Urban Art Chiasso in mostra allo Spazio Officina

26 agosto 2023 | 10:19
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La prima edizione di URBAN ART CHIASSO prevede la realizzazione nel contesto urbano di quattro opere murali site-specific e la mostra “FROM TAG TO ART dai graffiti all’artivismo di … e oltre” fino al 20 settembre allo Spazio Officina

Entrando a Chiasso, poco oltre la frontiera, una gigantesca pianta di bardana “fa ombra” dalla facciata di un palazzo. E’ il murales dell’artista Mona Caron, uno dei due già ultimati per il progetto Urban Art Chiasso (l’altro è Borders dei Truly Designer), promosso dal Comune di Chiasso in collaborazione con il Centro Culturale. L’iniziativa si sviluppa in due direzioni: da un lato, la realizzazione sul territorio cittadino di quattro murales di grandi dimensioni, dall’altro, la mostra allo Spazio Officina dedicata alla Urban Art contemporanea FROM TAG TO ART: dai graffiti all’artivismo di Banksy… e oltre, co-curata da Patrizia Cattaneo Moresi e Nicoletta Ossanna Cavadini. L’esposiiozione ripercorre, attraverso 62 opere, 34 delle quali firmate da Banksy, la storia dell’arte urbana, dagli esordi neyorkesi negli anni ’60 fino ai giorni nostri.

urban art chiasso

Chiasso ha una sua storia con le opere murali in spazi aperti, negli anni Trenta del Novecento, iniziative come “Muri ai Pittori” avevano dato spazio alla creatività nel contesto urbano; il murale che ancora oggi campeggia sulla torre scenica del Cinema Teatro è la testimonianza di quel passato. Portare dopo quasi cento anni la Street Art a Chiasso significa dunque riallacciare i fili di questa storia, ricollegandosi simbolicamente a quel pregevole esordio.

urban art chiasso

La prima edizione di URBAN ART CHIASSO si propone con due tipologie di eventi. In primo luogo, grazie al lavoro di artisti all’opera sul territorio da luglio a settembre 2023, Chiasso avrà quattro opere murali site-specific inedite di grandi dimensioni che rinnoveranno e arricchiranno il patrimonio muralistico e culturale dei suoi spazi urbani. Gli artisti Truly Design, Mona Caron, Sir Taki e Atentamente una Fresa hanno accettato di realizzare e firmare quattro opere, che riflettono sul concetto di “confine e identità urbana” quali temi essenziali nella definizione stessa di città di frontiera.
Ma la urban art ha, ormai, conquistato i suoi spazi anche in contesti espositivi più tradizionali dove può essere fruita dal pubblico in modo più comodo e completo. Fino al al 20 settembre 2023 lo Spazio Officina in via Dante, ospita la mostra FROM TAG TO ART: dai graffiti all’artivismo di Banksy… e oltre focalizzata, in particolare, sulla figura di Banksy, oggi l’artista più iconico, punto di arrivo della cultura underground che lo ha preceduto e soprattutto come fenomeno scatenante del successivo interesse verso l’arte urbana nella scena artistica internazionale

urban art chiasso

Accanto ad alcune dei più rappresentativi lavori di Banksy – Girl with Balloon, Morons, Flying Copper e molti altri capolavori – saranno esposte le opere di altri 25 artisti: Basquiat, Blade, Blu, Cope2, Crash, Dran, EZK, Invader, Jef Aérosol, Jonone, JR, Madame, Nevercrew, Obey, Osgemeos, Ozmo, Part One, Pro176, Raul33, Ravo, Seen, Speedy Graphito, Taki 183, Zevs e Zlotykamien. Una carrellata di artisti in grado di mostrare quanto la Street Art oggi sia una forma d’arte pienamente riconosciuta, all’interno della quale troviamo un elevatissimo grado di diversificazione, in termini di stili espressivi, tecniche, messaggi, sensibilità poetiche. Espressioni a volte anche agli antipodi, che tuttavia si muovono tutte all’interno di quel contesto peculiare che caratterizza l’intero movimento: ovvero quello dello spazio pubblico urbano, aperto e accessibile a tutti, e per questo democratico e anti-elitario per natura.
Lo spazio pubblico urbano è stato conquistato – illegalmente e in una perenne sfida con le forze dell’ordine – dal graffitismo, fenomeno iniziato negli anni Settanta con le prime tag (le firme dei writer) a coprire ogni superficie della metropolitana di New York: non si trattava allora di un’espressione artistica, ma della pura rivendicazione di uno spazio dove manifestare la propria identità, per chi viveva ai margini del sistema. Quella cultura, quelle idee, quelle prime forme primordiali di arte, pur superando i confini americani, restano confinate per decenni in una dimensione underground, fino all’avvento dell’artista più iconico e famoso (nonostante la sua identità resti ancora nascosta ai più) della nostra contemporaneità: Banksy.
È proprio intorno alla figura di Banksy e al suo ruolo di “artivista” – una perfetta fusione tra l’artista e l’attivista politico – che ruota il senso dell’esposizione allo Spazio Officina a Chiasso: la sua firma, infatti, porta i graffiti fuori dal ghetto e lo fa con colpi di genio sempre più sorprendenti, performance, progetti via via più ambiziosi, che costringono tutti – i media, ma anche gli ambienti più conservatori dell’arte istituzionalizzata – a fare in conti con questa nuova forma d’arte caratterizzata da contenuti sociali espliciti. È una vera e propria rivoluzione: da quel momento l’universo dell’arte urbana inizia il suo cammino di rapida e crescente espansione, attirando l’attenzione e il riconoscimento da parte del pubblico, della critica, del mercato, conquistandosi il suo spazio nel palcoscenico dell’arte mondiale.

Se oggi la Street Art è un fenomeno di costume che coinvolge tutti gli strati della popolazione e vive di festival e mostre, entra nei musei e nelle gallerie, tappezza il web e i social network, influenza la moda e i costumi, è grazie anche a quello che da tutti è stato riconosciuto e ribattezzato come “l’effetto Banksy”.

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Il visitatore è accompagnato in un percorso che parte dalla scena dei graffiti newyorkese, dove tutto ha avuto inizio negli anni Settanta, per poi passare alla variante “europea” del graffitismo e alla sua evoluzione che sfocia in una nuova generazione di artisti. Tra questi, lo stesso Banksy, al quale è dedicata una sezione significativa dell’esposizione, in cui poter approfondire tutte le tematiche che l’artista affronta nelle sue opere: dalla critica al capitalismo e al consumismo, a quella della guerra, dall’utilizzo degli animali come simbologia delle fasce più deboli, al rapporto con la musica, sino all’icona di speranza della sua opera più nota, “Girl with Balloon”.

urban art chiasso

URBAN ART CHIASSO 2023
FROM TAG TO ART dai graffiti all’artivismo di Banksy… e oltre
a cura di Patrizia Cattaneo Moresi e Nicoletta Ossanna Cavadini
Spazio Officina, Chiasso (Svizzera)
27 agosto – 20 settembre 2023