Just st|Art volume II la mostra collettiva al Castello Baradello

19 settembre 2023 | 19:12
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Aperta al Castello Baradello una mostra di particolare interesse che presenta le opere di artisti contemporanei italiani e americani. Just st|art volume II fino al 19 novembre

E’ aperta da venerdì, negli spazi del Castello Baradello, la mostra collettiva Just  st/ Art volume II, secondo capitolo dell’ esposizione che, lo scorso luglio, era stata apprezzata allo studio Corbetta di Como.  Just  st/ Art  è un’idea dell’artista Fabrizio Bellanca e del fotografo Francesco Corbetta, che presenta gli autori del circuito Open Artelier, per il volume II gli organizzatori hanno scelto di allestire la mostra nel meno convenzionale spazio del castello che sovrasta la città, luogo che è diventato contenitore d’arte grazie a Slow Lake Como che lo gestisce, Ente Parco Regionale Spina Verde, e Slow Moon che coordina le iniziative culturali al Baradello.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 19 novembre e visitabile con accesso al castello (biglietto a 7 euro. Informazioni e prenotazioni al +393920279675 o scrivendo a info@slowlakecomo.com).

In esposizione opere di artisti contemporanei italiani: Bettina MusattiSimona MuzzedduStefano Fioresi e degli stessi Corbetta e Bellanca, ma per questa extended edition si è pensato ad una apertura internazionale con tre artisti americani di Boston, Atlanta e Miami: Nicolas BerdisheffJulio Figueroa – Beltrán e Tara Sellios.

just st/art volume II castello baradello

«La mostra crea un legame tra il castello e la città – spiegano gli organizzatori – una ‘galerie éphémère’ che rimanda al leggendario passaggio segreto del Barbarossa che univa il Baradello a Como, molto dibattuto dagli storici ma mai ritrovato. Proprio su questi spazi immaginifici e virtuali si fonda il senso della mostra. Se le illustrazioni diventano rappresentazione impressiva o espressiva della realtà anche gli spazi diventano, grazie alle moderne tecnologie, tanto reali quanto concettuali».

La considerazione dello spazio, oltre che quella del tempo la possiamo trovare tanto nelle immagini di Bettina Musatti, tanto nelle opere di Berdisheff o nelle realizzazioni di urban landscape di Bellanca. Mentre le letture della realtà diventano espressive, ovvero la visione dell’artista, nelle fotografie, in sottrattiva, di Corbetta o nelle opere poliedriche della Muzzeddu, fino ad arrivare alle costruzioni iconiche di Fioresi e a quelle più surreali di Beltran; chiudiamo il cerchio sulla pura astrazione estetica della Sellios, nelle sue curatissime immagini che proiettano lo spettatore al di fuori del tempo e dello spazio.

Ogni artista (separatamente) affronta il proprio percorso di interpretazione della realtà; questa di Open Artelier è una prima delle selezioni che verranno proposte anche in inizio della successiva stagione, la terza in ordine di tempo, del Baradello Art Lab.

just  volume II castello baradello

Gli artisti in esposizione:

Nicholas Berdysheff (USA): nelle sue opere esplora la figura femminile, in un ambiente metropolitano quasi da sogno, surreale, la figura stessa si trasforma per diventare in parte un movimento, il tema suggerito sembra quasi essere l’aria; che vediamo disegnare e creare le forme di questi corpi, a volte bloccati nel momento, figure volanti ed eteree. Immagini rigorosamente in bianco e nero, quasi a volere che l’occhio dello spettatore si concentri maggiormente sul soggetto.

Francesco Corbetta (IT): la lettura di Francesca Tripoli su questa serie #guardomanonvedo è quella di un uomo contemporaneo che viene messo di fronte (e subisce) una smisurata quantità di segnali e stimoli visuali (basti pensare ai social) e vive dentro una iconosfera, soggetti a un continuo bombardamento mediatico. Ne consegue una necessità emergenziale di selezione; di questo ne è ben consapevole l’artista, che mette un muro bianco che nulla ci fa vedere ma che ha, paradossalmente lo scopo di aprirci gli occhi. Questo spazio bianco lascia posto per essere colmato con il nostro immaginario, le nostre emozioni e i nostri pensieri. Uno spazio per far vedere e non semplicemente guardare.

