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Le otto “delizie” aperte per FAI

18 marzo 2024 | 16:30
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23 e 24 marzo otto luoghi da visitare all’insegna della Delizia con la delegazione FAI Como. Molte novità da scoprire

23 e 24 marzo, le Giornate FAI di Primavera animate e promosse dalle delegazioni di tutta Italia, ed anche per quest’edizione sono stati individuati itinerari tematici e aperture speciali sul territorio comasco. Questa volta la delegazione FAI Como ha dedicato al tema della “Delizia” luoghi e itinerari insoliti e straordinari, ci sono le ville storiche solitamente chiuse al pubblico, il Teatro Sociale e, per la prima volta anche luoghi di svago e intrattenimento come  il Casinò di Campione d’Italia. Sono otto le “delizie” da gustare, molte sono delle primizie, e quando diciamo gustare non è solo in senso figurato, grazie ad una collaborazione con Slow Food Como, quest’anno ci sarà anche una degustazione  di tipicità territoriali.

giornate fai primavera 2024

Oggi alla Sala Bianca del Teatro Sociale la presentazione dell’edizione 2024 delle Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle storie inedite e inaspettate con visite a contributo libero.La delegazione comasca ja coinvolto nell’iniziativa numerosi soggetti, tra enti e privati, per aprire le loro proprietà e per organizzare le attività speciali per l’occasione. Da segnalare il gemellaggio con FAI Swiss che, negli stessi giorni, aprirà quattro luoghi a Morcote che vanno ad arricchire, ulteriormente, il programma della manifestazione,

Stefano Moscatelli, capo delegazione FAI di Como, commenta: “Le giornate FAI di primavera 2024 rappresentano un’occasione unica di conoscenza del territorio. Le otto aperture previste sono legate al tema della “Delizia”, ossia luoghi legati a diversi tipi di piacere e di svago, percorsi che svolgeremo insieme, accompagnati da più di 200 ciceroni (provenienti da diversi istituti lariani) e dalla nostra inesauribile squadra di volontari. L’offerta è estremamente varia, sia in termini geografici (cinque i comuni coinvolti), ma anche tipologici: dalle ville ai crotti, dai palazzi storici alle opere più contemporanee. Sarà un viaggio ideale durante il quale si racconterà di arte e architettura, ma anche di gastronomia e musica. Una sintesi del nostro territorio, un mosaico incredibile, dove ogni luogo è un tassello diverso con una storia da raccontarci”.

