Tavernerio non dimentica i suoi 16 morti del 1951: preghiere e tanta commozione al ponte sul Cosia
La cerimonia in serata con sindaco e parenti delle vittime. IL filmato d’epoca: il Cosia ha travolto tutte le case della zona.
Era l’8 novembre 1951 quando, dopo giorni di piogge intense, dalla montagna si staccò una frana che finì nel Cosia, il torrente che attraversa la parte alta di Tavernerio. Si formò una massa d’acqua enorme: il Cosia in piena uscì dagli argini sotto la spinta dei detriti, tronchi, fango che si erano riversati nel torrente abbattendosi sulla valle. Furono momenti di terrore: talmente forte la potenza prorompente dell’acqua che fece crollare e spazzò via alcune case: 16 i morti.
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Una triste ricorrenza che stasera il paese ha voluto ricordare con silenzio e commozione: le parole del sindaco Mirko Paulon nel punto esatto della tragica alluvione oltre 70 anni fa. La cerimonia è proseguita con il corteo fino alla chiesa parrocchiale dove è stata celebrata la messa in ricordo delle vittime.
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Lo scorso anno – al cimitero di Solzago (foto qui sopra) – l’inaugurazione del monumento in memoria dei caduti dell’alluvione. Realizzato da artigiani locali a partire da un’idea dell’artista Fabio Rossini: è un’opera che presenta una serie di 16 canne verticali, tante quante furono i morti, che salgono a imitazione di un organo. Davanti al monumento uno dei vecchi coperchi tombali e i nomi delle persone decedute.
(foto serata Tavernerio a cura di Mario Guerra, video d’epoca dell’Istituto Luce)
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