Luca Radaelli racconta tre generazioni della sua famiglia in “Il teatro è la mia vita”

23 marzo 2024 | 11:00
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Luca Radaelli racconta tre generazioni della sua famiglia in “Il teatro è la mia vita”

Il primo romanzo dell’attore lecchese è la saga della sua famiglia e i legami con il teatro dagli anni Dieci del secolo scorso ai giorni nostri

Luca Radaelli, affermato attore lecchese, ha da poco pubblicato il suo primo romanzo “Il teatro è la mia vita” (Cinquesanti editore), che è un’autentica saga familiare partendo dai bisnonni, dove i caratteri e i destini dei tanti protagonisti, tratteggiati con una brillante, talvolta divertita penna drammaturgica, si intrecciano con le complesse vicende sociali e politiche della prima metà del Novecento.
Un libro d’autore destinato a risvegliare nei lettori un’obbligata riflessione sul significato e il valore dei nostri rapporti affettivi più profondi, che come un’impronta indelebile, orientano immancabilmente il nostro destino.
Il racconto di Radaelli è corredato da una serie di immagini tratte dagli album di famiglia

Luca radaelli libro

Nella famiglia Radaelli c’e un nonno pianista al casinò di Montecarlo che scappa con una ballerina piantando la moglie sola a crescere un figlioletto. E la nonna che si presentava come vedova, ruolo più dignitoso da sostenere di quello della tradita. E in famiglia c’è uno zio: che, per annullare il primo matrimonio, ricorre alla Sacra Rota adducendo l’abusata scappatoia delle nozze non consumate, pur in presenza di una figlia, ma, colpo di genio, concepita per via del seme paterno disperso nella vasca da bagno.

Il racconto passa in rassegna le alterne fortune di una vera e propria dinastia lungo l’arco del Novecento, attraversando le guerre mondiali e il Ventennio fascista, seguendo i destini dei Radaelli da una città all’altra, Molta parte del romanzo è dedicata a mamma Marisa e papà Alberto, al loro amore contrastato dalle famiglie.

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Il titolo, “Il teatro è la mia vita” fa riferimento al lavoro di Luca Radaelli, ma anche alla passione del nonno materno Giuseppe Milani che fu tra i fondatori della Società dilettanti Filodrammatica di Lecco. E fu, proprio, in quella compagnia che sboccio l’amore, poi tradito, fra Ambrogio Radaelli, quel tal pianista di Montecarlo, e la giovanissima attrice Giuseppina Bonacina, ovvero i nonni di Luca; se non ci fosse stato il teatro non si sarebbero incontrati e  lui non sarebbe mai nato.

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Luca Radaelli, nato a Lecco il 29 maggio 1959, nel 1985 si laurea in Lingue e Letterature Straniere all’Università degli Studi di Milano con una tesi dal titolo “Peter Brook e A Midsummer Night’s Dream“; la sua formazione teatrale si deve a una serie di esperienze laboratoriali con Renzo Vescovi, Yves Lebreton, il Teatr Laboratorium di Wroclaw, Eugenio Barba, Ludwik Flaszen, Gabriele Vacis, Giuseppe Manfridi.

In qualità di regista e drammaturgo dirige la compagnia Teatro Invito dal 1989, firmando gli spettacoli “Sogno andaluso”, “Carillon”, “A quel tempo” (finalista Premio Scenario 1991), “I racconti di Giuan Candela”, “Ti ricordi di Nuvola Rossa?” (Segnali 1994), “Il Partigiano J.” (Segnali 1996, selezione Stregagatto 1997), “Adamo & Eva, lezioni d’amore” (Segnali 1997), “Il racconto dei Promessi Sposi” (Segnali 1998, Menzione Speciale della Giuria al Premio ETI/Stregagatto 1998), “Hansel e Gretel” (Segnali 2000, Miglior Spettacolo Festival Mediterraneo Ben Arous 2001), “Il bosco di Macbeth” (Segnali 2001), “Ulisse” (Segnali 2002, premio festival Mostagem 2002), “La fiaba dello straniero”“Addio Adda addio”“La cena in scena” (Segnali 2004), “Senza paura”, “La leggenda dell’uomo selvatico” (Segnali 2006), “Racconti di contorno”, “La colonna infame” che hanno partecipato a numerose rassegne a livello nazionale.

Ha partecipato con il testo “Pesche miracolose” all’edizione 2003 di “Trame d’autore” e con il testo “Prima o poi cadrà la pioggia” al progetto “La fabbrica dell’uomo” organizzati dall’Outis a Milano; ha condotto un laboratorio all’Istituto di italianistica dell’Università di Cambridge (UK) nel 2001; ha partecipato come relatore al Convegno “Théatre et imaginaire des enfants” al Festival di Boumerdès (Algeria); ha partecipato come relatore a Convegni sul Teatro Ragazzi a Lecco, Como, Pavia, Lugano, Udine, Belluno.

Ha condotto diversi laboratori con ragazzi e giovani delle scuole medie e medie superiori di Lecco, nonché corsi di aggiornamento per insegnanti in Provincia di Lecco, Sondrio, Milano; ha condotto un corso di aggiornamento per attori sulla drammaturgia per la Provincia di Piacenza nel 2007; nel 1992 è stato curatore del progetto “I luoghi della memoria” per il Comune di Lecco; ha collaborato con i Musei Civici di Lecco a un progetto pluriennale sul teatro in relazione alla didattica museale, dirigendo le azioni “I promessi sposi nei luoghi dei promessi sposi”, “Dalla rievocazione all’indagine storica. 1945/95”, “Visita teatrale a Casa Manzoni”; ha collaborato anche con il Centro Studi Manzoniani per la “Visita teatrale a Casa Manzoni” a Milano.

E’ stato co-direttore del Festival Campsiragoteatro nel 1996 e 1997, partecipando, per la drammaturgia, al progetto “Il paese dei Vinti” (co-produzione delle compagnie Teatro Invito, Teatro Città Murata, Teatro La Ribalta, Erbamil e Tangram); è stato direttore artistico della Rassegna “Fatti portare dalla mamma” dal 1992 al 1997 e dal 2001 fino ad oggi, della Rassegna “Comici spaventati guerrieri” dal 1992 al 1996, della Rassegna “Posto Unico” della Provincia di Lecco nel 1998, della rassegna “Biblos/Ethnos/Teatro Giovani” 1999/2000, nonché consulente di diverse rassegne comunali.

Ha partecipato come giurato alle selezioni per Segnali della Regione Lombardia nel 1994, alle selezioni del Premio Scenario 1997 e 1999, e alle selezioni del Premio ETI/Stregagatto 1998 e 1999; è stato direttore artistico della Rassegna “Teatro Ragazzi” della Provincia di Sondrio dal 1994 al 2000; è direttore artistico del Festival “Le valli del teatro” dal 2001.

E’ stato direttore artistico del progetto europeo “La montagna incantata”, festival di spettacoli dedicati alla montagna nel 2003/2004; è vice-Presidente dell’Associazione Teatro per l’Infanzia e la Gioventù (sezione italiana della Association Internationale du Théatre pour l’Enfance et la Jeunesse) dal 1996- ha partecipato come delegato italiano al Congresso Mondiale di Rostov-na-Donu in Russia nel 1996 e di Tromso in Norvegia nel 1999; è direttore artistico del Festival di Teatro Popolare di Ricerca “L’ultima luna d’estate” nel Parco di Montevecchia e Val Curone dal 1998.