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Fiera del Libro di Como – Tre buoni motivi per leggere “La ragazza della montagna” di Veronica del Vecchio

3 settembre 2023 | 10:30
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Fiera del Libro di Como – Tre buoni motivi per leggere “La ragazza della montagna” di Veronica del Vecchio

Le presentazioni alla Fiera del Libro di Como

Dal 26 agosto al 10 settembre piazza Cavour a Como ospita la 71° edizione della Fiera del Libro. Sabrina Sigon suggerisce per i lettori di Ciaocomo.it, alcuni dei libri in presentazione durante la manifestazione

“La ragazza della montagna” di Veronica del Vecchio

Quando la Storia diventa un romanzo e quando, attraverso la modalità del romanzo, uno scrittore è capace di essere divulgativo nei contenuti e interessante nella trama, ecco, quando succede tutto questo ci troviamo di fronte a un libro da non perdere. Cominciamo quindi con il primo dei motivi per leggere “La ragazza della montagna” di Veronica Del Vecchio; autrice che ha il merito, attraverso le 274 pagine di un racconto che tiene con il fiato sospeso fino all’ultimo, di aver preso uno dei periodi più controversi del secondo conflitto mondiale e di averlo legato a una vicenda ispirata a fatti realmente accaduti, a luoghi e personaggi capaci di comunicare al lettore molto più di un saggio storico.

Siamo nel 1942 in Val di Sur, e la natura con i suoi boschi sterminati diventa un luogo di salvezza per la compagnia del Circo Belmonte che trova rifugio ai piedi del Monte Spino per salvarsi dalle persecuzioni che in quel periodo minacciavano anche zingari e circensi.

Anna, la direttrice e proprietaria del circo e Vincenzo, suo figlio, voce narrante di una parte della storia, Juan il giocoliere, François il funambolo, Boris, Tonino, i gemelli Aldo e Sandro, è attraverso la loro voce che possiamo capire la paura, le privazioni, il senso di sconfitta e le speranze che hanno attraversato le vite di coloro che si sono trovati, in quegli anni, in situazioni che oggi non possiamo nemmeno immaginare. Rispetto al conflitto mondiale siamo portati subito a pensare ai militari, alle città sotto i bombardamenti, alla tragedia degli ebrei, ma poco si parla di quanto è accaduto a molte minoranze, fra le quali, appunto, quella del circo. Nel libro, invece, l’argomento viene ampiamente trattato, e questo è un altro merito da annoverare a una storia che, seguendo il mistero di una ragazza comparsa una mattina dai boschi – Dorothea, dono di Dio, che piangeva e inciampava, e inciampava e gridava – entra nelle dinamiche di una vita dedicata al circo, passione che è anche quella dell’autrice.

Il racconto di Dorothea e di come si evolvono le vicissitudini dei personaggi viene, a un certo punto, affiancato da una seconda storia: quella di un soldato che si muove nella Germania del 1944, e che vede nel continuare a combattere a fianco dei tedeschi una possibilità di salvezza. A questo punto Veronica Del Vecchio ci porta a seguire dall’interno un’altra vicenda intrigante e coinvolgente, e lo fa così bene che al lettore sembra di trovarsi di fianco a questo soldato finito in guerra suo malgrado e alle sue traversie raccontate con taglio a tratti cinematografico: “Da giorni camminiamo lungo strade isolate, in aperta campagna. Siamo un bersaglio così accattivante per qualsiasi P-51 Mustang che passa di qui. È facile riconoscerli nel cielo, anche se non si ha mai il tempo di starsene lì, con il naso per aria, a guardarli. Se non ti metti a correre, è la morte a guardare te”.

Il terzo motivo per leggere “La ragazza della montagna” è la parte ambientata, sempre nel 1944, a Gardone Riviera, dove ci troviamo immersi nel Grand Hotel Gardone diventato, come spesso accadeva in quei giorni, presidio ospedaliero. Descritto con dovizia di particolari nonostante l’autrice vi sia potuta andare solo a libro già pubblicato, l’hotel non si è poi rivelato così diverso da come la Del Vecchio l’aveva immaginato, a riprova di come, spesso, la passione permetta un processo di immedesimazione maggiore di quanto si sarebbe portati a pensare. Una parte degna di nota è quella dedicata, a fine libro, alla bibliografia, interessante sia per gli appassionati di storia sia per tutti colori che si sono da poco avvicinati a questi temi e vorrebbero saperne di più.

Veronica Del Vecchio è nata a Como, si è diplomata alla Scuola Teatro Arsenale di Milano, è co-fondatrice della compagnia Auriga Teatro. “La ragazza della montagna” (New Compton Editori) è il suo primo romanzo, vincitore della sezione narrativa inedita del Premio Europa in Versi 2020.

                                                                                                                                                                    Sabrina Sigon

Veronica Del Vecchio presenterà il suo “La ragazza della Montagna” (Newton Compton Editori) lunedì 4 settembre alle ore 18 alla Fiera del Libro di Como in piazza Cavour. A dialogare con lei ci sarà il giornalista e scrittore Mario Schiani.                                                                                                                                                                   

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