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Museo del Ghisallo, donate due sculture dedicate al ciclismo

6 settembre 2023 | 12:00
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Museo del Ghisallo, donate due sculture dedicate al ciclismo

Sarà ufficializzata sabato 9 settembre la donazione delle due sculture da parte degli artisti Anna Santinello e Antonio De Nova

Sabato 9 settembre, alle ore 11.30, al Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo, si terrà la cerimonia di ufficializzazione della donazione, alla Fondazione, delle sculture di due artisti lombardi, Anna Santinello e Antonio de Nova, dedicate al ciclismo.

La scultura di Anna Santinello, dal titolo Come il vento 2, può essere considerato un inno alla velocità, in questo caso qui rappresentata attraverso le mani del campione che impugna con forza il manubrio della propria bicicletta, le cui braccia vanno a smaterializzarsi fino a dissolversi. L’opera è realizzata attraverso un minuzioso lavoro di intreccio di fili di alluminio grezzo, molto resistenti, ma allo stesso tempo flessibili e modellabili, proprio come fossero plasmati dal vento. Le mani intrecciate impugnano un manubrio realizzato in ferro smaltato a fuoco, color bronzo che con il basamento evocano il mezzo a due ruote.

Antonio De Nova ha invece concentrato la sua creatività in ricordo del Campionissimo generando una scultura in legno di un Fausto Coppi dall’espressione seria e decisa. La versione bronzea è stata ottenuta grazie alla tecnica della fusione a cera persa, realizzato dalla nota Fonderia Artistica Mapelli di Cesate (Milano). Il busto pesa circa 10 kg.

La cerimonia di donazione delle due sculture sarà anche occasione per ricordare l’amico Emilio Sacchi, amico sincero e fedele volontario del Museo per quasi sedici anni, mancato il 24 agosto dello scorso anno. Lombardo, classe 1931, trasferitosi a Magreglio al termine dell’attività lavorativa, Emilio ha sviluppato durante la sua vita una smisurata passione per l’arte che ha saputo condividere con il Museo del Ghisallo dando vita alla Biennale d’Arte Sportiva del Ghisallo e della Valassina.

BIOGRAFIA DEGLI ARTISTI

Anna Santinello, nata a Padova nel 1937, milanese d’adozione, si è diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano città dove attualmente vive e lavora e dove ha svolto gran parte del suo percorso artistico. Pittrice e scultrice ha presentato le proprie opere negli spazi espositivi di affermate Gallerie in Italia e all’estero. Ha partecipato inoltre a importanti manifestazioni a livello nazionale e internazionale tra cui nel 1993 alla Biennale di Milano (Palazzo della Permanente), nel 1997 e nel 2011 alla Casa dei Carraresi di Treviso, nel 2002 alla Biennale de l’Art de la Fibre (Museo dipartimentale di Beauveais – Oise (Fr.), nel 2005 alla BIAB – Biennale Internazionale d’Arte di Pechino e sempre nello stesso anno a Open 2005 nell’ambito del Festival del Cinema di Venezia Lido, nel 2007e nel 2009 al Museo Ca’ Pesaro di Venezia, nel 2008 al Museo Liu Hai Su di Shangai, nel 2009 alla Triennale di Poznan (Pl) e al concorso “Sculture nella Città” promosso dal Comune di Milano. Ancora nel 2011 alla 54° Biennale di Venezia Padiglione Italia – Arsenale (Tesa delle Vergini) a cura di Vittorio Sgarbi , presentata da Silvia Vegetti Finzi, nel 2012 alla Biennale di Brabant – Tilburg (Olanda) con la Van Loon Galleries , nel 2015 ha tenuto una sua personale al Broletto di Pavia presentata da Alessandra Quattordio e Giacomo Galazzo , Assessore alla Cultura di Pavia, nel 2017 una personale a Palazzo Marino di Milano, presentata dal Sindaco Giuseppe Sala ed altre ancora.
Tra i molti critici che si sono occupati del suo lavoro, figurano: Giovanni Testori che per primo credette in lei stimolandone la ricerca, Marco Vallora, Tommaso Trini, Luciano Caramel, Rossana Bossaglia, Philippe Daverio, Giorgio di Genova, Enzo Fabiani, Alberto Veca, Valerio Dehò, Giovanni Raboni, Maurizio Cecchetti, Mario Pancera, Pierre Restany, Fulvio Panzeri, Marisa Vescovo, Stefano Crespi, Domenico Montalto e altri.
Molte sue sculture e pitture denunciano il dolore, l’abbandono e la violenza subita da tante donne in questa società in costante decadimento e rivolta più all’apparire che all’essere.

Antonio De Nova, nato a Seregno, classe 1934, figlio d’arte, nacque pochi mesi dopo la morte del padre. A dodici anni fu inscritto all’istituto Pavoniano di Monza dove segui corsi di restauro e decorazione. Poi proseguì gli studi con il maestro napoletano Scarpati a Giussano e con Antonio Scarpati a a Costa Lambro. Concluse la sua formazione ottenendo il diploma presso la prestigiosa Scuola Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco di Milano.
Si è cimentato in diverse forme d’arte come pittore, scultore, ceramista, illustratore, restauratore e scenografo. Ha realizzato numerose personali presso la Galleria Civica Ezio Mariani di Seregno: due dedicate agli scritti di poesie e racconti di Seregno e Brianza di Pierino Romanò e altri poeti dilettanti. Una organizzata e presentata da Pasquale Colacitti al Circolo Seregno.
Numerose le opere realizzate di Arte Sacra dove la Bellezza delle cose e delle forme emerge in modo molto chiaro. Numerose le sculture dedicate al Santo Luigi Orione, una delle quali realizzate per la chiesa di Santa Maria Nascente sul Canale della Giudecca a Venezia.