La sentenza

Massimo Riella condannato a 9 anni per la rapina ai coniugi dell’alto lago:”Ma io sono innocente….”

I giudici di Como lo ritengono colpevole, il suo Dna sul coltello usato per il colpo. Ora altro processo per la sua evasione durante la visita alla tomba della madre a Brenzio

E’ arrivato in Trbunale a Como scortato dalla polizia penitenziaria. In cuor suo sperava di essere un uomo libero dopo la sentenza dei giudici. Perchè ha sempre sostenuto di non aver commesso alcuna rapina ai danni di una coppia di pensionati di Consiglio di Rumo nel 2021. E invece no: doccia fredda sulle speranze di libertà per Massimo Riella, 49 anni, residente a Gravedona. I giudici lo hanno condannato a 9 anni e sei mesi per quell’agguato. Lui ha negato sempre, pure oggi dopo la sentenza di primo grado. Ma per i giudici è stato lui senza dubbio.

 

 

Riella è diventato noto alle cronache per l’evasione nel marzo del 2022 durante un permesso ottenuto per recarsi al cimitero dalla madre a Brenzio di Gravedona. La donna era morta pochi giorni prima. Riella in quell’occasione riuscì a scappare, dopo lunghe ricerche sulle montagne del lago, fu arrestato 4 mesi dopo in Montenegro. “Sono scappato perchè sono innocente….” ha ripetuto anche durante il processo. Tra le prove contro il 49enne il suo Dna trovato sul coltello usato per minacciare le vittime. Il tribunale ha condannato Riella a 9 anni e mezzo: 9 per la rapina a cui si aggiungono 6 mesi per un episodio legato a una perquisizione nella sua abitazione in cui erano state trovate alcune munizioni.

 

Quasi scontato il ricorso in appello del suo legale dopo la lettura del dispositivo dei giudici del primo grado di Como.

 

 

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