Scatta la Milano Design Week, oltre 1300 appuntamenti nei distretti cittadini

15 aprile 2024 | 08:00
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Scatta la Milano Design Week, oltre 1300 appuntamenti nei distretti cittadini
Scatta la Milano Design Week, oltre 1300 appuntamenti nei distretti cittadini
Scatta la Milano Design Week, oltre 1300 appuntamenti nei distretti cittadini
Scatta la Milano Design Week, oltre 1300 appuntamenti nei distretti cittadini

Milano città di design fino al 21 aprile con il Fuorisalone in concomitanza con il Salone del Mobile.Milano a Rho Fiera

La Milano Design Week torna dal 15 al 21 aprile con il Salone del Mobile.Milano a Rho Fiera e con oltre 1300 appuntamenti diffusi in città. Mostre, installazioni, incontri con i designer, aperture straordinarie animano strade, cortili segreti e spazi industriali, ridisegnano i quartieri e cambiano il volto dei palazzi storici. Il filo conduttore: circolarità, inclusività e valorizzazione dei talenti emergenti.

Come ogni anno, l’offerta è così vasta da poter risultare disorientante. Vedere tutto è impossibile, perfino per gli animi più curiosi e le suole più resistenti. C’è chi va a sentimento, lasciandosi guidare dal piacere di scoprire qualcosa di interessante per puro caso, e chi invece, soprattutto tra gli addetti ai lavori, non si muove senza aver prima preparato una tabella excel con indirizzi e orari di apertura delle varie location. Giusto per aiutare chi si voglia “inoltrare” nella Milano Design Week, ecco una guida di Artribune.com organizzata per distretti:

Brera Design District

Grandi installazioni, opere d’arte site-specific ed eventi diffusi negli oltre 190 showroom del quartiere, tra i quali si contano anche 15 nuove aperture: la ricetta del Fuorisalone di Brera non cambia, così come la scelta di aderire al macrotema scelto dal coordinamento generale. Quest’anno, si parla di Materia Natura: un argomento sufficientemente vasto da permettere decine di declinazioni diverse, abbracciando questioni di grande attualità come la sostenibilità e l’economia circolare. Tra le realizzazioni più attese, e di sicuro impatto scenico, c’è Lines of Flight, la scultura sospesa percorribile immaginata da Numen/For Use per Porsche a Palazzo Clerici. I tre membri del collettivo austro-croato hanno creato con la collaborazione dell’architetta e scenografa Ivana Jonke una sorta di enorme amaca o di “paesaggio fluttuante” la cui struttura reticolare si ispira al motivo pied de poule del tessuto Pepita, usato per i rivestimenti di alcuni modelli iconici della casa automobilistica tedesca a partire dagli anni Sessanta. Poco lontano, in via Cernaia 1A, Casa Mutina presenta l’universo del designer francese Ronan Bouroullec, con alcune novità già presentate di recente a Parigi, al Centre Pompidou, in occasione della mostra Résonance: due collezioni di rivestimenti e alcune nuove Editions, oggetti ceramici in edizione limitata. Adagio, per esempio, è un’installazione modulare che cresce sulle pareti lentamente, un pezzo alla volta

Isola Design Festival

Da tempo impegnato nella costruzione di una proposta che va oltre i sette giorni della design week e l’angolo di Milano in cui è nato, il distretto di Isola rivolge lo sguardo verso le sfide del prossimo futuro. This Future is Currently Unavailableè infatti il tema, assai vasto, intorno al quale si organizzano mostre, installazioni, eventi, workshop e performance ospitati in oltre 40 location, alcune delle quali nuove di zecca. I poli principali sono tre: Lampo Milano, all’interno dello Scalo Farini, dove vanno in scena il collectible con l’Isola Design Gallery e il design a impatto sociale in collaborazione con il magazine DesignWanted; il coworking WAO PL7 e la Galleria Bonelli di via Porro Lambertenghi, sede di diverse iniziative tra le quali Disclosure: Design Studios Unveiled, che offre la possibilità di osservare architetti e designer nel loro habitat naturale (o quasi, si tratta in realtà di atelier temporanei ricreati per l’occasione); la Stecca 3.0, infine, che si ripropone come quartier generale e ospita le proposte di una serie di scuole italiane e straniere.

