Sette appuntamenti con il teatro dialettale al Nuovo di Rebbio

Dal 10 febbraio al 23 marzo un mese all’insegna della riscoperta del dialetto al Teatro Nuovo
Il nome del Teatro Nuovo di Rebbio è legato da 35 anni ad uno dei più importanti eventi locali di Como: la rassegna dialettale. Rassegna che può essere realizzata, ogni anno, solo grazie all’impegno costante delle compagnie amatoriali che riescono a portare avanti una tradizione così importante come il dialetto. Compagnie teatrali che sono riuscite a sorprenderci, farci ridere ed emozionare in cambio di un applauso e una risata.
La 35° rassegna dialettale inizia il 10 febbraio con la compagnia teatrale “I Ruzanivul” di Cucciago e la nuova commedia “Tuta culpa d’un angel”, due tempi comici di Giorgio Tosi adattati dalla compagnia cucciaghese, “Rebelot in canonica”, il secondo titolo in programma, della Compagnia Teatrale SGB1982 di Seregno è una divertente commedia, tradotta e diretta da Giorgio Trabattoni, che racconta i fatti e i misfatti del povero don Giustino.

Il Gruppo della Martesana da trent’anni porta in scena storie di ringhierail loro spettacolo al Teatro Nuovo si intitola “Anche stasera curtil e ringhera” mentre Compagnia Teatrale “I Quattro Venti” di Arcisate porta i scena “Ul plafun”che chiude la rassegna.
A fare gli onori di casa sarà la Compagnia Comica Lariana con “Per la fama sa fa de tutt” sabato 16 marzo.

Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21, è possibile prenotarsi entro le ore 16:00 del giorno dello spettacolo contattando il numero 339-8442242. Le prenotazioni saranno ritenute valide sino a 15 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.
Biglietto ingresso 10 euro
Teatro Nuovo Rebbio Via Lissi 9, Como

L’IMPORTANTISSIMO RUOLO DELLE COMPAGNIE TEATRALI AMATORIALI
Forse un po’ stretto dentro quell’aggettivo “amatoriale” che rende malamente la passione e l’impegno di chi lo fa, il teatro delle compagnie filodrammatiche costituisce una realtà indiscutibilmente viva e dinamica.
E’ un Teatro fatto da persone che paese per paese, sera dopo sera, oltre il lavoro e gli impegni familiari, portano avanti, in maniera spesso assolutamente gratuita e volontaristica, il proprio amore per il Teatro, contribuendo alla crescita culturale e sociale della comunità in cui vivono e diffondendo l’amore e la conoscenza delle arti sceniche.
Nei teatri parrocchiali, nelle sale di comunità, le compagnie teatrali amatoriali, con il loro radicamento sul territorio, favoriscono il rinsaldarsi delle comunità e rappresentano per molti il primo approccio alle scene, una vera e propria palestra artistica capace di offrire un’insostituibile opportunità formativa, culturale e aggregativa.
Un Teatro che spesso non fa notizia o che fa sorridere chi, abituato a professionalità interpretative più alte, lo incontra ma che costituisce spesso l’humus sul quale si sono innestate vere e proprie storie di successo (pensiamo ai “Legnanesi”), capace com’è di riportare chi lo fa alle radici stesse del far Teatro: l’incontro con l’Altro. (dal sito della rassegna)