L’ELENCO DELLE APERTURE DELLA DELEGAZIONE FAI DI COMO

Campione d’Italia – Casinò
Il Casinò è sito nel centro del Comune di Campione d’Italia. La particolarità di questo comune è quella di essere un’exclave (dal punto di vista italiano) ossia un’isola territoriale italiana circondata dalla Confederazione Svizzera. Il Casinò si affaccia sul Lago di Lugano (detto anche Ceresio) e alle sue spalle sono visibili la Sighignola e il Monte Generoso.
Il Casinò di Campione venne costruito durante la Prima Guerra Mondiale e più precisamente la struttura originale venne inaugurata nel 1917. Diversi fattori inducono a considerare che la motivazione principale per cui venne edificato (ricordiamo che sono solo 4 i casinò presenti sul territorio italiano) era quella di essere il luogo ideale ove poter svolgere un’attività di spionaggio in un periodo di guerra. Nonostante le ragioni inziali, nei successivi decenni il Casinò si è imposto come una delle fonti di reddito e di visibilità più importanti per la comunità di Campione. L’edificio originale è stato demolito a fine degli anni 2000 e al suo posto ora sorge la nuova struttura, oggetto della visita, opera dell’architetto Mario Botta.
Il nuovo Casinò si colloca immediatamente a ridosso di quello esistente nel pieno centro della piccola cittadina e il progetto esecutivo architettonico è stato affidato dal comune agli architetti Mario Botta e Giorgio Orsini. Il manufatto è stato pensato per accogliere tutte le funzioni presenti nel vecchio complesso poi demolito e una serie di nuove funzioni sia di servizio, sia destinate al tempo libero. Sono quindi presenti, oltre alle tradizionali sale gioco, locali destinati alle conferenze, al cinema, ai negozi e naturalmente agli uffici amministrativi del centro oltre ad un’ampia autorimessa interrata realizzata su tre livelli. La nuova struttura occupa 55mila metri quadrati. La precedente sede ne contava 7mila. Il complesso architettonico progettato dall’architetto Mario Botta si compone di grandi volumi in pietra alternati da vuoti articolati come grandi insenature, disposti a raggiera verso il lago di Lugano. Il gioco, anima del Casinò, viene enfatizzato attraverso l’uso di luci che si mescolano nei colori e che riproducono i simboli delle carte: cuori, quadri, fiori, picche che si muovono magicamente sulle pareti dell’edificio, si modificano e si fondono senza fermarsi ricordando il movimento veloce delle carte tra le mani del croupier.
INFO
La visita, della durata di circa 50 minuti, ci porterà in spazi normalmente non accessibili al pubblico e spazi che ospitano eventi di rilevanza internazionale. Dal percorso verranno escluse le sale gioco, in modo da poter permettere l’accesso anche ai minori. Verrà riservata alla storia del Casinò partendo dalle particolari e inaspettate ragioni della sua nascita fino allo strettissimo rapporto con il Comune e la comunità campionese. Non verranno naturalmente trascurati anche gli avvenimenti degli ultimi anni, volgendo però lo sguardo al prossimo futuro. In aggiunta a ciò, avvalendoci delle informazioni raccolte tramite gli addetti ai lavori, saranno illustrati i passaggi più sorprendenti innovativi della costruzione del nuovo edificio, opera dell’archistar svizzera Mario Botta, inaugurato nei primi anni 2000. Si segnala che nel territorio comunali verranno tenuti aperti la Galleria Civica e il Museo Parrocchiale, entrambi in Piazzale Maestri Campionesi. L’accesso a questi luoghi, collocati sulla strada che dal Casinò porta al Santuario, sarà libero e curato da volontari della comunità campionese.
Gli spostamenti all’interno del Casinò si svolgono unicamente in ascensore. Parcheggio gratuito disponibile.
Sabato 23 – domenica 24
VISITA SENZA PRENOTAZIONE
Visite a cura Istituto Superiore “Giuseppe Terragni” di Olgiate Comasco
Sabato: 10:00 17:00 (ultimo ingresso 16:00)
Note: Turni di visita ogni 30′
Domenica: 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:00)
Note: Turni di visita ogni 30′

