Nel nome di Tina: parole e musica che abbracciano le vittime di violenza

Sull’onda dell’energia della musica di Tina Turner racconti che evocano stereotipi, violenze, vissuti personali, per ricordare le vittime di violenza
«Avevo una paura folle di quell’uomo». «Mi sentivo obbligata a restare con lui anche se avevo paura». «Non volevo fargli del male anche dopo che mi aveva picchiato». Sono frasi tratte dall’intervista del 1981 al magazine People, in cui, per la prima volta, Tina Turner raccontava di quale violenza era capace suo marito Ike. Raccontò che la stuprava e che le aveva provocato un’ustione lanciandole addosso del caffè bollente, che l’aveva picchiata con un calzascarpe mentre era incinta e che una volta prima di salire sul palco le aveva rotto il naso e la mandibola. E di come aveva pensato più volte al suicidio «Vivevo una vita di morte. Non esistevo».
Scomparsa a 83 anni lo scorso mese di maggio, Tina Turner (il cui vero nome era Anna Mae Bullock), sposò il chitarrista Ike Turner nel 1960. Nei 16 anni di matrimonio e sodalizio artistico la cantante subì ripetuti abusi domestici e sessuali di cui decise di parlare pubblicamente dopo averlo lasciato e mentre stava avviando con qualche difficoltà una carriera da solista che sarebbe stata poi di grande successo. Secondo molti, il fatto che una persona così famosa e apprezzata avesse denunciato le violenze subite contribuì significativamente ad aumentare la consapevolezza sul tema e incoraggiò numerose donne a fare lo stesso.

E così è stato. Nel nome di Tina Turner, sabato 25 novembre, alle 18, a Palazzo Carducci, in viale Cavallotti 7 a Como, in occasione della Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne va in scena “Adesso mi hai rotta, mi voglio viva”, recital sulle donne ideato da Maria Cristina Forgione, Francesca Gamba e Katia Trinca Colonel.
Sull’onda dell’energia della musica di Tina Turner, si susseguiranno letture sceniche accompagnate dalle note al pianoforte di Sabina Concari. Racconti che evocano stereotipi, violenze, vissuti personali, per ricordare le vittime di violenza e stringerci idealmente alle vittime attraverso la forza delle parole e della musica.
Ad interpretare le letture scelte saranno Livia Sarda, Eletta Revelli, Rosella Motta, Sofia Boggia, Irene Mbaye e Alessio Falcone, l’accompagnamento musicale di Sabina Concari. Luci, audio e scene di Francesco Buccelli.
Ingresso con offerta libera. Il ricavato andrà a progetti per l’aiuto alle donne vittime di violenza.