Fiera del Libro di Como – Tre buoni motivi per leggere “Com’è profondo il lago” di Maurizio Sangalli

Le presentazioni alla Fiera del Libro di Como
Dal 26 agosto al 10 settembre piazza Cavour a Como ospita la 71° edizione della Fiera del Libro. Sabrina Sigon suggerisce per i lettori di Ciaocomo.it, alcuni dei libri in presentazione durante la manifestazione
“Com’è profondo il lago” di Maurizio Sangalli
Il primo motivo per leggere “Com’è profondo il lago” di Maurizio Sangalli lo troviamo nell’incipit, in quelle prime frasi che costituiscono la porta d’ingresso del romanzo, ne identificano la situazione, lo stato d’animo dei personaggi, inquadrano una prima scena dalla quale tutto si mette in moto. E già da questo primo momento l’autore stravolge i canoni con cui, di solito, comincia un noir perché, al posto dell’azione, introduce una riflessione. Che molto ci dice sul protagonista, uomo disincantato e cauto che si interroga su caso e fatalità, su causa ed effetto, sulla famosa teoria della farfalla che batte le ali chissà dove e da qualche altra parte succede qualcosa. Ed è appunto questo qualcosa a interrompere i pensieri di Gianni Molteni, il commissario con il cognome più diffuso a Como (e anche con il nome non si scherza, tanto da “rappresentare il cosmico nulla, da condannare un bambino a un eterno anonimato”), e a farlo salire, in una mattina di ottobre funestata dalla pioggia, sulla macchina guidata dall’agente Frigerio. Direzione: vicino al Tempio Voltiano per un sopralluogo sulla riva del lago, dove sono stati ritrovati dei resti umani. Un inizio che nella prima stesura voleva essere comico, un genere ispirato alla Pantera Rosa e all’Ispettore Clouseau, racconta l’autore; e che invece, con il procedere della narrazione, gli sta stretto. E per fortuna, perché questo ci porta direttamente al secondo motivo per cui vale la pena leggere questo libro.
Molteni è un antieroe alla continua ricerca di un senso, ma soprattutto ciò che vorrebbe – ma non riesce a realizzare – è poter superare un evento del passato che gli ha sconvolto la vita. Questo, insieme alle sue caratteristiche personali, ne fa un detective filosofo che si interroga in continuazione sul senso di quello che avviene intorno a lui, sulla legge e la giustizia, che quando collimano va tutto bene, ma quando non lo fanno soffre come un cane, perché lì gli tocca decidere da solo. Un uomo sconfitto che cerca, però, di portare avanti con dedizione e dignità la sua professione, con l’aiuto dell’agente Frigerio. E anche qui, rispetto alle coppie classiche della tradizione poliziesca, ci troviamo di fronte a un ribaltamento, questa volta di ruoli. Perché il personaggio trasgressivo, che si muove seguendo il principio del piacere, che ha una visione pratica e sbrigativa delle cose, è proprio il suo secondo, e molto spesso è Molteni a doverlo riportare all’ordine. La narrazione procede attraverso un caso atteso da anni nella città dove “non accade mai niente”, dove molte vite di provincia all’apparenza lineari e sobrie nascondono in realtà scheletri nell’armadio – escort di un famoso night club ticinese, casalinghe disperate, artisti di frontiera; situazioni alle quali Molteni cerca di riportare ordine, per togliersi dalla posizione di scacco in cui l’esistenza, suo malgrado, continua a porlo. Ed è proprio la dicotomia tragedia/comicità che alleggerisce la narrazione senza farle perdere, anzi accrescendo, lo spessore di una storia costruita non solo attraverso gli avvenimenti ma sostenuta da pensieri e considerazioni sull’esistenza. “Senza il dolore la comicità non esisterebbe”, insegna Sangalli nei corsi di scrittura creativa che tiene all’Università Cattolica di Milano, e nel romanzo pone i protagonisti di fronte a situazioni che a volte sorprendono e altre sconvolgono, con uno stile sempre calibrato e credibile.
Spesso in una storia molti dei personaggi che intervengono a formare l’intreccio sono bidimensionali, invece quelli che incontriamo man mano che le investigazioni di Molteni procedono hanno uno spessore che conferisce alla narrazione uno stampo cinematografico. La profondità del lago assume una rilevante connotazione psicologica e questo, insieme ai molti spunti letterari che troviamo all’interno di una lettura che può essere fatta a più livelli, costituisce il terzo motivo per cui leggere il noir di Maurizio Sangalli, che a una splendida poesia di Montale affida l’ultima immagine del romanzo. Ma ce ne sono molti di più, tutti da scoprire alla Libreria Ubik di Piazza San Fedele, martedì 5 settembre alle 18, per l’evento Fuori Fiera della 71esima Fiera del Libro di Como. Moderatore d’eccezione sarà Davide Van De Sfroos, che si è appassionato all’intreccio e ai personaggi di questa storia e ne parlerà con l’autore in questa occasione da non perdere.
Il riferimento del titolo al famoso brano di Lucio Dalla “Com’è profondo il mare” – meraviglioso pezzo con cui il cantautore per la prima volta nella sua carriera si cimentò nella scrittura del testo – sia di buon auspicio a Sangalli, che già dall’esordio letterario dimostra qualità fuori dal comune.
“Com’è profondo il lago” (Dominioni editore) è il primo romanzo di Maurizio Sangalli, sceneggiatore e regista, che si è formato alla scuola Ipotesi Cinema di Ermanno Olmi, cominciando come umorista nell’ambito della comicità milanese; Sangalli lavora come autore per Rai, Mediaset, Disney, Amazon, è docente di scrittura creativa presso il Master Internazionale di Sceneggiatura e Produzione all’Università Cattolica di Milano.
Sabrina Sigon