FAI giornate primavera 2024

Campione d’Italia – Santuario di Santa Maria dei Ghirli
Il Santuario è sito nel comune di Campione d’Italia, un comune italiano situato in un lembo stretto di terra fra il Lago di Lugano e le montagne. È un’exclave, ovvero un’isola di territorio italiano circondata dalla Svizzera e situata a 30 km dalla frontiera italiana. Il Santuario si erge sulle acque del lago di Lugano (detto anche Ceresio) su una terrazza raggiungibile grazie all’imponente e maestosa doppia scalinata a quattro rampe.
L’edificio, di antichissima formazione, ha subito diversi interventi fino ad apparire nella veste attuale che risale al XVII secolo, più precisamente al 1634 (i successivi restauri sono stati effettuati tra gli anni 1962 e 1970). In origine, parliamo del 777, quando era probabilmente una chiesetta modesta. Il nobile Tortone donò infatti il territorio di Campione e la piccola chiesa all’Arcivescovo di Milano che ne fece possedimento del monastero di S. Ambrogio a Milano. L’impianto del Santuario della Madonna dei Ghirli è trecentesco, ma della chiesa trecentesca non resta oggi quasi più nulla dopo il totale rifacimento di epoca barocca a opera di Isidoro Bianchi e della sua bottega intorno al 1634.
Il progetto di “riqualificazione barocca”, a opera di Isidoro Bianchi e della sua bottega, incluse l’ingrandimento dell’aula medievale per erigere una prima campata e in seguito si edificò la seconda campata, il presbiterio e la cappella maggiore. Infine si costruirono gli ampi archi a tutto sesto del presbiterio, il tiburio ottagonale e si sostituì il soffitto ligneo. Tutti questi interventi si compirono in modo da garantire la conservazione e l’integrazione nel nuovo edificio del grande affresco gotico firmato e datato da Lanfranco e Filippolo de Veris raffigurante il Giudizio Universale (anno 1400) e delle testimonianze, pittoriche e plastiche, tardo rinascimentali presenti all’interno. La facciata del Santuario, probabilmente su disegno di Isidoro Bianchi, ma eseguita soltanto nei primi decenni del Settecento, è forse la parte più notevole dell’edificio: la trama architettonica è animata da ornati barocchi e nella cimasa risalta la colomba dello Spirito Santo che si libra in una corona di teste di angeli.
INFO
La visita comprenderà sia gli esterni che la parte interna del Santuario. Verrà illustrata la storia di quello che può essere considerato il monumento campionese più ricco di testimonianze artistiche di livello elevato e che interessano varie fasi, dal XIV fino al XVII secolo. Dopo aver ripercorso le origini della chiesa originale, della quale ormai non restano che pochi tratti, sarà possibile osservare i frutti del rifacimento barocco operato nel 1600 da Isidoro Bianchi e dalla sua bottega. Sarà possibile ammirare le diverse opere che arricchiscono il Santuario. Straordinariamente verrà tenuta aperta l’inferriata che separa l’aula pubblica dal Santuario; sarà possibile accedere in modo da poter ammirare gli affreschi e gli stucchi che lo decorano. Si segnala che nel territorio comunale verranno tenuti aperti la Galleria Civica e il Museo Parrocchiale, entrambi in Piazzale Maestri Campionesi. L’accesso a questi luoghi, collocati sulla strada che dal Casinò porta al Santuario, sarà libero e curato da volontari della comunità campionese.
Sabato 23 – domenica 24
VISITA SENZA PRENOTAZIONE
Visite a cura Istituto Superiore “Giuseppe Terragni” di Olgiate Comasco
Sabato: 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30)
Note: Turni di visita ogni 30′
Domenica: 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30)
Note: Turni di visita ogni 30′

