Commissione Nidi in Comune, le distanze restano invariate: il confronto tra amministrazione e genitori
Stamane il faccia a faccia, domani di nuovo a confronto alla scuola Foscolo. Le parole di Rapinese e quella della dirigenti Luciani che garantisce assolutamente sulla qualità del servizio.
Accantonate le polemiche per l’orario di convocazione – le 9 del mattino – la Commissione degli Asili Nidi di Como (presidente Bernasconi) ha illustrato stamane ai numerosi genitori presenti (assieme ad alcuni consiglieri comunali di opposizione, Galli, Lissi, Vozella e Legnani) la delibera del Comune che indica la chiusura di due strutture (via Passeri e Monte Olimpino) e la razionalizzazione del servizio in ottica di efficenza e risparmio. Qualche scontro verbale, anche acceso in evvio e poi il clima è sembrato più disteso del precedente confronto in aula consiliare di quache settiana fa, Ed è stato il sindaco Rapinese – intervenuto dopo le spiegazioni dell’assessore Roperto e del presidente della Commissione stessa – a dare informazioni ai genitori presenti. Nel video sopra il suo intervento. In avvio di lavori presente anche il presidente del consiglio comunale Fulvio Anzaldo.
Garanzie sulla qualità del servizio da parte della dirigente (video qui sopra) del comune, Maria Antonietta Luciani, responsabile dei servizi Educativi e Sociali di Palazzo Cernezzi. Le sue parole rispondendo alle perplessità del consigliere comunale Vozella ( di Svolta civica).





E domani sera nuovo round: i genitori – alcuni già presenti stamane in Comune – hanno convocato alla scuola Foscolo (va Borgovico Como) una assemblea aperta per discutere del tema che in questi giorni ha infiammato il dibattito politico in città. Alla stessa sono stati invitati sindaco ed assessore Roperto che hanno confermato la loro presenza. Inizio incontro ore 19.
IL COMUNICATO DEL PD SULL’INCONTRO DI STAMANE
“Questa mattina alle 9, orario, come già detto, poco consono alle esigenze dei genitori, si è tenuta la commissione sugli asili nido. Purtroppo, siamo usciti dall’aula con grande amarezza, delusi dall’impossibilità di avere un confronto ragionevole, basato su dati e su risposte puntuali da parte del sindaco, e di chiarire, quindi, le reali motivazioni che hanno portato alla decisione di chiudere i nidi” dichiarano i consiglieri comunali Patrizia Lissi, Eleonora Galli e Stefano Legnani.
“La trasparenza, come ampiamente dimostrato, non è una delle sue principali doti. Ne ha dato prova un’altra volta, glissando su una serie di domande e di informazioni, come i dati su un eventuale risparmio del Comune alla luce delle chiusure dei nidi di via Passeri e via Bellinzona. Risparmio che, in ogni caso, non giustificherebbe il disagio creato alle famiglie dei quartieri interessati: persone, non numeri su cui fare calcoli. Senza contare il fatto che si tratta di una scelta anacronistica. Il Ministro dell’Istruzione del Governo Draghi aveva puntato molto sui poli 0/6 anni per una continuità educativa: in via Passeri c’era già, ma si è deciso di chiudere il nido”.
“Per difendere la propria decisione di chiudere gli asili, il sindaco sta facendo leva, ancora una volta, su una narrazione distorta, girando dati e fatti a proprio piacimento per convincere i cittadini della bontà delle proprie azioni – proseguono – Come sempre (e non riesce proprio a farne a meno) il confronto viene fatto con l’operato della Giunta Lucini, accusandola di aver ridotto, al contrario di quanto sta facendo ora l’Amministrazione comunale, i posti negli asili nidi. E’ doveroso, però, fare delle precisazioni”.
“Il mandato del centrosinistra, tra il 2012 e il 2017, è stato influenzato dal famoso patto di stabilità: mancavano fondi e non era possibile procedere con le assunzioni. Durante il quinquennio si è passati da un blocco totale alla possibilità di assumere una persona per ogni quattro dipendenti pubblici pensionati. A quel punto, era diventato particolarmente difficile rispettare il rapporto tra bambini ed educatrici stabilito dalle leggi. Le allora direttrici degli asili nido si sono trovate ad affrontare una situazione complicata, con ben undici pensionamenti. Pertanto, nell’impossibilità di assumere, hanno inviato una lettera al Comune con l’indicazione di accorpare alcune strutture, in quanto non c’erano alternative. La Giunta Lucini, con l’ex assessore Silvia Magni, ha deciso di chiudere l’asilo di Camerlata, confluito in quello di Rebbio, riuscendo a tenere aperto quello di Lora. La decisione, ai tempi, è stata comunicata incontrando i cittadini in una riunione pacifica e rispettosa, senza urla, senza insulti. E nonostante gli accorpamenti e la chiusura di un asilo, le liste d’attesa sono state azzerate. Oggi, invece, ci sono ancora”.
“Dal 2017, poi, è stato nuovamente possibile assumere personale, ma non è stato fatto. C’era già un bando per l’assunzione di un educatore negli asili, ma questa Amministrazione ha deciso di cancellarlo. Dal 2012 al 2017 il numero minimo di bimbi accolti negli asili nido comunali è stato di 390. Ora si parla di arrivare, forse, a 365, di cui, sembrerebbe, solo 240 in nidi a gestione diretta del Comune. E il punto è proprio questo: senza assunzioni, il rischio è che, con gli inevitabili pensionamenti, sempre più famiglie saranno costrette ad affidarsi al privato. E tanti saluti ai nidi comunali, fiore all’occhiello della nostra città” concludono.