Rapine a Como ed in Tremezzina: presi dai carabinieri, nei guai finisce anche un ragazzo di 16 anni

23 agosto 2023 | 07:40
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Rapine a Como ed in Tremezzina: presi dai carabinieri, nei guai finisce anche un ragazzo di 16 anni
Rapine a Como ed in Tremezzina: presi dai carabinieri, nei guai finisce anche un ragazzo di 16 anni
Rapine a Como ed in Tremezzina: presi dai carabinieri, nei guai finisce anche un ragazzo di 16 anni

Fermati gli autori. Un 40enne tunisino in centro città, un giovanissimo in ce ntro lago. Per lui la denuncia al Tribunale dei minori di Milano.

Una catenina strappata dal collo della turista francese – che stava mangiando in un locale di via Lambertenghi a Como – ed una portata via ad un ragazzino al parco Locatelli di Tremezzo. Episodi quasi simili per modalità di aggressione, differente per i protagonisti. Nel primo caso – ieri nel primo pomeriggio –  l’autore (fermato dai carabinieri per tentato furto con strappo) è un 40enne tunisino senza fissa dimora. L’uomo ha portato via – strappandola dal collo di una giovane francese in vacanza da poco sul lago – la collana che indossava. Le ha provocato anche una contusione seria e tanto choc. L’autore, bloccato subito da alcuni presenti, è stato poi arrestato dai carabinieri intervenuti in via Lambertenghi. La vittima, in vacanza con il fidanzato, ha presentato ieri pomeriggio la denuncia ai carabinieri: choc e contusioni al collo per lei, non è stata ricoverata. In queste ore il protagonista viene processato per direttissima in Tribnale a Como.

E’stato denunciato a piede libero – al Tribunale dei minori di Milano – il 16enne della Valle Intelvi che i carabinieri hanno riconosciuto come l’autore di una rapina ai danni di un connazinale al parco Locatelli di Tremezzo: aggredito, schiaffeggiato e poi derubato anche lui della catenina al collo. La vittima è riuscita a fotografare i suoi aggressori, ma loro stessi hanno poi preteso di avere il cellulare per cancellare le foto. Le hanno tolte tutte tranne una e da quel fotogramma – mostrato ai carabinieri – la giovane vittima ha permesso agli stessi di risalire all’autore dell’aggressione. Identificato e poi denunciato al Tribunale dei minori. I suoi complici attivamente ricercati dagli stessi militari.

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