Una riflessione su convenzioni sociali e scelte morali in “Miss Bartleby. Non è tempo di essere”

3 gennaio 2024 | 17:09
Share0
Una riflessione su convenzioni sociali e scelte morali in “Miss Bartleby. Non è tempo di essere”
Una riflessione su convenzioni sociali e scelte morali in “Miss Bartleby. Non è tempo di essere”
Una riflessione su convenzioni sociali e scelte morali in “Miss Bartleby. Non è tempo di essere”
Una riflessione su convenzioni sociali e scelte morali in “Miss Bartleby. Non è tempo di essere”

 Uno spettacol il cui tema è il dilemma dell’esistenza, tra chi vuole il tutto e quindi finisce per uccidere se stesso, o chi rinuncia a tutto e allora uccide la vita. Tra essere e non essere c’è uno spazio in oscillazione dove potremmo trovare Bartelby e gli infiniti mondi che con mille stratagemmi fingiamo di non vedere.

Sarà un inizio anno di grandi spettacoli al LAC. Come ci ha, ben, abituato, il centro di arte e culturale di Lugano riesce a mettere in cartellone il teatro di prosa, il musical, il balletto e i concerti scegliendo tra il meglio della produzione svizzera e italiana, spesso con produzioni proprie o co-produzioni, come nel caso del primo appuntamento 2024 il 9 e  10 gennaio.

Tratto da uno dei racconti più famosi della letteratura nordamericana, Bartleby lo scrivano di Herman Melville, apparso nel 1853 e considerato il precursore della letteratura esistenzialista e dell’assurdo, il testo di Marco Maria Linzi intitolato “Miss Bartleby. Non è tempo di essere” offre un varco verso la riflessione sulle convenzioni sociali, le scelte morali e le verità individuali. Lo spettacolo teatrale vede impegnato un folto cast con Stefania Apuzzo, Micaela Brignone, Fabio Brusadin, Simone Carta, Sabrina Faroldi, Arianna Granello, Marco Mannone, Stefano Slocovich, Paola Tintinelli, Magda Zaninetti, la regia dello stesso Linzi, per una coproduzione Teatro della Contraddizione, Manifatture Teatrali Milanesi, LAC Lugano Arte e Cultura

miss bartley lac lugano

Nel racconto di Herman Melville il mite e diligente Bartleby assunto come scrivano in un ufficio legale di Wall Street, inizia a comportarsi in modo singolare: piegato sulla sua scrivania copia documenti, giorno e notte, ma a qualsiasi altro compito richiesto dall’avvocato oppone sempre la risposta “preferirei di no”, senza dare alcuna spiegazione. Nel corso degli anni numerosi critici hanno cercato di dare una risposta alle ragioni della sua famosa risposta, ognuno secondo i propri interessi e punti di vista cercando di chiudere Bartleby in una visione definitiva. “Eppure – dice l’autore Marco Maria Linzi –  ritengo che proprio nella carica misteriosa che anima Bartleby risieda la sua potenza. L’interrogazione è quindi il centro del progetto, mettere in funzione il “dispositivo” Bartleby non per decodificare ma per lasciare che la risposta cambi a seconda di chi lo interroga. Per affrontare questa rinnovata esplorazione abbiamo sentito la necessità di viaggiare nel tempo e nello spazio; di creare nuovi contesti distopici senza puntare ad una biografia quotidiana, al suo percorso di individuo, ma piuttosto alla sua universalità in veste di mito. Cambiano le società, i punti di riferimento morali – sarebbe meglio dire che si modificano le sbarre della nostre prigioni – e interrogare Bartleby diventa sempre più necessario. Per questo motivo Bartleby ritorna, sempre, perché siamo noi che facciamo fatica a tornare, ad esserci.

Lo spettacolo inoltre attiva un dispositivo che contiene l’apprendistato esistenziale di Bartleby e in parallelo quello dei personaggi che lo circondano, lanciati alla ricerca del proprio posto nella società, e crea una mutua relazione tra le due dimensioni. Bartleby diventa così una forza alchemica anche per gli altri, uno specchio, scomodo per chi vuole affrontare il viaggio verso il centro della società.

Miss Bartleby, attraverso una drammaturgia composta da testo, elementi espressivi e sonori, dove il corpo è il protagonista principale, sviluppa un mondo in oscillazione tra una realtà interiore che diventa visibile e un percorso disseminato di simboli e tracce che ridefiniscono il personaggio Bartleby portando alla luce ciò che è nascosto, immergendo gli spettatori in un’indagine razionale ed emotiva. Miss Bartleby è un invito immaginifico a confrontarsi con uno specchio per la ricerca di sé stessi e del mondo che vorremmo abitare, contrapposto alla commedia che banalmente chiamiamo normalità.

miss bartley lac lugano

martedì 9 gennaio  ore 19.00
mercoledì 10 gennaio ore 19.00

LAC – Lugano Arte e Cultura
Piazza Bernardino Luini, 6

Miss Bartelby. Non è tempo di essere.
da Bartleby lo scrivano di Herman Melville

testo e regia di Marco Maria Linzi
con Stefania Apuzzo, Micaela Brignone, Fabio Brusadin, Simone Carta, Sabrina Faroldi, Arianna Granello, Marco Mannone, Stefano Slocovich, Paola Tintinelli, Magda Zaninetti

suoni live Paola Tintinelli
video arte Stefano Slocovich
scenografie Marco Maria Linzi, Ryan Contratista, Giulia Bandera
aiuto scenografo Nicholas Pedrali
light designer Giulia Bandera
costumi Francesca Biffi
luci Daniela Franco
tecnica video Ianis Cuciureanu
Produzione Teatro della Contraddizione, Manifatture Teatrali Milanesi, LAC Lugano Arte e Cultura

biglietti da 12 a 25 CHF  in vendita sul sito del LAC 

foto di Alessandro Saletta