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Un furto, una rapina ed una successiva tentata estorsione: tre arresti a Como

5 gennaio 2024 | 14:31
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Un furto, una rapina ed una successiva tentata estorsione: tre arresti a Como

Un furto all’Esselunga e una rapina con successivo tentativo di estorsione in via Varesina: gli interventi della polizia nella giornata di ieri

Nel pomeriggio di ieri, giovedì 4 gennaio, le Volanti della Polizia sono intervenute all’Esselunga di via Carloni a Como, dove l’addetto alla sicurezza stava trattenendo un uomo che, dopo aver prelevato merce dagli scaffali, per un importo di circa 150 euro, e averla nascosta nel giubbotto e nello zaino, aveva già oltrepassato le casse, senza pagare.

I poliziotti giunti sul posto hanno preso in consegna l’uomo, un italiano di 48 anni nato a Paderno Dugnano e residente a Cucciago con svariati precedenti penali che, una volta portato in Questura per l’esatta identificazione e la compilazione degli atti, è stato arrestato. Successivamente il P.M. di turno, avvisato dagli agenti, ha disposto di trattenere l’arrestato nelle camere di sicurezza della Questura in attesa del processo per direttissima tenutosi questa mattina alle 10.30. Per l’uomo, il Questore di Como ha anche disposto la misura dell’Avviso Orale.

Più rocambolesca e complicata la vicenda che, in tarda serata, ha portato all’arresto di due giovani ragazzi, un 18enne algerino residente a Como e un 27enne senegalese senza fissa dimora, entrambi pregiudicati e ritenuti i responsabili di una rapina avvenuta in un centro massaggi di via Varesina a Como e del successivo tentativo di estorsione del maltolto, operato nei confronti della titolare del centro.

Tutto è iniziato verso le 22.30 quando la donna, una cittadina cinese di 44 anni, ha chiamato il 112 riferendo di aver subìto una rapina ad opera di due giovani che, una volta entrati nel negozio, suonando il campanello, avevano minacciato, con i cocci di una bottiglia di birra, la titolare e una collaboratrice, anche lei cinese, di 51 anni.

Gli agenti della Squadra Volante, intervenuti immediatamente, hanno ottenuto le descrizioni fisiche e dell’abbigliamento dei due rapinatori, diramandole a tutte le altre pattuglie presenti sul territorio.

Il bottino, a quanto riferito, consisteva in due anelli d’oro sfilati alla collaboratrice cinese, oltre a circa 200 euro in banconote di vario taglio e al telefono cellulare sottratti dalla borsa della titolare. Poco dopo, però, uno degli agenti, fingendosi un amico della vittima, ha chiamato l’utenza della signora nel tentativo di tornare in possesso del cellulare rapinato, giustificando la richiesta con la presenza di foto e di dati personali contenuti nella memoria dell’apparecchio.

L’uomo che ha risposto alla chiamata, allettato dalla proposta, ha acconsentito alla restituzione del telefono, chiedendo prima il pagamento di 500 euro e, subito dopo, alzando il prezzo a 1000 euro. L’appuntamento per la restituzione è stato fissato circa mezz’ora più tardi nei pressi della stazione delle ferrovie nord di Como Borghi.

Gli agenti delle volanti, chiesto ausilio anche al personale della Squadra Mobile, hanno quindi organizzato un velocissimo servizio di appostamento nella zona interessata, scovando i due ragazzi nei pressi della stazione.

I due rapinatori, appena intravisti gli agenti, sono fuggiti dividendosi. Soltanto uno dei due, il 18enne algerino, è stato immediatamente bloccato ed è stato trovato in possesso del telefono cellulare della vittima. Una volta portato in Questura ha confessato il nome del suo complice, rintracciato dopo pochi istanti in Piazza San Rocco e trovato in possesso dei soldi e degli anelli rapinati.

I due, una volta identificati e riconosciuti dalle vittime a seguito di una individuazione fotografica, sono stati arrestati per rapina aggravata in concorso e tentata estorsione e, come disposto dal Pubblico Ministero di turno, associati alla casa Circondariale di Como.