Ictus, confermato il premio europeo per la Stroke Unit di Asst Lariana

Un premio che certifica l’inserimento della Stroke Unit in un network di eccellenza sanitaria
Alla Stroke Unit di Asst Lariana, che ha sede all’ospedale Sant’Anna, è stato confermato il riconoscimento di Centro ORO nell’ambito del programma ESO-Angels Awards Q1/2023 (ossia per il trimestre gennaio, febbraio, marzo), un premio che certifica l’inserimento della Stroke Unit in un network di eccellenza sanitaria italiana ed europea nella cura dell’ictus. Alla luce della positiva esperienza durante il periodo Covid (2020-2021) la Stroke Unit di Asst Lariana, di cui la responsabile è la dottoressa Laura Fusi, nel 2022 è stata individuata da Regione Lombardia come centro Hub per il trattamento dell’ictus nella provincia di Como. Nel 2022 all’ospedale Sant’Anna sono stati trattati 123 pazienti, nel 2023 sono stati 144, e 22 in questi primi due mesi del 2024.
Angels è un progetto promosso da European Stroke Organization, Italian Stroke Association e World Stroke Organization ed ha l’obiettivo di migliorare lo standard di trattamento dell’ictus, a livello nazionale ed internazionale, e di arruolare un numero sempre maggiore di ospedali ‘stroke-ready’ sul territorio e ottimizzare la qualità delle cure in tutte le Stroke Unit esistenti. Uno dei pilastri del progetto è il monitoraggio di qualità. Angels, infatti, promuove il programma di Quality Improvment della European Stroke Organization, attraverso il sistema ESO Angels Awards.
“Il premio ESO Angels riconosce gli Stroke Team che si impegnano quotidianamente per migliorare la qualità del proprio lavoro – sottolinea il dottor Giampiero Grampa, primario della Neurologia di Asst Lariana e direttore del Dipartimento di Neuroscienze – Abbiamo iniziato a collaborarecon il progetto Angels alla fine del 2019 proprio per garantire una costante attività di formazione a livello di tutte le branche specialistiche coinvolte nel percorso di cura della patologia cerebrovascolare acuta, sia dal punto di vista organizzativo che assistenziale”. “La partecipazione al progetto permette inoltre di poter valutare i propri livelli di efficienza nella cura dell’ictus confrontandosi con realtà europee” sottolinea la dottoressa Fusi.
I criteri di valutazione ESO-Angels si basano sul monitoraggio della qualità del trattamento tramite una serie di parametri, tra i quali la percentuale di pazienti trattati, la rapidità di intervento dall’arrivo in Pronto Soccorso (trattandosi di una patologia tempo-dipendente la prognosi dipende principalmente dalla rapidità del trattamento in acuto, ndr) e il ricovero in Stroke Unit.
Il trattamento del paziente colpito da ictus vede un lavoro multidisciplinare svolto da medici, infermieri, operatori socio sanitari, fisioterapisti, logopedisti della Stroke Unit, dal personale del Pronto Soccorso e delle specialità di Neuroscienze (Neurologia, Neurochirurgia e Neuroriabilitazione), nonché della Radiologia, in particolare della Radiologia Interventistica, della Cardiologia, della Chirurgia vascolare e della Rianimazione. In questo lavoro di squadra rientra il personale di Areu (l’agenzia regionale per l’emergenza urgenza) che per primo soccorre i pazienti con l’intervento del 112.
In Italia l’ictus è la seconda causa di morte, dopo le malattie ischemiche del cuore, è responsabile del 9-10% di tutti i decessi e rappresenta la prima causa di invalidità. Ogni anno si registrano nel nostro Paese circa 90.000 ricoveri dovuti all’ictus cerebrale, di cui il 20% sono recidive (Fonte Ministero della Salute).
Ma la Stroke Unit di Asst Lariana, nella persona della dottoressa Laura Fusi, è impegnata in un progetto sull’ictus nella Repubblica Democratica del Congo insieme al Policlinico Umberto I di Roma e l’ospedale dell’Aquila.
Nel 75% dei Paesi dell’Africa subsahariana l’ictus è tra le prime tre cause di morte, con un tasso di mortalità cinque volte più alto rispetto ai Paesi occidentali. Una situazione causata sia da una crescente predominanza di malattie croniche, sia da insufficienti conoscenze rispetto alla prevenzione e al trattamento. Per questo ISA-AII (l’Associazione Italiana Ictus), con il suo gruppo ISA Africa, ha dato il via a un progetto di cooperazione internazionale a Kinshasa che prevede la formazione, per una durata di sei mesi, di quattro medici congolesi in tre diverse strutture italiane, l’ospedale Sant’Anna (i referenti del progetto sono la dottoressa Laura Fusi, responsabile della Stroke Unit di Asst Lariana e il dottor Giampiero Grampa, primario della Neurologia di Asst Lariana e direttore del Dipartimento di Neuroscienze), il Policlinico Umberto I di Roma (rappresentato, tra gli altri, dalla neurologa Anne Falcou) e l’ospedale dell’Aquila (la dottoressa Simona Sacco, ordinaria di Neurologiaal Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche dell’Università dell’Aquila (DISCAB)e direttrice della UOC di Neurologia e Stroke Unit Avezzano-Sulmona, è la presidente per il biennio 2024-2025 dellaESO laEuropean Stroke Organisation).
Obiettivo del progetto è assicurare alla popolazione congolese una rete efficace per la presa in carico degli ictus cerebrali, ischemici ed emorragici e la creazione di una Stroke Unit a Kinshasa al Centre Hospitalier Monkole (per maggiori informazioni https://isa-aii.com/isa-africa/)
ISA Africa è un gruppo di lavoro a scopo umanitario, senza fini di lucro, nato nel 2023. Il gruppo fa parte di ISA-AII (l’Associazione Italiana Ictus) con l’obiettivo di promuovere la prevenzione e la cura dell’ictus nei paesi dell’Africa subsahariana dove l’aumento della popolazione e dell’aspettativa di vita, nonché la crescente prevalenza dei fattori di rischio vascolare, rendono la patologia cerebrovascolare un serio problema di sanità pubblica.