Il bilancio

Il 2023 della Finanza: oltre 250 lavoratori in nero e tanta evasione fiscale, oggi l’ultimo sequestro

La maggior parte sono italiani. Il settore economico in cui è stata riscontrata la maggior presenza di manodopera in nero è quello della ristorazione (compresi bar e pasticcerie): 168 violazioni riscontrate.

Nell’ultimo anno la Guardia di finanza di Como ha scoperto nella provincia lariana 256 lavoratori senza regolare contratto. Il tutto dopo 241 interventi sul territorio della provincia scoprendo un piccolo esercito di lavoratori non assunti. La maggior parte di questi di nazionalità italiana (150). Il settore economico in cui è stata riscontrata la maggior presenza di manodopera in nero è quello della ristorazione (compresi bar e pasticcerie), con 168 violazioni riscontrate. Durante questi interventi, sono state elevate 160 sanzioni nei confronti dei datori di lavoro ed è stato richiesto all’ispettorato territoriale del Lavoro di Como, per 105 degli esercizi commerciali coinvolti. I titolari degli esercizi sanzionati sono per la maggior parte italiani (78), poi anche egiziani (17), cinesi (8), turchi (8) e pakistani (7).

 

Il bilancio è stato fatto oggi dalla Finanza durante l’incontro prenatalizio con i giornalisti. I vertici delle fiamme gialle hanno fatto il punto delle lorio attività: gli interventi più significativi hanno riguardato proprio il lavoro sommerso e l’evasione fiscale. Ed a proposito di evasione, nelle ultime ore la Finanza ha effettuato un mega-sequestro di oltre 10 milioni di euro ai danni dei titolari di un’azienda dell’hinterland cittadinio che vendeva all’ingresso apparecchiature e software informatici. In realtà, secondo quanto accertato dalla finanza di Como, l’immagine serviva solo a coprire un sistema organizzato per frodare il fisco. La ditta offriva infatti a una società della provincia di Monza-Brianza un pacchetto completo per evadere le tasse, gestendo il cassetto fiscale e i conti correnti di tre società cartiere ed emettendo fatture false. Una frode fiscale calcolata in 60 milioni di euro.

 

Le fiamme gialle di Como hanno eseguito un sequestro preventivo di denaro e beni per 11,7 milioni di euro riconducibili a sei persone, tutte indagate per i presunti reati fiscali. Le indagini sono state eseguite dal nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza. Accertamenti avviati nel 2019, quando i finanzieri hanno notato un aumento esponenziale del volume d’affari dell’azienda comasca. La società avrebbe però omesso di presentare le dichiarazioni fiscali.

 

 

 

 

 

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