Iniziamo dalla nuova decisione, adottata in serata dopo che il livello del lago di Como è cresciuto ancora: di fatto non si è mai fermato oggi e così Protezione civile e Polizia Locale, sentiti i responsabili del Comune, hanno deciso per una nuova chiusura. Stop dopo le 19 al passaggio delle auto sul lungolago (riaperto prima delle 17) per motivi di sicurezza. La pressione dell’acqua sulle paratie mobili, installate stamane, è troppo forte per garatire il passaggio in sicurezza. Dunque (foto qui sopra) la Polizia locale è tornata a chiudere a Sant’Agostino. Resta valido – fino a domani almeno – il passaggio delle auto nella Ztl (senza telecamere accese) da piazza del Popolo, via Rodari, piazza Roma e via Cairoli trasitando davanti al Barchetta di piazza Cavour per poi entrare sul lungolago dopo il tratto allagato. Stasera stanno lavorando – per togliere acqua – i vigili del fuoco e gli uomini della Protezione civile.
Vero che alcuni hanno avuto il cambio, ma altri di loro sono lì – bagnati e stanchi giustamente – dall’alba quando è scatatta l’emergenza. Vero è anche che le paratie mobili installate inizialmente non hanno retto all’urto del lago (con pressione forte e vento a raffiche da paura ndr), ma loro hanno poi montato le altre, smontato e sistemato quelle rosse installate stamane e poi per tutta la giornata hanno pulito, rimosso detriti, dato sostegno ai dipendenti del Comune nella gestione di una emergenza improvvisa ed inattesa. Perchè l’allerta è scattata in piena notte dopo che ieri nessuno – al Consorzio dell’Adda – ha fatto intendere la possibile gravità della situazione. A quel punto i volontari si sono precipitato sul lungolago per montare, mettere sacchi di sabbia, provare a far defluire l’acqua, dare aiuto alla circolazione, mettere le transenne. E per questo qualche critica di troppo – arrivata oggi in particolare via social da chi era a casa a scrivere o al più seduto in ufficio – è suonata come ingenerosa ed offensiva del loro incondizionato impegno. Perchè anche stavolta la protezione civile (di tutta la provincia, non solo Como) ha dato prova di grande generosità e altruismo.
Detto di chi è rimasto praticamente tutto il giorno con gli stivali nell’acqua (anche questo forse chi scrive commenti a cuor leggero sui social non lo ha fatto, ma loro si…..), ecco che ora diventa decisiva la notte in arrivo. Capire domattina al risveglio a che punto è il livello dell’acqua e valutare se aprire il lungolago o meno: molti dubbi per domani. Un punto della situazione, counque, verrà fatto alle prime luci della giornata. Stasera alle 23 raggiunta la punta massima di 142,8, afflusso ancora più del doppio che il deflusso.
E poi ecco una nuova allerta. Una preoccupazione che tocca da vicino ancora il Lario per giovedì: dalla serata odierna e fino a domani in tarda mattinata condizioni di stabilità, non sono previste precipitazioni. Da domani nel tardo pomeriggio un ritorno della pioggia sul Lario: allerta gialla per il rischio idraulico. Accumuli di pochi millimetri nei settori prealpini e pedemontani. Ma tra giovedì e venerdì è annunciato ancora un intenso peggioramento. Domani la protezione civile regionale sarà più precisa a tal riguardo.
