Un po’ Cutugno un po’ Fantozzi, Simone Tomassini omaggia l’italiano medio

29 gennaio 2024 | 19:00
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Il cantautore comasco rende omaggio all’italianità cantanto la canzone di Toto Cutugno con un video fantozziano

Alzi la mano chi non ha mai cantato a squarciagola “Sono un italiano, un italiano vero”! “L’Italiano”, brano di Toto Cutugno, presentato in gara al Festival di Sanremo 1983, rivive in una speciale versione rock firmata dal cantautore comasco Simone Tomassini, che ha arrangiato il brano insieme ad Andrea Mandelli e Pier Tarantino.

E c’è di più in fatto di “italianità”: la versione di Simone Tomassini del celebre brano che mette in fila pregi (e difetti) dell’italiano vero, è accompagnata da un videoclip realizzato da RCO Europe, con la regia di Paolo Galassi. Un  chiaro tributo al mondo di Fantozzi, un personaggio nel quale, con un certo disagio, riconosciamo quell’italiano medio che non vorremmo essere, ma che ogni tanto siamo. Il video è stato realizzato lo scorso ottobre a San Felice sul Panaro dove comparse e figuranti hanno dato vita a Villaggio Fantozzi, lo stesso Simone si trasforma nel maestro Canello della festa di capodanno anticipata. Un omaggio al Ragioniere più amato d’Italia e a Paolo Villaggio che, attraverso i suoi film, ha raccontato un “tipo italiano” buono e meschino, vile e capace di improvvisi sussulti d’orgoglio. Alla fin fine, uno di noi.

simone tomassini l'italiano

“L’Italiano” di Toto Cutugno, scomparso ad agosto 2023, è una delle canzoni italiane più note nel mondo. Simone Tomassini nel 2024 festeggia vent’anni di carriera e da il via alle celebrazioni proponendo questa rilettura fedele, ma allo stesso tempo personale, del brano.

Quali sono i tuoi ricordi de “L’italiano” di Cutugno

“Avevo 9 anni, la stessa età che ha ora mia figlia Charlotte, e, come lei, provavo a imitare i cantanti che avevano calcato il palco del Festival di Sanremo di quell’anno. Tra le varie bellissime canzoni di quell’anno al Festival, ‘Vita spericolata’, ‘La mia nemica amatissima’, ‘Margherita non lo sa’, ‘Vacanze Romane’, solo per citarne alcune, spiccava ‘L’italiano’ di Toto Cutugno. Un testo semplice e immediato, un capolavoro in tutti i sensi. È come se quelle parole, create dalla penna del grande Cristiano Popi Minellono, avessero già dentro una melodia; sembravano scolpite nello spartito. Da sempre la suono e la canto a modo mio, quando mi chiudo in studio. In questo caso la canzone… la vivo, la respiro e ora vorrei farla sentire al mondo intero. Perché questo brano ci ha resi grandi ovunque. Ci fa sentire orgogliosi di essere italiani. Grazie Toto per averla cantata e regalata a tutti noi. Grazie alla sua famiglia e alla sua etichetta discografica che mi hanno permesso di cantarla e di omaggiare un grande Uomo e artista che ho avuto piacere di incrociare in numerose occasioni. Grazie Toto, di cuore. E ora lasciamolo cantare con la sua chitarra in mano.

Tra poco inizia il Festival, vent’anni fa c’eri tu sul palco dell’Ariston e ti classificasti 12° con “E’ stato tanto tempo fa”. 

“Chi l’avrebbe mai detto? Nel 2004, 21 anni dopo Toto, anch’io sono arrivato su quel palco con ‘È stato tanto tempo fa’, un brano immediato, da cantare anche semplicemente chitarra e voce. Così come ‘L’italiano’. Anche per questo mi sento legato a questa canzone e l’ho voluta ricantare”

La versione de ‘L’Italiano’ di Simone Tomassini, in digitale dal 26 gennaio distribuita da The Orchard, sarà pubblicata in un vinile 45 giri  edizione limitata che sarà presentato il 3 marzo
(esattamente vent’anni dopo il primo passaggio televisivo del cantautore al Festival targato Tony Renis e Simona Ventura) in uno speciale evento che si terrà al Tartaruga Live di Villa Guardia
Sul disco anche la versione originale rimasterizzata di ‘E’ stato tanto tempo fa’. Primo tassello di un 2024 ricco di sorprese.

“La musica è la mia aria. Per dare il via alla celebrazione dei miei 20 anni di carriera ci tengo a omaggiare anche la canzone che mi ha fatto girare il mondo. L’ho tradotta in Spagnolo, l’ho
cantata in mezza Europa, ma anche a Cuba e in Argentina. E mi ha regalato tanti, tanti, tanti brividi. Ed è incredibile come questo brano ancora oggi è così attuale. È un pezzo vivo, che
racconta un ricordo, che vive nei ricordi.”