FAI giornate primavera 2024

Caslino d’Erba – Dal Forum Franciscanum al Crotto Alpe 44
Nell’area del cosiddetto “Triangolo Lariano”, in Provincia di Como, si trova il piccolo paese di Caslino d’Erba. Da questo luogo incantevole partono diversi sentieri, tra cui vecchie mulattiere, adatte ai più appassionati camminatori o amanti della natura. Una di queste consiste in un sentiero storico, immerso nella vegetazione, lungo il quale sorgono innumerevoli punti di interesse culturale: è il caso del Forum Franciscanum e del Crotto Alpe 44, che rappresentano tracce di una storia che affonda le sue radici nei secoli passati.
La storia di Caslino d’Erba vede susseguirsi una serie di popolazioni che hanno saputo trarre il meglio dalle potenzialità del territorio in cui si trovavano. Il Crotto Alpe 44 risale come rustico al periodo a cavallo tra fine Ottocento e primo Novecento. Dopo decenni di abbandono, è stata finalmente ridata vita a questo luogo, che è divenuto azienda agricola: vi si può vivere un’atmosfera bucolica e conviviale, rasserenata dal dolce contatto della tradizione culinaria con l’arte locale e con la natura. Il Forum Franciscanum, che precede il Crotto lungo Via Monte Palanzone, è stato fondato nel 1947 da un’iniziativa di Luigi Gennari volta a costituire un cenacolo di artisti, scrittori e professionisti e fornire loro un luogo di pace e riflessione.
Il Forum Franciscanum include una serie di eleganti cappelle con opere ispirate alla vita di S. Francesco d’Assisi, una chiesetta, una cappella dedicata a S. Chiara e un anfiteatro costruito per lo svolgimento di eventi culturali. Il Crotto Alpe 44 si trova all’interno di un edificio storico. Degna di nota è l’antica nevera di sezione circolare al cui interno si può osservare, un vero e proprio “frigorifero ecologico”, adatto alla conservazione del latte e al formaggio di alpeggio durante la stagione estiva.
INFO
In occasione delle Giornate FAI di Primavera, in particolare nella giornata di domenica 24 marzo, il pubblico sarà accompagnato dagli Apprendisti Ciceroni del Liceo Carlo Porta di Erba in una visita tra natura, arte, storia e tradizioni del territorio. Il percorso, che si svolgerà interamente all’aperto, partirà dal Forum Franciscanum (raggiungibile solo a piedi
con una camminata di circa 20-30 minuti dal paese di Caslino d’Erba), con le opere dedicate a San Francesco, la chiesetta e la cappella di Santa Chiara, e proseguirà con il racconto legato alla storia del Crotto Alpe 44 e alla sua attuale destinazione d’uso, volta alla valorizzazione delle eccellenze gastronomiche locali, come il caprino e l’olio di Caslino d’Erba.
Domenica 24 Marzo
Visite a cura: Liceo “Carlo Porta” di Erba Orari 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30) Note: Turni di visita ogni 30’
INIZIATIVE SPECIALI
Domenica 24 marzo al Crotto Alpe 44 la condotta Slow Food Como organizza una “sosta” gustosa di prodotti e vini locali del territorio limitrofo che saranno “raccontati” dagli esperti e dagli stessi produttori. Gli orari sono modulati in tre sessioni di circa 45 minuti ciascuna, alle ore 12, 13 e 14. Per inormazioni e prenotazioni seguire il link https://slowfoodcomo.com/2024/03/14/errata-corrige-aperitivo-raccontato-giornate-fai-di-primavera-crotto-alpe-44-caslino-derba/

