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Tetti devastati dalla grandine nella “bassa” comasca, rabbia dei sindaci:”Silenzio assordante di tutti”

11 ottobre 2023 | 18:54
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Tetti devastati dalla grandine nella “bassa” comasca, rabbia dei sindaci:”Silenzio assordante di tutti”
Tetti devastati dalla grandine nella “bassa” comasca, rabbia dei sindaci:”Silenzio assordante di tutti”
Tetti devastati dalla grandine nella “bassa” comasca, rabbia dei sindaci:”Silenzio assordante di tutti”

I sindaci della zona sono stanchi di attendere e rompono goi indugi:”Servono aiuti immediati, ma da Milano e Roma nessuna risposta dopo diversi mesi”

Nessun ristoro né da Regione Lombardia né dal Governo per i danni causati dal maltempo della scorsa estate. È il contenuto della nota pubblicata dai sindaci di Gerenzano, Cislago, Caronno Pertusella, Uboldo, Saronno, Origgio, Lomazzo, Mozzate, Turate, Rovellasca e Rovello Porro, i primi sei nel Varesotto e gli altri nella vicina provincia di Como.

Il comunicato segue una lettera inviata dai sindaci del Saronnese, lo scorso agosto, al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana per chiedere un intervento veloce ed efficace.

turate tetti danneggiati dal maltempo dei giorni scorsi teloni di protezione

Ecco il testo integrale del comunicato:

Negli scorsi mesi di luglio ed agosto le conseguenze dei cambiamenti climatici si sono abbattute con effetti devastanti sui nostri comuni: grandinate dalle dimensioni mai viste; bombe d’acqua che, in poche ore, hanno scaricato quanto normalmente piove in diversi mesi; trombe d’aria che hanno sradicato in pochi secondi centinaia di alberi secolari. Tutto ciò ha creato conseguenze tremende sulle nostre scuole, palestre, municipi, biblioteche, oratori e ha messo in ginocchio centinaia di famiglie che si sono trovate a dover cercare ospitalità perché le loro case sono rimaste senza il tetto, i nostri imprenditori ed agricoltori con capannoni ed impianti fotovoltaici da ricostruire.

Il 4 agosto abbiamo scritto una lettera con la quale chiedevamo “con forza a Regione Lombardia un intervento
che sapesse leggere realmente i bisogni senza nascondersi dietro a cavilli normativi”.

Ad oltre due mesi di distanza quella richiesta rimane totalmente inevasa: nessuno dei nostri comuni ha ricevuto dalla Regione un solo euro di ristoro per i danni al patrimonio pubblico, ancor meno i nostri cittadini per i danni alle loro case ai loro capannoni.

Con Delibera di Giunta Regionale n° 885 del 8 agosto 2023, Regione Lombardia certificava che 457 comuni avevano denunciato danni per 1,7 miliardi di euro relativi ai soli eventi tra il 4 e il 31 luglio, di cui 229 milioni per danni al patrimonio pubblico e oltre 1.426 milioni per danni ad abitazioni e sedi di attività economiche e produttive. Con la medesima delibera, Regione Lombardia, adottava uno stanziamento straordinario di 6,5 milioni di euro per i comuni colpiti da quegli eventi atmosferici estremi.

Con Decreto del Consiglio dei Ministri del 28 agosto 2023, il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza in Lombardia per gli eventi meteorologici verificatisi dal 4 al 31 luglio e ha contemporaneamente stanziato la somma di 9.430.000 euro per l’intera regione.

La sproporzione tra i danni denunciati dai comuni lombardi e le somme stanziate da Regione Lombardia e dal Governo è palese, ma ad oggi nessuno dei nostri comuni ha ricevuto un solo euro di ristoro. Nonostante ciò, tutti noi sindaci, ci siamo rimboccati le maniche per reperire, all’interno dei rispettivi bilanci, le risorse minime indispensabili a consentire ai nostri ragazzi di tornare tra i banchi di scuola evitando così il ritorno dello spettro della DAD, già troppo a lungo subita durante la pandemia.

Molto ci rimane, però, ancora da finanziare per completare gli interventi di ripristino degli immobili pubblici, anche per i danni subiti dai fenomeni climatici estremi successivi al 31 luglio scorso. E ormai da giorni i nostri cittadini ci chiedono notizie di possibili ristori pubblici agli ingentissimi danni subiti dalle loro case, dai loro capannoni, dalle loro aziende. Il silenzio di Regione Lombardia e del Governo centrale ci appare ormai assordante. Chiediamo risposte rapide e certe, erogazioni non più rimandabili. Il rispetto delle decine di migliaia di cittadini lombardi di ogni colore politico che ci hanno eletti, non può consentire che tardino ulteriormente.

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