Polti di Bulgarograsso protagoniste di uno studio sulle imprese di famiglia

Polti: nuova generazione al comando dell’azienda con un profilo da “revolutioner”. Lo dice lo studio di LIUC – Università Cattaneo e Gruppo Sella sulla creazione di valore e sul contributo delle nuove generazioni. Analizzate e raccolte in un volume 15 storie imprenditoriali, tra cui il brand comasco.
Le nuove generazioni in azienda possono essere l’elemento chiave per la creazione di valore, contribuendo al rinnovamento e al successo dell’impresa di famiglia grazie all’innovazione di processo e di prodotto, allo sviluppo di un nuovo piano strategico e alla trasformazione del modello di business. Restano altrettanto rilevanti anche altri aspetti come digitalizzazione, managerializzazione e internazionalizzazione, nonché l’adozione di strategie orientate alla sostenibilità e alla responsabilità sociale.
È quanto emerge dal volume “Imprese familiari e creazione di valore – Il contributo delle nuove generazioni”, curato da Valentina Lazzarotti e Salvatore Sciascia, co–direttori di FABULA (il Family Business Lab della LIUC – Università Cattaneo), e realizzato in collaborazione con Banca Sella. Il libro è l’ultimo della collana Università Cattaneo Libri, edita da Guerini Next, ed è stato presentato recentemente durante un incontro in Università, alla presenza di alcune delle imprese protagoniste dello studio.

Il libro, che contiene la prefazione di Maurizio Sella, Presidente del gruppo Sella, e postfazione di Federico Visconti, Rettore LIUC Università Cattaneo, analizza le dinamiche di 15 casi imprenditoriali nei quali le nuove generazioni hanno partecipato concretamente al cambiamento e all’affermazione dell’azienda di famiglia, oltre a riassumere la letteratura scientifica sul tema. Tra le aziende approfondite nel volume, anche la Polti di Bulgarograsso, leader nelle applicazioni del vapore nel settore dello stiro e della pulizia domestica e professionale.
Un’azienda che declina il contributo dei nuovi leader nel risanamento dell’azienda, in una spinta più incisiva alla managerializzazione, nell’innovazione di prodotto e di processo. Non solo: fondamentale è anche il ruolo delle collaborazioni e delle partnership strategiche, ma anche l’attenzione alla sostenibilità.
nella foto la presentazione con alcune delle imprese – Francesca Polti è la quarta da sinistra
Per ogni azienda, nel libro vengono illustrati i driver che hanno contribuito a determinare l’imprenditorialità del giovane leader, distinguendoli in fattori individuali, familiari, aziendali e di contesto. Inoltre, si presentano le diverse forme di imprenditorialità sviluppate dalle nuove generazioni (innovazione, rinnovamento e venturing) e gli effetti virtuosi di tale processo. Un testo che ha l’ambizione di coniugare il rigore della ricerca accademica con la pragmaticità dell’impostazione tramite i casi. Una miniera di spunti e consigli pratici per coloro che abbiano voglia di imprimere una trasformazione positivo alla realtà che sono chiamati a guidare. L’analisi dei casi ha portato all’identificazione di cinque profili diversi di giovane imprenditore: il revolutioner, l’orchestrator, il venturer, il renewer, l’improver.
Polti è stata classificata con il profilo di revolutioner, ossia giovani imprenditori che, spinti da fattori individuali, grazie alle proprie attitudini “rivoluzionano” l’impresa di famiglia, cambiandone le sorti e apportando profondi cambiamenti secondo le dimensioni del rinnovamento e dell’innovazione.
Nel video l’intervento di Francesca Polti
“Tante imprese familiari – spiegano Valentina Lazzarotti e Salvatore Sciascia nel primo capitolo – prosperano e riescono a mantenersi redditizie attraverso molteplici generazioni. Magari si trasformano, mutando addirittura la tipologia di business in cui operano, ma continuano, in un modo o nell’altro, a creare valore nel tempo, tanto è che si parla di valore trasgenerazionale. E’ quindi nell’interesse della comunità accademica cosi come degli stessi imprenditori familiari e di tutti gli stakeholder (policy maker inclusi), che in qualche misura sono influenzati dall’attività dei family business, comprendere a fondo le dinamiche che possono manifestarsi. Contribuire a questo dibattito è l’obiettivo di fondo che questo libro si propone”.
“Nei fatti – scrive il Rettore della LIUC, Federico Visconti nella postfazione del volume – la ricerca costituisce un grande repertorio di giovani imprenditori “sul pezzo”, donne e uomini che esprimono una vocazione forte, prodigano energie, investono capitali. Rappresentano, come già si diceva, un patrimonio da tutelare, che coniuga doti individuali (la passione, l’ambizione, la determinazione, il fiuto per le opportunità, la propensione per l’apprendimento, la capacità di prendere decisioni in contesti di incertezza ecc) ed etica professionale (la concezione dell’impresa come bene privato di interesse pubblico, la tensione a far crescere una comunità di persone, il valore del merito, il senso di responsabilità istituzionale ecc)”.
“Gestire un’azienda familiare è un’arte. Non esiste un modello prefissato per farlo. Ognuna è un universo, che con l’impegno costante dell’imprenditore, del management e di tutte le persone che ne fanno parte, si adatta nel tempo ai cambiamenti o li anticipa con lungimiranza e prudenza, senza mai fare passi più lunghi della gamba. E investe per continuare nella propria mission di servire il cliente e soddisfare gli stakeholder nel miglior modo possibile. Il tempo è un fattore cruciale. Non basta creare un’azienda di successo, essa deve essere solida, stabile e longeva, generazione dopo generazione” evidenzia nella prefazione Maurizio Sella, Presidente del gruppo Sella.