FAI giornate primavera 2024

Como – Palazzo Vietti Rovelli
Nel contesto della centralissima piazza Volta di Como sorge oggi Palazzo Vietti-Rovelli, nucleo originario della dimora seicentesca della nobile famiglia degli Olginati. Sviluppatosi attorno a una tintoria strategicamente affacciata sul lago, l’edificio andò ampliandosi accorpando via via le unità abitative adiacenti: in particolare sono databili all’ultimo ventennio gli affreschi che adornano tre locali del primo piano nobile, attribuibili ai pittori comaschi Pietro Bianchi e Francesco Torchio.
Nucleo originario della seicentesca dimora storica degli Olginati, Palazzo Vietti-Rovelli, racconta ancora oggi l’evoluzione artistica e urbanistica di una delle famiglie più influenti della città, a lungo impegnata nel corpo decurionale della città di Como: al culmine dei rapporti con le famiglie Rusca e Odescalchi, il giureconsulto Giambattista Olginati commissionò ai pittori comaschi Pietro Bianchi e Francesco Torchio gli affreschi del piano nobile, databili all’ultimo ventennio del Seicento.
Esteriormente sobrio, ma internamente sontuoso, Palazzo Vietti-Rovelli rivela nella sua configurazione interna una complessa e travagliata storia catastale capace di documentare i vari di passaggi di proprietà, dagli Olginati fino al casato dei Rovelli. Fulcro dell’immobile è il piano nobile in cui, su commissione del decurione Giambattista Olginati, sono ancora visibili i fregi tardo seicenteschi recanti vedute di rovine, paesaggi e divinità marina ritratte da Francesco Torchio e Pietro Bianchi.
INFO
Nel contesto delle Giornate FAI di Primavera 2024 sarà possibile visitare per la prima volta la porzione dell’ex casa-bottega Olginati attualmente denominata Palazzo Vietti-Rovelli. Il percorso si snoderà dalla centralissima piazza Volta, un tempo direttamente affacciata sul lago e sede di numerosi alloggiamenti militari e numerose tintorie, in direzione del piano nobile sito al primo livello: qui, infatti, tre differenti locali conservano in ottime condizioni gli eleganti cicli di affreschi commissionati attorno all’ultimo ventennio del XVII secolo dal decurione e Giambattista Olginati. Nello specifico la paternità del fregio nel grande salone in cui si osserva un suggestivo catalogo di divinità marine spetta a Pietro Bianchi, mentre le vedute di rovine, capricci, paesaggi e quadrature ritratte in uno stretto disimpegno e in una stanza secondaria al pittore comasco Francesco Torchio, artisti entrambi largamente attivi presso le residenze dei Rusca e degli Odescalchi a Como e dintorni.
INIZIATIVE SPECIALI
Le visite speciali al palazzo saranno tenute dal prof. Tiziano Ramagnano, Vicecapo Delegazione FAI di Como, sabato 23 (FAI Ponte tra Culture) e domenica 24 alle ore 17:00, esclusivamente su invito.
Sabato 23 – domenica 24
VISITA SENZA PRESENTAZIONE
Visite a cura di: Liceo Scientifico “Paolo Giovio” di Como
Sabato: 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30)
Note: Turni di visita ogni 30′
Domenica: 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30)
Note: Turni di visita ogni 30′

FAI giornate primavera 2024

Como – Teatro Sociale
Il Teatro Sociale sorge nel cuore pulsante della città di Como: alla sua sinistra l’abside del Duomo cittadino, alla sua destra l’emblema dell’architettura razionalista comasca Palazzo Terragni o Casa del Fascio, mentre spicca dall’alto Brunate.
L’edificio dalle linee prettamente neoclassiche domina Piazza Giuseppe Verdi e con il suo imponente colonnato divenne da subito simbolo del teatro all’italiana e del sentire artistico dell’epoca.
Inaugurato il 28 agosto 1813, festeggiando recentemente i suoi primi 200 anni di storia, il Teatro Sociale di Como fu simbolo del dinamismo culturale e letterario della città lombarda. Sorto, per volontà della Società dei Palchettisti, sulle fondamenta del Castello della Torre Rotonda, fortezza medievale della famiglia Rusca, fu progettato dall’architetto Giuseppe Cusi, e successivamente l’intervento di Luigi Canonica, massimo costruttore di teatri dell’epoca, fu decisivo per la conclusione dei lavori della facciata.
I primi documenti relativi alla nascita del Teatro Sociale di Como risalgono al 1763. Fu Giuseppe Cusi, in qualità di primo artefice del teatro, a progettare l’impianto originario dell’edificio prettamente tradizionale: un auditorio con tre file di palchi e un loggione a ferro di cavallo di richiamo settecenteschi. Caratteristica la scelta di creare un’arena sul fronte posteriore, oggi non visibile, a cui si aggiunse la facciata originariamente posta a sud, realizzata dall’architetto Canonica, ove sorge da alcuni anni il parcheggio “Arena”, usato come teatro a cielo aperto per la rassegna estiva.
INFO
Il Teatro Sociale rappresenta il motore dell’esperienza culturale cittadina, poterlo vivere alla luce del giorno, non solo per la sua qualificata stagione artistica, permetterà ai visitatori delle Giornate FAI di Primavera di coglierne dettagli unici e noti solo agli addetti ai lavori. Dal foyer sarà possibile accedere alle quinte e raggiungere un luogo di rara bellezza, l’origine del Teatro, ovvero le fondamenta medievale su cui sorge l’intero edificio. Passando dai camerini storici, ci si potrà addentrare tra le file della platea e alzando lo sguardo ammirare la volta raffigurante le Muse incoronatrici. Dal Palco d’Onore si potrà accedere alle sale del Ridotto per concludere un percorso immersi in un altro spazio inedito e inimmaginabile raffinatezza: alcuni spazi sono finemente decorati con gessi e affreschi dai toni chiari raffiguranti putti o strumenti musicali, altri caratterizzati da soffitti a cassettoni in legno. Sarà un’occasione per apprezzare un “monumento” della città e osservare il profilo architettonico circostante, tra sacro e profano, da una prospettiva inedita.
Sabato 23 marzo
VISITA SENZA PRESENTAZIONE
Visite a cura di: Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Paolo Carcano” di Como
Orari : 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30)
Note: Turni di visita ogni 30′