5VIE

L’orchestra è il luogo in cui strumenti e partiture diverse si incontrano dando vita a un tutto armonico che non cancella le differenze ma le sublima. Con in mente questa immagine, e con l’idea che la coralità possa e debba essere un valore, 5VIE ha chiamato a raccolta una Unlimited Design Orchestra per la sua undicesima partecipazione al Fuorisalone. Come sempre, il piatto forte del menù sono le produzioni, ben otto in questa edizione. Realizzate in collaborazione con creativi internazionali, permettono di viaggiare con la mente verso diverse destinazioni tenendo i piedi ben piantati nel centro storico di Milano, tra Palazzo Litta e via Cesare Correnti. Tra le destinazioni proposte ci sono la Spagna, la patria del laboratorio artigianale ELIURPI che produce meravigliosi sombreri e opere scultoree a partire da un filo di paglia, l’India di Gunjan Gupta, con i suoi colori e sapori speziati al centro del progetto Ikkis curato da Maria Cristina Didero, e la Nigeria di Nifemi Marcus-Bello, uno degli astri nascenti del design africano. Al 10 di via Conca del Naviglio, la designer toscana Maria Vittoria Paggini-MVP apre le porte della sua Casa Ornella (per chi se lo domandasse, il riferimento è alla sua musa, la cantante Ornella Vanoni) per presentare Porno Chic: un nuovo, raffinatissimo, progetto di interior basato sul corpo e improntato al massimalismo estetico.

milano design week 2024

Porta Venezia

EverythinK is design, un gioco di parole costruito sulla massima “tutto è design” del leggendario grafico Paul Rand, è il tema scelto dal Porta Venezia Design District per il suo secondo Fuorisalone. “L’altro distretto” punta ancora una volta sulle caratteristiche distintive del quartiere che lo ospita, l’inclusione e la diversità, per costruire una proposta che tiene insieme designer emergenti e studi blasonati come Park Associati e Rapt Studio, istituzioni come il centro internazionale per l’arte e la cultura digitale MEET e brand di tendenza. Tra le mostre più attese ci sono la collettiva di WonderGlass, ospitata come di consueto all’Istituto dei Ciechi, con la presentazione di due nuove collezioni di lampade firmate Nendo e Formafantasma, e la meditazione intorno alla terracotta di quindici designer catalani (Inspired in Barcelona: Terra Rossa, in via Sirtori 26). C’è molto curiosità anche per i mosaici perfettamente conservati nei “sotterranei” della Piscina Cozzi, eccezionalmente visibili durante la design week, e per l’installazione Making Sense of Color progettata da Ivy Ross, vicepresidente della divisione Hardware Design di Google.

Sarpi

Nel cuore della Chinatown milanese nasce un nuovo distretto, sotto la direzione creativa dell’architetto Michele Brunelli e del consulente creativo Luca Fois, già tra i padri spirituali di Zona Tortona. Le proposte, com’era logico aspettarsi, guardano a Oriente e sono organizzate intorno a tre poli: il Centro Culturale Cinese, l’ADI Design Museum e la Fabbrica del Vapore. Qui, la mostra Changes, Know Now China fa il punto sull’evoluzione degli stili di vita nella “Terra di mezzo” attraverso venti progetti promossi dalla rete delle design week del paese e da una serie di istituzioni locali. Per gli appassionati di culture asiatiche, segnaliamo la presenza della libreria di design One Way Street, che ha antenne a Tokyo, Seoul e Pechino e porta a Milano le sue pubblicazioni, introvabili da noi

Dropcity

L’apertura del Centro di Architettura e Design nei tunnel della Stazione Centrale è prevista per il prossimo autunno, al termine di un esperimento di autocostruzione che coinvolge università internazionali, aziende innovative e collettivi. Dopo aver preso confidenza con gli spazi nella loro versione grezza, quest’anno si entra nel cantiere DropcityIn Progress, in un assetto più vicino a quello definitivo. Il programma dell’iniziativa, dal 12 al 21 aprile, prevede una serie di mostre, conferenze e workshop legati al tema del processo in architettura. In uno dei tunnel, 6:AM Glasswork presenta FLOAT, una collezione di arredi dal sapore industriale che trasforma il vetro in oggetti dalla manifattura artigianale attraverso la fusione delle lastre float. Un progetto che è parte di un lavoro più ampio dello studio, impegnato a sostenere, attraverso lo sviluppo di alcune iniziative di economia circolare, il recupero di vetri per migliorare il sistema del riciclo del vetro temperato.

Design Variation 

Nato nel Duemila per iniziativa di Gisella Borioli e Flavio Lucchini, il distretto di via Tortona e dintorni è il più longevo e quello che negli anni ha cambiato pelle più volte. Adesso ospita diverse realtà indipendenti, ognuna con le proprie proposte legate tra loro da un filo tematico: Superstudio Più, BASE Milano, Tortona Rocks con la sua nona edizione intitolata Prelude. Introduzione al design che verrà e Tortona Design Week, che quest’anno cita la walk of fame hollywoodiana mettendo insieme una Walk of Design attraverso i luoghi iconici del quartiere. La novità principale è l’arrivo in zona di Design Variations, che si trasferisce in una nuova location: un’ex-autorimessa di 2500 metri quadri affacciata sulla Darsena, il cui progetto è stato ultimato per iniziativa di Marco Zanuso negli anni Quaranta. Allo spazio espositivo si accede attraverso un corridoio nobilitato dall’intervento site-specific di Nathalie Du Pasquier, attraverso dodici pannelli in Meg, un materiale resistente alle intemperie prodotto da Abet Laminati, decorati con coloratissimi motivi grafici. 

