi alla struttura stessa.
Al fine di aiutare i cittadini nella ricerca e comparazione delle prestazioni sanitarie tra le strutture private, verificare quali di queste risultino più convenienti e quanto possano variare i costi presso le diverse strutture, CupSolidale ha realizzato l’Osservatorio prezzi nazionale.
Si tratta di un Osservatorio digitale dei prezzi relativi alla Sanità Privata italiana, che prende in esame le 100 prestazioni più richieste in Italia riportandone il prezzo minimo, medio e massimo, il numero di posti disponibili e la data del primo appuntamento utile.
Su Milano e provincia, ad esempio, per un’ecografia all’addome completo si va da un minimo di 75 euro fino a un massimo di 220 euro e il primo appuntamento disponibile, generalmente, è previsto entro 48 ore dalla prenotazione.
Sanità pubblica e privata: l’integrazione passa dal PNRR
La questione delle liste di attesa, nella sanità Italiana, è ancora oggi un tema molto caldo che porta milioni di cittadini a destreggiarsi tra il privato e il pubblico e, talvolta, rivolgersi direttamente alla sanità privata.
I tempi d’attesa troppo lunghi, infatti, hanno spesso portato da un lato a rinunciare alle cure gratuite, dall’altro a disincentivare gli utenti verso i controlli e le visite specialistiche in ottica di prevenzione.
Benché progetti virtuosi come quello di CupSolidale si siano rivelati determinanti per garantire un punto di incontro tra i cittadini e la sanità privata a prezzi calmierati, il Governo sembra finalmente aver preso coscienza dei limiti della sanità pubblica e sta correndo ai ripari.
Per tale motivo il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), al fine di migliorare il servizio sanitario nazionale, prevede tra i diversi punti in elenco quello di disciplinare l’eventuale integrazione tra pubblico e privato per andare incontro a quelli che sono i reali bisogni di salute della popolazione.