FAI giornate primavera 2024

Blevio – Parco dei Mosaici
Il Parco è situato alle porte di Como lungo la sponda del ramo occidentale. È suddiviso in sette caratteristiche frazioni che si inerpicano dalla costa del lago lungo le pendici del Monte Boletto. Dall’eccezionalità del panorama Vincenzo Bellini trasse ispirazione per le più belle pagine de “La sonnambula”. Certamente abitato fin dall’antichità, tuttavia il borgo conosce, come molti paesi del Lario, un interessante sviluppo architettonico nel Settecento. In questo secolo molti personaggi di riguardo scelsero Blevio come meta di villeggiatura edificandovi le proprie ville di delizie.
Il borgo di Blevio conosce una storia scritta abbastanza recente, a partire dal documento del 1084 in cui il vescovo di Como, Rainaldo, donava alla cattedrale i suoi possedimenti situati nel territorio di Blevio. Una carta del 1297 sembra attestare l’autonomia comunale di Blevio dalla vicina Como, città alla quale la storia del paese è sempre stata legata fin dai secoli passati. Ma è la storia più recente che portò Blevio, grazie alla sua posizione panoramica e alle sue attrattive naturali, ad essere considerato luogo ambito di soggiorno. Tra XVIII e il XIX secolo sul suo territorio vennero costruite una serie di ville che ospitarono personaggi illustri del mondo delle arti e della politica, tra cui Giuditta Pasta e Alessandro Manzoni.
A lago, nella frazione di Girola, si può ammirare l’antica parrocchiale dedicata ai SS. Gordiano ed Epimaco, caratterizzata da una facciata barocca. La chiesa venne probabilmente fondata nel XVI secolo e successivamente riedificata tra il 1760 e il 1762. L’interno è a navata unica con due cappelle laterali. L’insieme ha un aspetto elegante e maestoso accresciuto dalle decorazioni della volta, caratterizzata da motivi vegetali giocati sulle tinte del bianco, del verde e del blu. In controfacciata si trova il prezioso organo Prestinari 1821. L’organo presenta un nucleo di canne cinquecentesche. Sono originali i mantici, la tastiera e tutte le parti meccaniche. Uscendo dalla chiesa e percorrendo la pedonale che costeggia il lago, si incontrano i primi mosaici appartenenti al Parco Mosaici di Blevio. I mosaici, realizzati con tecniche e materiali diversi, costituiscono un parco museale all’aperto.
INFO
Nelle Giornate FAI si andrà alla scoperta di alcune opere del Parco Mosaici di Blevio: un percorso artistico a cielo aperto tra lago, giardini e percorsi pedonali. Il Parco Mosaici annovera attualmente circa 54 opere realizzate da artisti, scuole e associazioni. Nelle Giornate FAI sarà possibile ammirare alcune nuove opere recentemente istallate e non ancora presentati al pubblico.
Sabato 23 marzo
Visite a cura di: Apprendisti Ciceroni dell’Istituto “Paolo Carcano” di Como
Orari:10.00-17.30 (Ultimo ingresso ore 17.00)

