Brutte storie

Maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori: altri tre interventi dei carabinieri per allontanare i violenti

I militari intervengono subito dopo le segnalazioni. Una legge che tutela chi denuncia, I dettagli qui sotto.

Ancora interventi immediati – a tutela delle vittime come disposto dalla legge – dei carabinieri della compagnia di Cantù per far scattare il cosidetto “Codice Rosso”.

 

I militari della Stazione di Mozzate, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato per estorsione e maltrattamenti in famiglia un 26enne tossicodipendente. Il ragazzo, da alcuni anni avrebbe avuto dei comportamenti molesti e aggressivi nei confronti della compagna 24enne, inoltre con minaccie e ingiurie, l’avrebbe costretta a consegnarli del denaro, per il quotidiano acquisto di cocaina,

 

Nell’ambito di un’altra indagine che ha visto l’applicazione delle norme previste dal “Codice Rosso”, i militari mozzatesi hanno denunciato in stato di libertà per estorsione e maltrattamenti in famiglia, un 40enne, tossicodipendente e pregiudicato. L’uomo, fin dal 2019, avrebbe minacciato ed aggredito più volte il padre 83enne, per avere del denaro  necessario all’acquisto di stupefacenti.

 

Militari della Stazione di Cermenate hanno denunciato per atti persecutori, una donna 60enne di origini straniere. La stessa, dopo la fine di una relazione extraconiugale con un 61enne, non accettando la conclusione del rapporto avrebbe avuto una condotta violenta e minatoria nei confronti dell’ex amante e della moglie, con l’invio di lettere minatorie, messaggi e chiamate telefoniche.

 

 

In tutti i casi di questo genere, seguiti dai militari della Compagnia di Cantu’, si è proceduto all’applicazione della legge nr. 69/2019 denominata: “codice rosso o del revenge porn”, che garantisce maggiore tutela alle vittime di violenza sessuale, atti persecutori, maltrattamenti, diffusione non autorizzata di immagini sessualmente compromettenti e deformazioni dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. Con questa legge, a seguito di denuncia, la polizia giudiziaria deve attivarsi immediatamente, con l’obbiettivo specifico di garantire l’immediata instaurazione del procedimento e di eventuali provvedimenti protettivi o di non avvicinamento alla vittima del reato.

 

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