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Natale nel mondo, 10 specialità culinarie da provare

5 dicembre 2023 | 10:00
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Natale nel mondo, 10 specialità culinarie da provare

In tutto il mondo si festeggia il Natale, ma in ogni stato troviamo piatti tipici diversi: ne abbiamo selezionati 10

In tutto il mondo si festeggia il Natale in modo diverso, anche a tavola, con specialità culinarie tutte da scoprire e da provare. Queste, le dieci che ci hanno incuriosito di più.

Papillotes (Messico): In Italia la chiamiamo cottura al cartoccio, una delle più utilizzate per il pesce. Il termine significa, letteralmente, in un pacco. La tecnica consiste nell’avvolgere ermeticamente gli alimenti in un involucro, che si cuoceranno grazie al calore del vapore che si genera all’interno. Il calore viene applicato all’esterno delle confezioni, in modo tale che il cibo sia protetto dall’azione diretta, e cuocia nel proprio sugo.

Escudella i carn d’olla (Spagna): una delle specialità più antiche della cucina catalana. La escudella è la zuppa che si ricava dallo stufato di carn d’olla e verdure. A Natale si consuma la Escudella de Nadal; viene preparata in modo diverso e prevede anche la sopa de galets – un tipo di pasta a forma di conchiglia.

Janssons Frestelse (Svezia): Simile a un gratin di patate, il piatto è composto da patate, cipolle, panna, pangrattato e spratti speziati, ovvero piccoli pesci simili per sapore e consistenza alle acciughe o alle sardine. Le normali acciughe sott’olio, però, rappresentano un’alternativa altrettanto saporita, ma è necessario aggiungere, alla panna, un pizzico di cannella e noce moscata per ricreare il sapore della salamoia dello spratto.

Hangikjot (Islanda): ovvero carne appesa. Si tratta di carne di agnello che viene racchiusa in una rete, appesa, affumicata con legna di betulla islandese o sterco di pecora, bollita e servita calda o fredda a fette.

Farofa temperada e salpicao (Brasile): è una ricetta versatile che si abbina bene sia al pranzo che al cenone di Natale. Realizzata con farina di manioca, la pietanza risulta molto condita, grazie alla presenza di ingredienti come pancetta, salsiccia, uvetta, prezzemolo e menta.

Prosciutto arrosto (USA): ricetta statunitense, si cucina incidendo il prosciutto e ponendolo su una rostiera, mentre a parte si riscalda il forno. A Al prosciutto, che verrà lentamente portato a bollore, si uniranno limone, miele e fecola, per dare vita al famoso Prosciutto della Virginia glassato con miele.

piatti tipici natale

Barszcz (Polonia): per i polacchi la festività più importante è la vigilia di Natale, durante la quale si consuma la barszcz czerwony z uszkami, una zuppa di barbabietola rosse (barszcz) con una sorta di tortellini ripieni di funghi detti uszka, ovvero piccole orecchie.

Tourtière du Lac-Saint-Jean (Canada): piatto tradizionale da gustare in un’atmosfera conviviale, soprattutto durante le vacanze. Ogni famiglia ha la propria versione di questo delizioso piatto, il che rende la ricerca della ricetta “autentica” una vera e propria sfida. Questo paté a base di carne è una delle ricette più antiche della storia della cucina, dalle variazioni infinite, sia in termini di ingredienti che di spezie utilizzate.

Dumplings (Cina): I ravioli cinesi sono sinonimo di leggerezza: serviti tradizionalmente come dim sum, ossia per uno spuntino o un pasto frugale, questa sorta di primo piatto dal sapore orientale ha assunto nel corso degli anni il ruolo di vera portata principale. Si tratta di ravioli cotti al vapore nei tipici cestelli di bambù, farciti di solito con un misto di carne di maiale, pesce o verdure e insaporiti con zenzero, scalogno e altri aromi. Consuetudine vuole, inoltre, che siano accompagnati dalla salsa di soia in cui sono letteralmente immersi prima di essere gustati.

10 piatti Natale nel Mondo

I 12 piatti (Ucraina): a sera della Vigilia, si è soliti portare in tavola 12 piatti preparati dalle donne di casa. Il numero non è ovviamente casuale, perché rappresenta i 12 apostoli e i 12 mesi dell’anno. Sono quindi 12 portate diverse che, a loro volta, simboleggiano qualcosa di differente, ma al tempo stesso sono tutte accomunate da una caratteristica: l’assenza di carne, poiché si tratta di una sera di purificazione in vista del giorno dopo. La tradizione vuole anche che si lasci sul tavolo, per tutta la notte, una porzione dei piatti per chi è defunto o per chi è lontano, in modo che possa assaggiarli.

Andrea Leo

Foto di Ritesh Thapa da Pixabay
Foto di Jill Wellington da Pixabay
Foto di Jill Wellington da Pixabay