L’arte della Terra 2023, spazio a “Francesco” e “Caro Lupo”

Saranno ben du gli appuntamenti in provincia di Como, a Cabiate e Cantù, in programma per L’Arte della Terra Festival
Prosegue anche questa settimana il Festival di teatro, musica, arte e natura L’Arte della Terra 2023, ideato e realizzato dall’Associazione Teatro In – Folio, che porterà due spettacoli in provincia di Como e un appuntamento in provincia di Monza e Brianza.
Venerdì 24 novembre, alle21, al Teatro Karol Wojtyla in via Francesco Baracca 4 a Cabiate, andrà in scena lo spettacolo dal titolo Francesco e l’infinitamente piccolo, letture e ragionamenti ispirati alla lettura del libro di Cristian Bobin, con Lucilla Giagnoni e le musiche di Paolo Pizzimenti (consigliato dagli 11 anni in su).
SINOSSI DELLO SPETTACOLO
Francesco d’Assisi è forse la figura più sconvolgente che l’Italia abbia prodotto. È la nostra radice, il nostro antenato più nobile, più libero. Mondano e ascetico, combattente, sognatore, teologo e poeta, armato di una fede incrollabile, rivoluzionario fino al limite dell’eresia e nello stesso tempo capace della più umile obbedienza. Infinitamente grande e infinitamente piccolo in lui sono la stessa cosa.
Biglietti acquistabili on-line a prezzo scontato su oooh.events oppure direttamente in teatro la sera dello spettacolo.

Domenica 26 novembre, alle 16.30, il Teatro Comunale San Teodoro in via Corbetta 7 a Cantù ospiterà lo spettacolo Caro Lupo, prodotto da Drogheria Rebelot, ideato da Miriam Costamagna e Andrea Lopez Nunes con la regia, drammaturgia e cura dell’animazione di Nadia Milani, interpretato da Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes e Giacomo Occhi, per le scene, figure e puppets di Gisella Butera, Andrea Lopez Nunes, Miriam Costamagna, Nadia Milani, Matteo Moglianesi, le musiche originali di Andrea Ferrario, le voci di Aurora Aramo, Arianna Aramo, Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes, Nadia Milani e Giacomo Occhi, il disegno luci di Andrea Lopez Nunes e Matteo Moglianesi e la consulenza registica di Matteo Moglianesi (consigliato dai 3 anni in su). Spettacolo selezionato per Progetto Cantiere 2019 – Festival Incanti (Torino).
SINOSSI DELLO SPETTACOLO
Caro Lupo è l’inizio di una lettera che ha il sapore di una fiaba.
In una buffa casa in mezzo al bosco si sono appena trasferiti la mamma, il papà e Jolie, una bambina coraggiosa con una fervida immaginazione. Jolie ama le costellazioni, il suo inseparabile orso di pezza Boh e le cose che fanno un po’ paura. I suoi genitori sono eccentrici e in molte faccende affaccendati, quindi non le credono quando la bambina nota una presenza insolita provenire dal bosco, che la affascina e la terrorizza insieme.
E quando Boh scompare, Jolie decide di partire alla sua ricerca verso l’ignoto, si addentra nel bosco, si imbatte in ombre scure e quando pensa di essersi perduta per sempre, Nonno Nodo e Nonna Corteccia le regaleranno la chiave per affrontare la paura. Perché essa si può addomesticare e, se guardata da vicino, sa diventare piccola e preziosa. Dipende sempre dal nostro sguardo su di lei.
Il linguaggio della fiaba diviene il nostro mezzo, il Lupo è archetipo che da sempre simboleggia il sentimento della paura. La protagonista è una bambina, Jolie, con cui i nostri piccoli spettatori e le nostre piccole spettatrici potranno empatizzare e in cui potranno immedesimarsi come se vivessero la favola in prima persona. Proveranno paura con lei, per lei ed insieme a lei la supereranno. La drammaturgia trova inizio in una lettera che Jolie adulta scrive al Lupo, una lettera appassionata che ci porta nel vivo del racconto, dove le parole vengono accompagnate da immagini che vivono tra proiezioni in ombra e figure animate grazie alla tecnica dell’animazione su nero.
La comunicazione si sposta su un altro livello, dove le immagini diventano protagoniste indiscusse della messa in scena. Il “nero” diviene quindi contenitore di possibilità infinite, in cui diversi linguaggi possono fondersi in processi di ricerca e sperimentazione. Il buio, quel buio che fa spesso così tanta paura, appare immobile, vuoto, profondo, informe, ma la vita, con tutta la sua potenza, si scatena in un istante. Lo spettacolo si susseguirà con l’alternarsi di due livelli dimensionali, micro e macro, in un continuo cambio di punto di vista. Alle immagini si sovrappongono le parole, la drammaturgia musicale originale e la drammaturgia luminosa che si compone di tagli di luce, di riflessi e di dissolvenze.
La fiaba ci accompagna alla scoperta di come il superamento delle nostre paure può farci vedere le cose con altri occhi, perchè se abbiamo qualcuno accanto le paure fanno un po’ meno paura e spesso, alla fine, quando si sono fatte piccole piccole, per le nostre paure proviamo un sentimento dolcissimo, quasi un sentimento d’amore.
In provincia di Monza e Brianza, il programma del Festival L’Arte della Terra porterà, giovedì 23 novembre, alle 21, presso la Villa Antonio Traversi in Piazza Vittorio Veneto 1 a Meda, la conferenza di Telmo Pievani dal titolo Si estingueranno prima i maschirealizzata grazie al contributo di ProLoco Pro Meda (consigliato dai 13 anni in su).
Info&Prenotazioni: 3930363343 – info@artedellaterra.it
Ingresso gratuito