FAI giornate primavera 2024

Erba – Villa Majnoni d’Intignano
La Villa si trova a Parravicino, nel comune di Erba, nella zona dove si svolse la famosa battaglia di Carcano e di Tassera del 1160 che vide protagonisti i paesi facenti parte della Lega Lombarda che misero in fuga le truppe di Federico Barbarossa proprio nell’area sottostante alla Villa. La Villa sorge in posizione privilegiata sulle rovine di un antico edificio fortificato, il Castel Nuovo, che risale al periodo medievale.
Fu inizialmente di proprietà della famiglia Parravicini e nella prima metà del 1800 fu acquistata dalla famiglia Majnoni d’Intignano, tutt’ora proprietaria. La famiglia Majnoni d’Intignano, appartenente all’aristocrazia militare, vanta diverse generazioni di ufficiali e ministri che si distinsero a partire dal periodo napoleonico fino al Regno d’Italia e di cui sono visibili alcuni ritratti in uniforme a ricordo e celebrazione del loro valore, nonché relative onorificenze, nella sale interne.
Utilizzata dalla famiglia allora e anche oggi come villa di delizia, si distingue per un’architettura elegante e sobria che si riflette anche negli ambienti interni, raramente accessibili al pubblico, caratterizzati da un’atmosfera discreta e accogliente, con spazi raccolti e ricchi di memorie di famiglia. L’edificio ha una pianta a U con due ali laterali e un andamento longitudinale accentuato dall’ampia ed elegante facciata che si apre sul parco, con tre grandi finestre ad arco. Eleganza, simmetria e sobrietà sono elementi distintivi della proprietà, che si sviluppa su due piani.
INFO
La visita parte lungo il viale alberato che porta alla Villa, con un’introduzione al territorio e al paesaggio che ci circonda. La visita degli interni parte da un interessante atrio di ispirazione neo-gotica. Il visitatore viene accolto da una curiosa frase di benvenuto realizzata a intarsio sul pavimento a graniglia: “Entra se m’ami”. La visita prosegue nel salotto che potremmo chiamare “del gioco”, in quanto riccamente affrescato con scene di giochi e svaghi domestici di impronta settecentesca e finemente arredato con mobili d’epoca e ritratti di famiglia. Passeremo alla sala delle cineserie, dove arredi e accessori sono ispirati alla passione ottocentesca per l’arte orientale. La visita prosegue nel giardino all’inglese che si apre su una terrazza con ampia vista sulle montagne lecchesi, il Resegone, la Grigna e il lago di Alserio. Lungo il percorso si passerà anche dall’antica ghiacciaia e da un grazioso tempietto d’intrattenimento tipico del giardino all’inglese.
Sabato 23 – domenica 24
VISITA SENZA PRENOTAZIONE
Visite a cura: Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Erba
Sabato: 10:00 17:30 (ultimo ingresso 16:30)
Note: Turni di visita ogni 30′
Domenica: 10:00 – 17:30 (ultimo ingresso 16:30)
Note: Turni di visita ogni 30

