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Da Volt a Volta, passa la mozione della maggioranza. Ma il Pd va all’attacco:”Strafalcioni scientifici…”

26 marzo 2024 | 16:54
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Da Volt a Volta, passa la mozione della maggioranza. Ma il Pd va all’attacco:”Strafalcioni scientifici…”
Da Volt a Volta, passa la mozione della maggioranza. Ma il Pd va all’attacco:”Strafalcioni scientifici…”
Da Volt a Volta, passa la mozione della maggioranza. Ma il Pd va all’attacco:”Strafalcioni scientifici…”
Da Volt a Volta, passa la mozione della maggioranza. Ma il Pd va all’attacco:”Strafalcioni scientifici…”

Il consigliere comunale Legnani:”Ho proposto tre emendamenti, ne hanno accolto solo uno. IL testo così come è elaborato presenta gravi errori…..”

Nel Consiglio comunale di ieri è stata discussa la seconda mirabolante mozione presentata dal gruppo di maggioranza dall’inizio del mandato. La proposta in questione, avanzata dalla consigliera Patrizia Tagliabue, è quella di portare avanti iniziative presso gli enti nazionali e internazionali competenti affinché l’unità di misura ‘Volt’ venga cambiata in ‘Volta’: un cambiamento che, secondo chi ci amministra, contribuirebbe a ricollegarla ad Alessandro Volta e, dunque, alla città di Como” dichiara il consigliere comunale del PD Stefano Legnani. “Da un’Amministrazione così precisa, così attenta, in Consiglio comunale, a ogni singola vocale di mozioni e interpellanze, ci saremmo aspettati un lavoro certosino nel ricostruire la figura di un personaggio importante per la nostra città e per il mondo intero come Alessandro Volta, noto inventore della pila, tanto da essere stampato, insieme alla sua scoperta, sulle banconote da 10.000 lire. E invece no: nella mozione presentata la pila non era nemmeno citata”.

Ancora più gravi della dimenticanza, però, sono i due strafalcioni scientifici presenti nel testo – spiega ancora Legnani – Volta non ha scoperto la corrente elettrica, nota, invece, da più di 2000 anni. Inoltre, al contrario di quanto riportato, il Volt non è la misura della corrente elettrica (che invece è l’Ampere), ma della tensione elettrica. Questioni che abbiamo fatto notare in Consiglio comunale con tre emendamenti, che prevedevano, oltre alla correzione dei gravi errori, anche l’impegno a promuovere le celebrazioni per il bicentenario della morte di Alessandro Volta, nel 2027. Solo la correzione da ‘corrente’ a ‘tensione’, tuttavia, è stata accettata dal proponente. In sostanza, il Consiglio comunale di Como, che si prefigge di far conoscere al mondo la figura di Volta tramite il cambio di nome all’unità di misura, sostenendolo con forza davanti agli importanti enti nazionali e internazionali competenti, ha deliberato che il chimico e fisico comasco ha scoperto la corrente elettrica. Un po’ come quando il Parlamento deliberò che Ruby era la nipote di Mubarak”.

La nostra votazione è stata contraria: sia perché, oltre a essere una proposta irrealizzabile, non contribuirebbe a far conoscere Como nel mondo (su lampadine ed elettrodomestici compare solo la lettera V), sia perché la mozione attribuisce a Volta una scoperta di gran lunga precedente. E chissà cosa penseranno gli enti chiamati ad esaminare la proposta”.

La mozione è stata presentata dalla consigliera di maggioranza Patrizia Tagliabue. Qui il testo completo della mozione che ieri sera è stata approvata con i voti della maggioranza e che ora – lo ha ammesso il sindaco Rapinese durante un suo intervento – è destinata a finire sui tavoli di illustri scienziati (anche comaschi) per un ulteriore approfondimento scientifico.

Il Consiglio comunale

premesso che

Alessandro Volta, figlio illustre di Como, è l’autore di una delle più grandi scoperte dell’umanità, la corrente elettrica, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della scienza e della tecnologia; tuttavia questa grande scoperta viene sempre meno associata allo scienziato italiano e, tanto meno, alla città di Como.

Nonostante l’immensa eredità lasciata da Alessandro Volta, esiste una discrepanza che minimizza il legame tra il suo nome e l’unità di misura del potenziale elettrico conosciuta come “Volt” e non Volta.

Questo dettaglio, non è assolutamente trascurabile, basti pensare che, in

ogni angolo del mondo, su un’immensità di strumenti di uso comune, appare la scritta “Volt” ma quasi nessuno associa questa denominazione al grande scienziato comasco Alessandro Volta, né alla nostra città di Como.

Innumerevoli sarebbero le opportunità di carattere culturale, turistico ed economico se ogni riferimento al Volt riportasse immediatamente alla mente di tutti Alessandro Volta ed il grande legame con la sua, la nostra città.

La decisione di abbreviare il nome in “Volt” risale al 1861, in un contesto di standardizzazione delle unità elettriche.

Da allora, il nostro paese non è più stato in grado di sollevare la questione e far sentire la propria voce a difesa del grande scienziato comasco in seno agli organi internazionali.

Solo nel 1942 la questione della denominazione “Volt” fu ripresa da Giovanni Polvani, noto fisico italiano, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e rettore dell’Università di Milano, che tentò, senza successo, di ovviare a questa “negligenza” etimologica rivendicandone il nome completo.

Da allora più nessuno ha ripreso la questione.

È quanto mai opportuno che la città di Como sollevi con forza e determinazione questo tema, affinché venga ripristinato il nome “Volta” anziché “Volt”.

L’avvicinarsi delle celebrazioni del 2027 per il bicentenario della morte di Volta rappresenta un’occasione unica ed imperdibile per provare a correggere questo storico errore, affinché il contributo dato dal nostro paese, dalla nostra città, dal nostro illustre concittadino, allo sviluppo del pensiero scientifico e del progresso tecnologico nel mondo intero, attraverso la figura di Alessandro Volta, non venga definitivamente offuscato se non, addirittura, dimenticato.

Ogni popolo onora i propri grandi, non solo per un senso di orgoglio; ciò è essenziale per creare quel senso di appartenenza che è alla base di ogni comunità. Essi rappresentano le fondamenta su cui si costruisce il futuro.

Alessandro Volta è una di queste fondamenta per Como, per l’Italia e per il mondo intero.

È nostro dovere, in quanto cittadini di Como e come italiani, onorare adeguatamente il contributo di Volta alla scienza mondiale.

Non è solo un atto dovuto verso un grande scienziato e nostro più illustre concittadino ma è una grande opportunità per promuovere Como nel mondo.

Ciò premesso,

impegna

Sindaco e Giunta ad assumere ogni utile iniziativa presso gli Enti nazionali ed internazionali competenti affinché venga ripristinato correttamente il nome “Volta”, invece di “Volt”, per indicare l’unità di misura della corrente elettrica.

Patrizia Tagliabue

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