Ultima foto prima del delitto: Manuel e l’amico davanti a tante bottiglie, poi la lite e il colpo mortale
Tutti gli sviluppi del caso: un omicidio sconcertante per modalità. L’amico fermato fa ritrovare l’arma e spiega di aver reagito ad una precedente aggressione
Meno complesso del previsto risolvere il caso per gli inquirenti. Quasi addirittura banale. Motivi futili e certo sconcertanti. Una serata a base di alcool, una foto insieme postata sui social (qui sopra) e la conferma di aver esagerato con vino e alcolici, poi un litigio improvviso. E la coltellata che uccide Manuel, all’altezza del cuore. Una sola pare. Poi la fuga con gi abiti sporchi di sangue fino a ieri pomeriggio quando è stato fermato dai carabinieri (dopo le 13 a piedi sulla Lomazzo – Bizzarone). Inizialmente nessuna ammissione, poi via via la conferma della sua presenza a casa di Manuel ad Oltrona. Infine la completa ammissione comprensiva di dove far ritrovare ai carabinieri l’arma usata (un coltello molto affilato, la custodia rinvenuta nella villetta di via Marconi).


Il delitto di Manuel Millefanti (43 anni) – nella notte tra domenica e lunedì – sarebbe molto più sconcertante di quello ipotizzato in un primo momento dagli inquirenti. Un litigio, l’alcool a fare da “molla” e poi il colpo fatale all’amico, lasciato agonizzante a terra in sala. Nella stessa sala dove poche ore prima Manuel e l’amico Luca De Bonis, 33enne di Appiano Gentile (ma di fatto senza fissa dimora), avevano scattato la foto finita sui social. Nelle sue ultime parole prima di crollare in un lago di sangue, Manuel avrebbe fatto alla mamma proprio il nome di Luca per il suo ferimento. Le celle telefoniche avrebbero conferato anche la sua presenza sul luogo dell’omicidio. Tutto combacia, poi arriva la sua ammissione. Luca sembra vivesse da qualche settimana a casa di Manuel ad Oltrona. Lo avrebbero confermato alcuni dei testimoni sentiti dai militari.
Luca avrebbe accoltellato Manuel al culmine di una lite, anche se non avrebbe fornito indicazioni ben precise sul motivo scatenante. Ricordi poco nitidi da quanto si è appreso durante l’interrogatorio: avrebbe detto di essere stato aggredito da Manuel e di aver reagito, ma è una versione non assolutamente certa. Tutta da confermare. Nei confronti di Luca De Bonis è stato emesso un provvedimento di fermo come indiziato di delitto con l’accusa di omicidio volontario. Ieri sera è stato trasferito in carcere al Bassone. Verrà interrogato nei prossimi giorni dal giudice per capire meglio la sua versione sull’aggressione. In questi giorni prevista anche l’autopsia sul corpo di Manuel all’obitorio del Sant’Anna.
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