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Fermare le disgrazie nel lago a Como: ecco polizia locale e la motovedetta per fare uscire i bagnanti

22 agosto 2023 | 16:32
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La presa diretta 24 ore dopo la seconda tragedia costata la vita ad un ragazzo 20enne: gli agenti a presidiare lo specchio d’acqua ed a fermare subito chi vuole entrare nel lago.

Difficile dire se potrà essere la soluzione definitiva. Di sicuro oggi – 24 ore dopo la seconda tragedia ravvicinata nel lago di Como al Tempio Voltiano (con un 20enne egiziano annegato e morto in ospedale al Sant’Anna) – la situazione è stata differente. La conferma dalla nostra presa diretta (video allegato) del pomeriggio. La presenza di tanti bagnanti (tra cui turisti stranieri) è stata tenuta a bada dagli agenti della polizia provincile con la loro motovedetta: hanno girato a lungo in zona, avanti ed indietro, per fermare chi aveva intenzione di avventurarsi in acqua nonostante i divieti. Fischietto e gesti eloquenti: gli agenti hanno scoraggiato più che multato. Ma il loro intervento è stato davvero efficace per bona parte del pomeriggio.

controlli motovedetta polizia locale oggi lago dietro tempio voltiamo dopo ragazzo annegato ieri

In zona – prima e dopo la motovedetta – anche la pattuglia della polizia locale cittadina (in auto) che ha cercato di farsi notare e di fermare chi voleva entrare in acqua. Una presenza, la loro, che è servita indubbiamente a tenere sotto controllo la situazione. Quelcuno non ha reisstito a mettere i piedi a mollo lo stesso, ma non si sono viste le scene clamorose dei giorni scorsi. La sensazione – supportata dalla presa diretta in zona – è che il fenomeno dei bagni in un tratto pericoloso oltrechè inqinato si può fermare con presenze fisse per i controlli: polizia locale o Gev del Comune, Polizia locale o agenti della Questura. Basta la divisa, insomma, per fermare gli sconsiderati dei bagni a tutti i costi li.

Nel frattempo si aspetta il via libera della Procura di Como alla restituzione della salma del giovane annegato ieri alla sua famiglia e il rimpatrio nel paese d’origine (Egitto). Il ragazzo era residente nel milanese.

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