Gianni Realini fra arte e grafica allo Spazio Officina

Esposte oltre un centinaio di opere, fra grafiche, tele materiche di piccolo e grande formato che rappresentano un arco cronologico di cinque decenni di attività creativa e di ricerca concettuale
Dal 3 marzo al 28 aprile lo Spazio Officina di Chiasso ospita la mostra Gianni Realini, fra arte e grafica, a cura di Dalmazio Ambrosioni e Nicoletta Ossanna Cavadini.
L’esposizione si inserisce nel filone degli approfondimenti tematici di artisti contemporanei legati per nascita o per operatività al Canton Ticino, e propone la prima esposizione antologica su Gianni Realini (Sorengo, 1943).
Realini può vantare un percorso artistico molto articolato. Il suo cammino inizia, dopo la formazione in Ticino, con la forte fascinazione parigina e l’incontro dei grandi maestri; prosegue nel boom economico degli anni Sessanta e poi nei moti del Sessantotto che lo segnano profondamente e lo portano a registrare anche sulla tela la crisi intellettuale di quegli anni. Egli avvicina poi brevemente le modalità espressive della Pop Art e quindi dell’Informale, che declina in maniera molto personale con un’adesione che raggiunge poi l’Espressionismo astratto in cui rimangono però desumibili la figura umana e il paesaggio.

La pittura di Gianni Realini si apre così ad una gestualità più marcata, le sue opere diventano sempre più a grandi dimensioni e importanti; dai colori chiari creati dalle nuance fra il bianco e il grigio si passa ad un cromatismo più pronunciato, senza per questo trascurare i contenuti legati ad una nuova figurazione. La sua ricerca continua anche nell’accentuare l’attenzione verso il cromatismo, i pigmenti marcati nei contrasti, i segni forti e decisi.
Con il finire degli anni Ottanta si registra il passaggio da un Espressionismo astratto sempre più indagato verso l’Action painting di Jackson Pollock e si apre alle riflessioni estetiche di un’arte ambientale. Dopo il viaggio americano sul finire degli anni Novanta, il gesto artistico di Gianni Realini diventa più dichiarato e coinvolgente grazie ad uno stile espressivo molto personale. Nel contempo le sue tele o grandi tavole costituiscono momenti di attese e di compimento, di azione e di sospensione. Nel colore, applicato con forza e abbondanza, lascia sovente colature che attribuiscono anche un valore temporale all’opera stessa.

Allo Spazio Officina sono esposte – sull’arco cronologico di cinque decenni di attività creativa e di ricerca concettuale – oltre un centinaio di opere, fra grafiche, tele materiche di piccolo e grande formato, realizzazioni plastiche, grafiche e gouache. Ciò che caratterizza particolarmente questa mostra è che per la prima volta viene realizzata una antologica dell’artista ticinese che si apre con la produzione grafica più saliente espressa nelle diverse tecniche – dalla xilografia all’acquaforte (anche con acquarellature estemporanee), dall’acquatinta alla puntasecca, dal monotipo alla litografia -, il tutto di grande livello esecutivo.
In occasione della mostra allo Spazio Officina a Chiasso e per sottolineare l’importanza di questo evento espositivo per l’artista, Gianni Realini ha creato una serie di incisioni a puntasecca acquarellate a mano, esclusive. Quattro lastre sono stampate con una tiratura di 10 copie e una lastra (Tracce) è stampata con una tiratura di 20 copie, per un totale di 60 grafiche a puntasecca in cartella con frontespizio e biografia dell’artista). La cartella grafica viene realizzata dallo stampatore d’arte Manlio Monti, nel suo atelier a Vattagne, sopra Ponte Brolla. Le cinque lastre, di dimensione 30×40 cm, sono intitolate Tracce (1), Uomo (2), Sotto sopra (3), Arcobaleno (4), Riflesso (5).

Il catalogo presenta un ricco apparato di immagini, i saggi dei co-curatori Dalmazio Ambrosioni e Nicoletta Ossanna Cavadini, e un’intervista all’artista curata da Luigi Maria Di Corato con Nicola Arigoni. A corredo della mostra, in uno spazio appositamente allestito, è possibile prendere visione di due video dedicati all’artista nei quali lo stesso Realini illustra la sua arte pittorica.
Spazio Officina, CHIASSO (SVIZZERA)
LA MOSTRA
Gianni Realini
fra arte e grafica
DAL 3 MARZO AL 28 APRILE 2024
• GIANNI REALINI – Note biografiche
Nato a Sorengo nel 1943, Gianni Realini si diploma nel 1960 alla Scuola cantonale dei pittori e segue per due anni il corso di perfezionamento nella sezione pittura del Centro scolastico per le industrie artistiche (CSIA) a Lugano. Tra i suoi docenti si ricordano: Pietro Salati, Carlo Cotti, Bruno Morenzoni, Mario Marioni, Manfredo Patocchi, Vinicio Beretta e altre personalità note dell’ambiente culturale artistico dell’epoca. Nella stessa città tiene le prime due mostre nel 1964 e 1965 (galleria “Il Nòcciolo” e galleria “Celtica”).
Grazie a una borsa di studio federale vinta nel 1968, si trasferisce a Parigi, dove frequenta l’Académie de la Grande Chaumière. Tornato in Ticino nel 1969, a seguito della morte del padre, riprende l’attività pittorica ed espositiva, cui affianca la professione di docente presso lo CSIA e frequenti viaggi di studio in Europa. Fra le partecipazioni più significative di quel periodo si ricordano quelle alla mostra itinerante che avviene nel 1982-83 con il titolo Il disegno svizzero 1970-1980 e alla Triennale de l’estampe originale di Le Locle negli anni 1992, 1995 e 1998. Nello stesso lasso di tempo aumenta la sua attività espositiva e di impegni in commissioni prestigiose di settore; si ricordano in particolare le mostre personali a Lugano, Campione d’Italia, Mendrisio, Sciaffusa e Zurigo e la partecipazione a esposizioni collettive a Ginevra, Ulm, Sion, Bruxelles, Tel Aviv, Coira. Alla fine degli anni Novanta compie un soggiorno a New York e a Minneapolis, affascinato dall’espressionismo astratto e dall’arte americana contemporanea.
Accanto all’attività didattica che svolge a partire dagli anni Novanta presso il Dipartimento di arte applicata della SUPSI, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana a Lugano, continua a partecipare a mostre personali e collettive. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti e le sue opere figurano in molte collezioni pubbliche e private. Dal 1996 al 1999 è stato presidente della SPSAS (VISARTE) Società pittori scultori e architetti svizzeri sezione Ticino; dal 2001 al 2008 è stato membro della Commissione culturale cantonale (sottocommissione Belle Arti). Vive ad Agno; il suo atelier si trova a Barbengo.