Bettina Musatti (IT): ci presenta nella serie, “Chi va, chi viene” una sovrapposizione di immagini che donano ritmo alle figure passanti in due direzioni contrapposte; l’occhio, quindi, vaga nella duplicazione cercando una logica nella casualità del movimento che ha per sfondo un ambiente fatto di case e alberi appena accennati. L’artista ha creato questa serie di scatti in dieci giorni, osservando dalla sua finestra in valle Aurina divenendo, il timelapse, diario di vita.

Tara Sellios (USA): l’artista scrive ““…mi sforzo di creare immagini che articolano elegantemente la totalità dell’esistenza, concentrando fortemente la natura istintiva e carnale sottostante della vita di fronte alla fragilità e all’impermanenza”. L’insieme di figure compone una forma tanto armonica quanto seducente, l’occhio dello spettatore vaga dal dettaglio all’insieme complessivo, figure inquiete in movimento perenne; ma se da un primo sguardo pensiamo a una ennesima manipolazione della realtà, osservandoli meglio sono composizioni reali e fotografiche, posate con morbosa precisione e immobilizzati nello scatto analogico. Fotografie still life che si rifanno alle grandi composizioni pittoriche del XV e XVI secolo.

Simona Muzzeddu (IT): gran parte dei suoi lavori sono rivolti al sociale: dall’indagine sul degrado ambientale della serie “Dolls Orphan” a quella sulle malattie fisiche e psicologiche di “Borderline la linea di confine” e “Borderline psychotic activity”, e tutte le tematiche sono in strettissima relazione con suo personale vissuto. La sua creazione, scrive, diventa necessità. La consapevolezza è nella decisione di affrontare le tematiche “scomode”, dentro una società sempre più futile. La memoria diviene necessità emergenziale e il suo lavoro è una continua ricerca sull’umano, in tutte le sue forme e in tutte le sue possibili connessioni con il mondo moderno.

Julio Figueroa Beltran(USA)«La pittura è un modo per viaggiare nel subconscio e tornare a condividere i propri sogni.». Beltran è un artista con sede negli Stati Uniti i cui dipinti sono stati esposti sia a livello nazionale che in Italia. Le sue opere sono ispirate al surrealismo e riflettono anche il suo fascino per la coscienza onirica e le sue giustapposizioni. Le composizioni distintive di Beltran fondono le immagini della vita moderna quotidiana con la natura.

Fabrizio Bellanca (IT): Nella sua prima ricerca artistica, a partire dagli anni ‘90, ha applicato su tela tecniche derivanti dal graffitismo e dal writing metropolitano, con opere caratterizzate da colori forti e forme astratte, per poi passare all’action painting. La vera rivoluzione, nel suo lavoro, avviene negli anni 00, quando “scopre” le lastre d’acciaio come medium; inizia a lavorare su questo nuovo materiale con un mini-utensile rotativo Dremel™, creando effetti sorprendenti. I suoi soggetti sono persone, luoghi e edifici, quasi sempre in grande scala.

Stefano Fioresi (IT): La sensibilità artistica, le non comuni doti tecniche unitamente ad una grande versatilità espressiva ed esecutiva, gli aprono la possibilità di compiere differenziate esperienze a livello artistico e professionale, anche a carattere internazionale. Dalla fine degli anni Novanta la svolta creativa lo dirige verso una ricerca artistica nuova nelle tecniche e nelle tematiche.

just  volume II castello baradello

Just  st/ Art volume II

dal 16/09/2023 al 19/11/2023 – l’esibizione proseguirà secondo il calendario invernale del Castel Baradello (di prossima pubblicazione). La mostra sarà visitabile con accesso al castello (biglietto intero 7,00 € – ridotto 5,00 € e convenzioni).

Baradello Art Lab c/o castel Baradello

Via Baradello 5  Como

Informazioni e prenotazioni: +39 392 027 9675 | info@slowlakecomo.com

slowlakecomo.com | castelbaradello.com