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Braccio di ferro tra Comune ed Associazione Carducci per i locali di viale Cavallotti:”Muore la cultura”

8 febbraio 2024 | 18:12
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Braccio di ferro tra Comune ed Associazione Carducci per i locali di viale Cavallotti:”Muore la cultura”

Le parole della presidente Forgione che rilancia per i soci un week-end di appuntamenti. La nota del Pd:”Chi sarà il prossimo sotto la scure di Rapinese ?”

Si delinea un braccio di ferro tra Associazione Carducci e comune di Como per la restituzione a Palazzo Cernezzi dei locali dove l’associazione ha la sede storica da decenni. Insomma, la presidente Maria Cristina Forgione, professione avvocato, non sembra avere alcuna intenzione di arrendersi all’ultimatum arrivato dal comune di Como dopo la richiesta di bollette arretrate per lo stabile di via Cavallotti al 7. Negli ultimi giorni la stessa presidente ha anche ricevuto una lettera, protocollata dal Comune, nella quale si chiede entro i prossimi 15 giorni – prima della fine del mese – la restituzione delle chiavi e dei locali del Museo Casartelli che è collocato nello stesso spazio dell’Associazione. “Così si fa morire la cultura – dice la presidente Forgione – ma noi siamo il Carducci: tanti anni e tanti sforzi fatti da tutti non possono essere vanificati così……”

Una situazione complessa, difficile, si può profilare un autentico braccio di ferro con il Comune. Oggi la presidente Forgione, con il chiaro intento di rassicurare i soci (che sono 400) ha diffuso loro le locandine di due eventi in programma per il prossimo fine settimana (dettagli qui sotto tra cui la festa di Carnevale in programma per domenica).

eventi di natale al carducci di como dopo lo sfratto del comune per museo
eventi di natale al carducci di como dopo lo sfratto del comune per museo

E sempre oggi in redazione anche il comunicato congiunto di Pd e Svolta civica su questa vicenda. Eccolo nel dettaglio qui sotto

Chi sarà il prossimo?
Oggi è toccato all’associazione Carducci di Como, un luogo magico che profuma di cera, dove si ascolta musica, si legge poesia, si discute di letteratura e dove si tengono corsi di pittura, di scultura, tango, lingue, filosofia a prezzi agevolati o gratuiti. Ma soprattutto è un luogo dove ci si sente a casa, in cui si prova l’impulso di prendersi cura delle piante, dei libri, dei mobili retrò e di tutti gli oggetti strambi che sono lì da 130 anni. 

È un luogo dove soci e amministratori hanno da sempre messo anima e olio di gomito per sgrassare, pulire, per rendere questa casa accogliente per tutti. Eppure, oggi, anche questa realtà deve vedersela con il Sindaco di Como che veicola fredde diffide per avere le chiavi di alcuni locali dell’associazione e poi si sottrae a qualsiasi dialogo.

A che titolo e per farci cosa non è dato comprendere. Molte associazioni della città sono già state messe in crisi per il rincaro dei costi degli spazi concessi dal Comune. E tante non sono riuscite a tenere aperte le porte ai cittadini.