Timoteo che sogna di diventare un bandito ne “I calcagnanti” di Nicolò Moscatelli

1 novembre 2023 | 15:58
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Nicolò Moscatelli, vincitore del Premio Calvino, con un linguaggio favolistico costruisce un mondo fantastico ne “I calcagnanti”. Le presentazioni del mese di novembre

“Ciao Nicolò, comogi stantona ton?” Se Nicolò, collegato da Dresda, avesse risposto “Come?” avremmo riposto seri dubbi sulla sua autenticità. La risposta giusta è giropperia che in linguaggio furbesco significa “bene”. Capito niente? Infatti era proprio questo lo scopo della lingua franca usata dai gaglioffi per non farsi capire dalle loro vittime.

Nicolò Moscatelli da Cantù, anche se da molti anni vive all’estero, ha scritto un libro su questo mondo sotto la linea della legalità, ed è stato così bravo da vincere il 35° Premio Calvino dedicato alle scrittrici e agli scrittori all’esordio. La motivazione della giuria che ha premiato “I calcagnanti”  (La Nave di Teseo edizioni), è stata: “Un romanzo che costruisce con straordinaria sapienza linguistica e culturale un mondo fantastico, che mescola e fonde tratti di tanti altri mondi fantastici della tradizione narrativa e popolare italiana e non solo, quella carnascialesca e del mondo alla rovescia: un racconto accattivante che con spirito anarchico trascina il lettore, proponendo anche, sotto traccia, una sorta di laica e beffarda utopia”.   

Timoteo è un ragazzino nato e cresciuto alla Casa della Buona Volontà, sorta di bordello in cui vivono le tante ragazze di cui è il beniamino e il cuoco fra’ Gaetano, quel che ha di più simile a un padre. Da lui Timoteo impara le storie magnifiche che costituiscono la sua principale educazione, avventure di banditi e fuorilegge – i calcagnanti – animati dalla più nobile delle idee: combattere l’ingiustizia e i soprusi di ricchi e potenti. Sogna di diventare uno di loro, da grande, e finire sulla forca come un eroe. L’occasione non tarda ad arrivare. Timoteo scopre un cadavere nel canale. Il crudele barone Raimondo fa arrestare e condanna a morte fra’ Gaetano, accusato dell’omicidio. Timoteo, ricercato a sua volta, viene salvato dalle donne della casa, ma poi è costretto a fuggire e a unirsi alla banda dei calcagnanti.

Romanzo d’avventura, romanzo di formazione e insieme fiaba anarchica per il nostro tempo, che ci parla del modo in cui guardiamo ai nostri miti, diventiamo grandi, “I calcagnanti” ci ricorda quanto i libri, le storie condivise e gli “irregolari” che incontriamo sul nostro cammino siano importanti per crescere e imparare a opporci, né soli né disarmati, all’arroganza del potere.

Moscatelli sarà in Italia nei prossimi giorni per una serie di presentazioni de “I Calcagnanti”, ecco dove:

Venerdì 3 novembre Libreria Libooks di Cantù ore 21 presenta Mario Porro

Sabato 4 novembre Biblioteca di Albese con Cassano ore 17 presenta Sabrina Sigon

Sabato 4 novembre Ostello Bello Como ore 19 presenta Dalila Lattanzi

Giovedì 16 novembre Libreria Alaska per Bookcity Milano

Martedì 21 novembre Libreria di Via Volta Erba  ore 19 presenta Dalila Lattanzi

Mercoledì 22 novembre Spazio Libri la Cornice Cantù ore 20.45 presenta Francesco Moscatelli

Venerdì 24 novembre Libreria La Ciurma Como presenta Alessandro Ronchi

nicolò moscatelli i calcagnanti

Nicolò Moscatelli, nato a Cantù nel 1985, vive attualmente a Dresda dove svolge le più svariate attività: barman, guida turistica, insegnante di italiano e di inglese. Dopo la maturità classica al liceo Volta di Como ha frequentato i corsi di Filologia moderna presso l’Università di Siena, laureandosi con una tesi specialistica sulla lingua di Gadda. È vissuto per sei anni a Filadelfia dove ha conseguito un dottorato in Italianistica ‒ focalizzato su Tommaso Landolfi ‒ presso la University of Pennsylvania.