Contro la violenza di genere

Elena di Sparta, Teatro Blu in scena a Senna Comasco

"Elena di Sparta", di e con Silvia Priori, sarà messo in scena il 25 novembre, per dire NO alla violenza di genere

Sabato 25 novembre, alle ore 21, presso il Centro Sociale in Via Roma a Senna Comasco, in occasione della giornata per l’eliminazione della violenza di genere, andrà in scena Elena di Sparta, un mix di teatro, danza e musica che racconterà la parità di genere attraverso il mito greco raccontato da Omero, Euripide e Ritsos. Lo spettacolo, prodotto da Teatro Blu in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Isubria di Varese, scritto e diretto da Silvia Priori e Renata Coluccini, sarà interpretato dalla stessa Priori e dalla ballerina Selene Franceschini, su brani composti da Marcello Franzoso e scritti da Alberto Casanova, con le scene di Luigi Bello.

Elena di Sparta è uno spettacolo contro la violenza sulle donne, contro la follia della guerra, uno spettacolo sulla bellezza, sulla ricerca della felicità e sulla resistenza. Uno spettacolo che scuote l’ anima, denso, ricco di contenuti attuali, di forte impatto emozionale sulla parità di genere.

«Chi è Elena? La mia Elena ridisegna il mito e rivaluta la figura della donna e le restituisce la sua dignità – ha commentato Priori – pur restando fedele alle fonti mitologiche e ai classici, è nata una Elena diversa, non più prigioniera della propria immagine, ma capace di librarsi. Un personaggio estremamente attuale, che ha sempre fatto parte del vissuto culturale e dell’immaginario popolare. Una donna archetipo, un po’ come Eva, considerata responsabile di tutto, che urla e si ribella a Dio stesso, suo Padre. In Elena la ragione di Stato, la volontà altrui la costringe a scelte obbligate, ed anche l’amore con Paride è effimero, passeggero, come un raggio di luce che si conficca nella notte più buia e si perde. Una figura immortale come Ermengarda, la Monaca di Monza, Maria Stuarda, Anna Bolena, Giovanna D’Arco, donne sconfitte dalla loro stessa ambizione di essere vive e pensanti. Ancora tante donne oggi subiscono, soffrono, resistono e cedono ma tante combattono fino alla fine e oltre lasciando tracce indelebili».

Ingresso libero e gratuito