“A Casa Loro”, Giulio Cavalli racconta il dramma dei profughi al Teatro Sociale

Il 28 novembre Giulio Cavalli porterà a Como lo spettacolo “A Casa Loro”, scritto con Nello Scavo e anticipato da un incontro di FuoriFuoco
Martedì 28 novembre, alle ore 20.30, il giornalista, autore teatrale e attore Giulio Cavalli sarà protagonista al Teatro Sociale di Como con A casa loro, monologo in un atto unico accompagnato dalla chitarra di Federico Rama e scritto insieme al giornalista Nello Scavo, uno spettacolo che, partendo dalle coraggiose inchieste del reporter internazionale, prova a raccontare quella parte del mondo che ci illudiamo di conoscere e di poter giudicare guardando le immagini dei profughi mentre invece ci viene nascosta nel buio delle notizie non date.

«Il Mediterraneo è il cimitero liquido dei nostri scheletri ma lì intorno, nelle regioni che scendono per l’Africa, quelle sulla rotta balcanica e nella zona impigliata tra i fili spinati della Turchia ci sono le persone. Il mare non uccide. – ha raccontato Giulio Cavalli – Ad uccidere sono le persone, la povertà, le politiche sbagliate e le diseguaglianze che rendono il mondo un posto opposto dipendentemente dal nascere dalla parte giusta o sbagliata. A casa loro è anche la scelta di versare sul palco quel pezzo di mondo che ignoriamo per assolverci e invece la storia ce ne renderà conto perché la solidarietà non sta nei regolamenti, nei trattati internazionali e nemmeno negli editoriali. E per questo forse anche uno spettacolo teatrale serve: i furbi parlano molto di solidarietà, ma ne parlano troppo con chi avrebbe bisogno di riceverla, piuttosto che parlarne con chi avrebbe bisogno di farla».

Prima dello spettacolo, alle 18.30, FuoriFuoco, collettivo giornalistico nato nel 2019 e composto da una decina di ragazze e ragazzi under30 di Como e provincia, presenterà un proprio lavoro di indagine sul tema affrontato in A casa loro, declinato al territorio comasco e dedicato a chi ha sottoscritto l’abbonamento Under30 del Teatro Sociale. Il confine con la Svizzera, al 2023, è infatti quello con il più alto numero di respingimenti di persone transitanti. Sono soprattutto afghani in fuga dal regime dei Talebani, il cui diritto a richiedere asilo viene ignorato nell’indifferenza generale. In città se ne parla poco: le storie di chi migra sembrano scomparire. A seguire, si aprirà un dibattito con i presenti.
Biglietti disponibili presso la biglietteria del Teatro oppure sul sito del Sociale.