FAI giornate primavera 2024

Erba – Villa Parravicino Sossnovsky
Villa Parravicino Sossnovsky si trova in posizione elevata e dominate sul Pian d’Erba, nel cuore del borgo medievale di Parravicino alla periferia Sud-Ovest del comune di Erba. Questo piccolo borgo medievale, già rappresentato nella mappa della “Pieve di Incino” del XVI secolo, racchiude in sé innumerevoli testimonianze storico artistiche legate alle vicende della casata nobiliare Parravicino. La villa si inserisce in un vasto parco ricco di piante secolari.
La Villa Parravicino Sossnovsky fu eretta sulle rovine di un antico maniero medievale dalla famiglia Parravicino alla fine del Cinquecento. Riporta i caratteri tipici di una dimora di campagna, rifacendosi inizialmente alla tipologia architettonica della corte lombarda. Nel tempo la villa ha subito trasformazioni di carattere morfologico. A fine Ottocento si smantellò il porticato per creare un grande giardino all’inglese e inoltre la villa venne ampliata con l’annessione di una piccola saletta con annessa terrazza raggiungibile dal salone principale. Il corpo centrale della villa è l’ambiente di maggior interesse artistico e storico rimasto intatto nonostante il trascorrere dei secoli.
La villa si articola su due piani: un piano semi-interrato denominato “cantinone”, una volta adibito alla conservazione del vino, e un piano primo dove si trovano le stanze padronali e i saloni da ricevimento. L’accesso principale avviene attraverso una doppia scalinata, che conduce nel corpo centrale della villa. Il fastoso salone si presenta nella sua eleganza cinquecentesca con un fregio che corre su tutti e quattro i lati con immagini di putti e vari personaggi. Al centro della parete Nord troviamo un maestoso camino di pietra Molera, sormontato dagli stemmi dei Parravicini, dei Visconti e dei Belgioioso. La pavimentazione alla veneziana bianca e rossa riporta nuovamente al centro il maestoso cigno bianco, simbolo nobiliare della casata.
INFO
Il percorso di visita si articolerà in due parti. Inizialmente il visitatore passeggerà nel parco della villa alla scoperta degli alberi secolari. Successivamente entrerà nell’edificio visitando gli spazi sotterranei e quelli del piano di rappresentanza.
La villa rappresenta un interessante esempio di architettura tipica lombarda perfettamente conservato. Un esempio di questa perfetta conservazione la possiamo notare nel salone principale dove gli affreschi, la pavimentazione e il grande camino sono ancora quelli originali.
INIZIATIVE SPECIALI
Nel pomeriggio di sabato 23 marzo dalle ore 14:00 la “Libreria dei Ragazzi” di Como organizzerà delle letture per bambini dai 3 anni in su. Invece nella giornata di domenica 24 marzo, dalle ore 15:30 si svolgerà l’attività laboratoriale “E poi… FAI primavera: storie, illustrazioni, creatività”, in collaborazione con la libreria “Libooks” di Cantù, un laboratorio per curiosare tra le pagine dei libri e lasciarsi ispirare dalle parole e dalle immagini nella creazione di un racconto fiorito. Gruppo per massimo 20 bambini da 5 anni in su. Necessaria registrazione scrivendo a como@delegazionefai.fondoambiente.it
Sabato 23 – domenica 24
VISITA SENZA PRESENTAZIONE
Visite a cura di: Istituto d’Istruzione Superiore “Jean Monnet” di ,Mariano Comense
Sabato: 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30)
Note: Turni di visita ogni 30′
Domenica: 10:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30)
Note: Turni di visita ogni 30′

FAI giornate primavera 2024

BENI FAI VISITABILI DURANTE LE DUE GIORNATE:
Villa del Balbianello – Via Guido Monzino, 1, Tremezzina
Sabato 23 e domenica 24 marzo
10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.00)
Torre del Soccorso detta del Barbarossa – SS340 Ossuccio
Sabato 23 e domenica 24 marzo
10.00-17.30 (ultimo ingresso 17.00)
Villa Fogazzaro Roi– Via Fogazzaro 14, Valsolda, fraz. Oria
Sabato 23 e domenica 24 marzo
10.00-18.00 (ultimo ingresso 17.00)

beni fai provincia di como

Ulteriori informazioni sui social: Pagine Facebook e Instagram del FAI – Delegazione FAI di Como @delegazionefaicomo

Chi deciderà di prendere parte alle Giornate FAI potrà offrire un contributo per sostenere la Fondazione. Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro. Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore oppure con l’iscrizione annuale, sottoscrivibile online o nei luoghi aperti durante le giornate.