Davide Van De Sfroos nuovo album: “Ecco le canzoni/foglie di “Manoglia”, il mio disco amuleto”
Preceduto dal singolo che da il titolo all’intero lavoro,“MANOGLIA” è disponibile da domani, venerdì 13 ottobre, nei negozi e sulle piattaforme digitali. 11 canzoni che “racchiudono, oltre a un fortissimo simbolismo, il desiderio di rinascita, di ripartenza, la linfa delle foglie di magnolia che ci conduce verso qualcosa di nuovo”.
Se vàrdi questa piazza in du’è passen dumà i gàtt, riveedi tücc i fàcc e regóordi tücc i ròpp. E sèmm ché cun’t in mann föej de Manòglia.
E’ un disco di pensieri e ricordi molto intimi “MANOGLIA”, il disco di Davide Van De Sfroosche uscirà domani,venerdì 13 ottobre. Brani che Davide, inizialmente, ha scritto per se stesso e ha conservato in una cantina speciale, nei suoi taccuini pieni di annotazioni naturali ed emotive, come fossero testimonianza di esperienze, pensieri, momenti vissuti, e che ora, pur mantenendo un sacro carattere intimistico e personale, il cantautore ha deciso di far uscire dalla penombra per permettere loro di fiorire, in segno di rinascita e ripartenza. “MANOGLIA” contiene 11 foglie/canzoni che hanno preso vita negli anni e sono rimaste gelosamente custodite in un cassetto, o in una tasca come amuleti, in attesa fosse maturo il tempo per venire alla luce.
Preceduto dal singolo che da il titolo all’intero lavoro, “MANOGLIA” non uscirà in streaming, ed è Davide stesso a spiegare il perché di questa scelta: «Con il mio management e con la mia casa discografica BMG, abbiamo deciso di pubblicare questo album solo in formato fisico e in download digitale e non in streaming. Il tema che mi sono posto è principalmente legato al fatto che le piattaforme streaming siano sempre più orientate a supportare e promuovere musica di artisti che suonano generi diversi dal mio. Confortato anche dal successo del disco del mio amico Guccini, che non fu pubblicato in streaming, abbiamo deciso di seguire la stessa strategia e proporre al mio pubblico questo mio nuovo album a cui tengo tantissimo soltanto in formato vinile, cd o download».
Da domani MANOGLIA”, pubblicato da BMG/MyNina, sarà disponibile solamente in vinile, in versione vinile colorato in edizione limitata e numerata, in CD e in download. Davide Van De Sfroos lo presenterà con 14 speciali appuntamenti instore in giro per l’Italia, il primo già domani alle 18.30 presso Feltrinelli di P.zza Piemonte a Milano, il giorno dopo alle 14 a Varese Dischi e alle 17 a Como da Frigerio Dischi in via Garibaldi. (elenco date a piede pagina)

Il 29 febbraio 2024 DAVIDE VAN DE SFROOS sarà in concerto al TAM – Teatro Arcimboldi Milano per una DATA EVENTO organizzata e prodotta da MyNina, in cui suonerà, oltre ai brani storici della sua trentennale carriera, le canzoni contenute nel nuovo album di inediti. (Biglietti gia in vendita su @ticketone.it e sul sito del Teatro)
Questo disco, dalla profonda impronta naturalistica e ambientale, e che possiamo immaginare scritto in un prato, in un grande spazio aperto, è per Van De Sfroos un grande albero da cui germogliano 11 foglie. I semi piantati nella “serra artistica e creativa” di Davide, curati con pazienza, costanza e amore, hanno dato vita a questo splendido esemplare di “MANOGLIA” sotto cui l’ascoltatore potrà sedersi per coglierne e apprezzarne tutti i colori e gli odori, lasciandosi permeare da un senso di magia aprendo così un dialogo con quel materiale che è il legno, capace di comunicare gentilezza e calore nel suo vivere e trasformarsi costantemente regalando la sua memoria attraverso i suoi nodi.
La tracklist di “MANOGLIA”, che ironicamente Davide definisce un album “ricco di tormentoni autunnali” , è fatta da canzoni molto personali, che scavano nella sua vita. Come un diario di ricordi e pensieri custodisce tutte le sfaccettature umane e musicali del cantautore. I brani, dalla piega vagamente psichedelica, in riferimento alla psichedelia acustica della fine degli anni ‘60 – inizio dei ‘70 (ma più morbida e gioiosa), sono ricchi di sfumature, chiaroscuri, sonorità e strumenti acustici, talvolta dal pianoforte, altre da un banjo o da chitarre manouche, da un contrabbasso e da strumenti tipici di Asia e Africa. Un album intimistico, ricercato, che attinge da diverse culture e generi musicali.