Superstudiopiù

L’edizione 2024 del Superdesign Show, con i suoi 40 progetti e un inedito verde brillante a rivestire le pareti interne del Superstudio, invita al pensiero laterale con il claim Think different!. L’esortazione a uscire dai sentieri battuti si rivolge in modo particolare alla generazione Z, quella dei ventenni e degli adolescenti di oggi, su cui ricade la responsabilità di disegnare il mondo di domani. Forti come sempre sono la presenza dell’Asia, con le collettive vietnamite e thailandesi e i progetti presentati da diverse aziende giapponesi, e il quoziente tecnologico, con tre Virtual Point in cui i visitatori possono immergersi in ambienti digitali. Direttamente dal festival internazionale Designblok di Praga, che per festeggiare i suoi 25 anni si inoltra per la prima volta fuori dai confini del paese con una mostra itinerante, dieci designer contemporanei cechi presentano altrettante diverse interpretazioni dello stesso materiale: il vetro.

We Will Design a Base Milano

La convivialità intesa come bisogno collettivo di cura reciproca e solidarietà è il tema della quarta edizione di We Will Design, la piattaforma che riunisce designer da tutto il mondo, in prevalenza giovani, scuole e università nel complesso dell’ex Ansaldo. L’obiettivo principale è cercare di immaginare nuove modalità di convivenza basate sulla cooperazione e sul dialogo tra culture, elaborando una serie di visioni utopiche che, chissà, un giorno potrebbero diventare realtà. Due grandi installazioni, visitabili già nei giorni di Miart, precedono e accompagnano l’apertura di questo Laboratorio ConvivialeFlowair di Ingo Maurer, con due grandi fiori gonfiabili che fluttuano accarezzati dal vento, e Talamo, l’architettura conviviale creata dal duo di architetti Lemonot (al secolo Sabrina Morreale Lorenzo Perri) e animata da coreografie e performance teatrali.

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NoLo e dintorni

Non si tratta di un distretto organizzato, però il quartiere a nord di Loreto vale una visita durante la design week perché, oltre a essere vivace e multietnico, è sede di diverse interessanti iniziative indipendenti ad alto quoziente di responsabilità sociale. Studiolatte e Finemateria hanno immaginato la trasformazione di un’architettura pubblica poco conosciuta, l’ex Casa dell’Acqua di via Giacosa, all’interno del Parco Trotter, in un inedito Bagno Diurno che si riallaccia alla tradizione ottocentesca dei bagni pubblici e a una concezione ormai tramontata del benessere e della cura del corpo. Da Assab One, vicino alla fermata Cimiano della metropolitana, va in scena il secondo capitolo del progetto Design for Communities di Giacomo Moor per LiveinSlums. Lo scorso anno, il designer aveva progettato gli arredi per il refettorio e il dormitorio della scuola dello slum di Mathare, a Nairobi; quest’anno, ha proseguito con la realizzazione di una piccola architettura per la preparazione e la distribuzione del cibo ai bambini. A due passi da Nolo, l’ex Cinema Casoretto ospita Artesanos, una mostra che presenta gli esiti della collaborazione di tre designer o studi di design (Giulio IacchettiZaven e Maddalena Casadei) e l’omonima rete di artigiani peruviani con la regia di Luisa Bertoldo e Davide Fabio Colaci. Un’iniziativa che ha due grandi pregi: sostiene una realtà che forma persone in una situazione di fragilità valorizzando il loro lavoro e riesce a dialogare con le tipologie dell’artigianato andino senza cadere nel vernacolare.

Green Island

Fondato nel 2000 da Claudia Zanfi Gianmaria Conti insieme a un gruppo di studiosi e di artisti, aMAZElab è un laboratorio culturale non-profit che opera come un network di produzione creativa interdisciplinare e si impegna in ricerche sui territori, comunità locali, micro-geografie e culture emergenti. Al Fuorisalone propone una nuova edizione del longevo format Green Island con THE SECRET GARDEN, un giardino urbano nascosto dal viavai della stazione di Milano Garibaldi caratterizzato da una serie di pezzi realizzati con materiali naturali. Al centro di questa mostra a cura di Claudia Zanfi – un percorso di eco-design attraverso opere che utilizzano cera, foglie, fiori, legni, pietre, argilla e ceramica – un’installazione progettata da Matteo Cibic e realizzata da Jaipur Rugs: uno speciale tappeto in filato naturale intessuto da mani femminili nelle zone rurali del Rajasthan indiano. Ogni giorno della settimana, alle 17, il pop up sarà animato da talk di approfondimento, tra eco-design, botanica, paesaggi.

Una mappa di tutti gli eventi della Milano Design Week è disponibile sul sito Fuorisalone.it