Fino, ragazzina scende dal treno e va verso casa: aggredita alle spalle, è sotto choc da 10 giorni
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La vittima ha 15 anni, stava tornando da Como. E’ scesa alla stazione: pochi passi e poi si è sentita afferrare alle spalle……
Uno choc notevole. Tanto che prima di raccontare a casa l’accaduto ci ha impiegato quasi una settimana. E tuttora – a dieci giorni dall’episodio – è ancora scossa profondamente anche se poi ha trovato la forza di raccontare a genitori e fratelli. Formalizzata la denuncia alla caserma dei carabinieri di Fino Mornasco, con i militari ora impegnati a capire chi ha aggredito questa ragazza 15enne mentre stava andando a piedi verso casa. Un episodio avvenuto a metà mese e che la giovane, solo sette giorni dopo, ha avuto la forza di raccontare a casa. I genitori l’hanno accompagnata dai militari per raccontare la brutta avventura.
LA RICOSTRUZIONE
Dunque, la giovane è scesa dal treno alla stazione di Fino. Erano le 18,40 circa, con il buio attorno. Come avrà fatto diverse altre volte, ha utilizzato una scorciatoia (via Manzoni) per raggiungere la via Garibaldi (la strada principale del paese). Fatto due passi si è sentita afferrare alle spalle con una presa forte, decisa. “Sicuramente un uomo dalla forza” ha raccontato la ragazza ai carabinieri. Nessuna richiesta particolare, tutto in un attimo: la ragazza, che aveva gli auricolari per ascoltare la musica, si è paralizzata anche se l’aggressore ha mollato subito la presa. Forse disturbato dalla presenza di qualcuno. Forse un complice che lo ha allertato della presenza di qualcuno. E di fatto la giovane è stata “liberata”. Non è stata derubata ed ha potuto rientrare a casa.
Ma lo choc è stato forte, fortissimo. Tanto che i genitori per qualche giorni l’hanno vista un pò “strana”, decisamente più taciturna del solito. La ragazza ha avuto anche un “segno” sul volto, quasi come una scottatura. Lei si è giustificata a casa dicendo di essersi graffiata. Potrebbe, invece, essersi trattato di qualche strumento in mano all’aggressore. Poche altre indicazioni da lei: la giovane, sia per lo choc che per l’azione fulminea alle spalle, non è riuscita a vedere il suo volto. Indagine complessa per i carabinieri anche perchè la zona – da quanto si è appreso – è abbastanza buia e senza telecamere di sorveglianza. Chiaramente l’invito – anche alla luce della brutta aggressione – è di non utilizzare questa scorciatoia (via Manzoni), ma di percorrere sul marciapiede (illuminato) l’intero tragitto dalla stazione a via Garibaldi.