“Questo piccolo baule che è “Manoglia” – racconta Davide – racchiude in sè, oltre a un fortissimo simbolismo, il desiderio di rinascita, di ripartenza, la linfa delle foglie di magnolia che ci conduce verso qualcosa di nuovo. Tutto ciò che è vita, tutto ciò che è natura viene raccontato nel disco, seppur in modo non tuonante, attraverso queste foglie che, con una sorta di alchimia, cadranno e scenderanno verso l’ascoltatore. È un disco universale, c’è il dialetto sì, ma ci sono canzoni completamente in italiano, è un lavoro che porta con sé tutto ciò che ho visto in giro per l’Italia ma anche suggestioni straniere, rimandi ad altre culture, altre musiche, altri modi di suonare e usare gli strumenti.
Vi immagino ascoltare questo disco in un prato, o davanti a un caminetto, o mentre passeggiate in montagna o lungolago, o dove volete, dove vi sentite “a casa”, dove siete connessi con qualcosa che vi fa stare bene; lasciatevi coinvolgere e abbracciare dal vento che porta la mia voce, dalle radici della magnolia che vi cingono delicatamente, dai sussurri e le ombre, dalle sfumature dell’autunno e dalle sensazioni che la musica vi trasmette e vedrete, o almeno lo spero, che questo disco arriverà dritto al cuore”.
Non faticheranno a trovare la strada del cuore canzoni come “Crisalide (Le ali del falco), scritta sui prati della Tremezzina, con il lago di fronte, poco prima del tramonto, è un volo che parte dalle ali delle farfalle per arrivare a chiedere in prestito quelle del falco per poter volare più in alto e riflettere sulla propria condizione dando uno sguardo panoramico prima di tornare giù. “La ballata del mascheraio”, un omaggio alla maestria dei mascherai di Schignano, soprattutto una metafora morbida sui vari volti della vita. Una maschera si mostra mentre nasconde un volto e c’è un’arcana magia in tutto questo. E “Zia Nora” che era, si, la zia di Davide, ma che diventa la zia di tutti tanto il cantautore ne canta con trasporto.
Destinata a diventare un delle più attese ai concerti d’ora in poi, “Manoglia” con i ricordi condivisi da Davide e il ritrovarsi in un luogo conosciuto e sicuro dopo tanto tempo in cui la pandemia ci ha tenuti lontani. Poi c’è la ballata di tutti i giorni “Ankainkoo”, la solidità contadina del “Giuvanonn” e la capacità riparatoria del “Mekanik”
“È un “disco amuleto”, mi piace pensare, un disco oscuro e intimo, ma non oscuro in senso di cupo, ma crepuscolare, e molto privato in un certo senso – conclude Davide Van De Sfroos – Ogni canzone si ispira a diversi mondi, diversi stili ma insieme danno vita a un piccolo concerto fatto in un solaio o in una cantina, e ascoltando i pezzi uno dietro l’altro si percepisce che è tutto molto libero, un fluire quasi spontaneo di tutte le nostre ispirazioni, un divenire in cui le competenze mie e dei formidabili musicisti, le nostre esperienze, stili e gusti si legano come per magia ed entrano in immediata sintonia e sinergia”.

foto by Alessio Pizzicanella