Lunedì del Cinema: “Anatomia di una caduta” chiude la rassegna per quest’anno

17 dicembre 2023 | 17:00
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Lunedì del Cinema: “Anatomia di una caduta” chiude la rassegna per quest’anno
Lunedì del Cinema: “Anatomia di una caduta” chiude la rassegna per quest’anno
Lunedì del Cinema: “Anatomia di una caduta” chiude la rassegna per quest’anno
Lunedì del Cinema: “Anatomia di una caduta” chiude la rassegna per quest’anno

I Lunedì del Cinema allo Spazio Gloria, la rassegna di film di qualità proposti dal Circolo Arci Xanadù

Il film che chiude la prima parte della rassegna i Lunedì del Cinema allo spazio Gloria di via Varesina è il vincitore della Palma d’oro al 76º Festival di Cannes “Anatomia di una caduta” diretto da Justine Triet.

Sandra è una scrittrice che vive con il marito Samuel e il figlio non vedente Daniel in un remoto chalet di montagna sulle Alpi francesi. Quando Samuel muore in circostanze misteriose, Sandra viene accusata di omicidio e il processo mette a nudo la relazione tumultuosa che aveva con il marito, nonché la sua personalità ambigua. Le cose si complicano quando anche il giovane figlio arriva al banco dei testimoni…

lunedì del cinema

Anatomia di una caduta racconta di una tragedia familiare con una madre, un padre, morto, e un figlio che non sa, non vede e prova a capacitarsene. Da due millenni e mezzo un terzetto che funge da sistema di relazioni per uno svolgimento narrativo canonico, come è superfluo ricordare, ma che a quanto pare dispone anche di una plasticità pronta a produrre variazioni. In un clima antropologico e culturale come il presente, tra i generi si stanno instaurando o si sono già instaurati in effetti rapporti di forza diversi e diverse sensibilità, nella società occidentale.
Triet e suo marito Arthur Harari, che ha firmato con lei la sceneggiatura della pellicola, hanno allora sviluppato una variante che lascia intravedere nella filigrana della figura di Daniel un Edipo, con tutto ciò che per il plot comporta l’assegnazione del personaggio al tipo designato da una simile antonomasia vossianica. Il mito rimane sullo sfondo, ma con radicali e significativi adattamenti. A morte e ai margini, come è sempre stato, un Laio inetto. Al centro, dove non è mai stata e adesso può (e forse deve) stare, una Giocasta ambigua e vincente: vincente perché ambigua, verrebbe fatto di osservare. E al suo fianco un Edipo dal precoce destino di cecità. Per farsi ciechi, non è più necessario frequentare materialmente il letto della madre, dopo avere ucciso il padre. A quest’ultima azione forse provvede la madre, forse il padre provvede da sé.
Per Daniel, il padre e il suo genere sono in ogni caso il passato e sono morti. La madre e il suo genere sono al contrario il presente e il futuro, comunque sia andata tra i due. C’è ricerca della verità e di un passato valore che, oggi più ancora di ieri, resista al futuro? Questo si può dire mostri la pellicola, senza dire troppo di come arrivi a tale dimostrazione e quale forma essa prenda.
Ciò vale anche per le rispettive espressioni e le rispettive lingue: nel racconto, l’una accanto all’altra, c’è una lingua (nazionale) del passato, che precipita, e una (transnazionale) del presente e del futuro. Il film non lo nasconde, come s’è detto, e anzi lo tematizza: un conflitto tra espressioni e quindi tra lingue è quanto Anatomie d’une chute mette allegoricamente in scena. Le sorti di tale conflitto sono già da tempo decise e la sua rievocazione consiste solo ed eventualmente nella non concludente anatomia di una caduta. Da un lato, di espressione inglese, Sandra, che non è nemmeno inglese ed è europea del continente, ma alla quale l’inglese è perfettamente congeniale per perseguire e ottenere il successo, con un’efficienza che si direbbe meccanica e che, nell’altrui silenzioso rovello, trova persino, come ammette, occasione anche per un plagio naturale e non condannabile, a suo giudizio. Dall’altro, di espressione francese, Samuel, prosopopea di una civiltà letteraria e, nel caso specifico, cinematografica divenuta disperatamente e rabbiosamente sterile.
Nel confronto con i fasti di un passato grandioso e, a suo modo, culturalmente imperiale, una civiltà linguistica nazionale ormai da lungo tempo in evidente caduta. Meglio: che della caduta soffre già l’esito letale. Suicidio o no? Nessuno può dirlo.

Spazio Gloria via Varesina – Como

lunedì 18 dicembre

ANATOMIA DI UNA CADUTA

di Justine Triet

Francia  2023

Inizio film ore 21

Ingresso intero € 8,  ridotto € 6 (under 20, over 65 e disabili)

Le proiezioni sono riservate ai soci Arci
Prevendita online 

Spazio Gloria via Varesina 72 – Como
Info: www.spaziogloria.com