“Radici”, anatomia dei nostri legami, nel nuovo album di Cheriach Re



Nel nuovo EP uscito il 19 aprile, la cantautrice comasca Cheriach Re canta le sue origini
Ieri al Joshua Blues Club di Albate il release party di “Radici”, il nuovo Ep di Cheriach Re che parla di tutto ciò che ci lega al mondo, un viaggio indie-folk alla scoperta delle proprie origini e del proprio modo di relazionarsi agli altri.
Cheriach Re, nome d’arte di Valeria Rossi, è una cantautrice comasca, chitarra e voce, melodia e istinto. Le sue canzoni raccontano diverse esperienze umane e sociali, in chiave intima e sincera. Lo fanno timidamente ma con sicurezza, cullandosi tra malinconia e speranza ma lasciando spazio anche a leggerezza e autoironia. “Radici” è un passo in avanti con lo sguardo al passato, un atto di gratitudine verso ciò che l’ha cresciuta e resa quella che è ora: la famiglia, gli amici di una vita, se stessa. Punti fermi su cui ci siamo costruiti, ancore a cui ci aggrappiamo, la comfort zone del conoscersi ma anche l’ambizione di trasformarsi abbandonando ciò che non ci appartiene più. Un continuo allenamento al coraggio di saper cambiare strada e rischiare ad ogni bivio, portando con sé tutto ciò che di prezioso si è coltivato.

Cinque canzoni dal cuore acustico e dall’arrangiamento minimale, una corteccia sottile ma solida che ne protegge la linfa vitale. Cheriach Re pesca dagli ascolti internazionali e da artiste che l’hanno smossa come First Aid Kit, Lisa Hannigan, Phoebe Bridgers e Julien Baker. Se nel precedente EP “Lallazioni” predominava l’idea di una sperimentazione istintiva, ora Valeria mette al centro un songwriting più lineare e maturo.
In ogni brano possiamo ritrovare una diversa “radice”, la nostra storia diventa così una bussola che ci invita a proseguire il viaggio: se in “Puchukay”, apice etnofolk dell’EP, si cita l’inaspettata eredità familiare con un ritornello Inca, in “La Rochelle”, una ballad malinconica ballad, la fuga dalla terra natia diventa la migliore forma di riscatto. “Conoscersi” e “Abitudine” si rivolgono al rapporto intimo con i nostri limiti. Due brani più pop e ritmati, ma dotati anche di una schietta sincerità, per accettare quello che siamo come primo passo verso il cambiamento. L’EP si chiude dolcemente con “Bonsai”, l’unica canzone dedicata ai rapporti sentimentali e alla loro complessità, un brano dal sapore malinconico in cui si riconosce alla rottura un potere di adattamento e rinascita.
Dopo la presenta<ione ufficiale al Joshua Blues Club di Como, il 28 aprile Cheriach Re sarà da Mosso Milano in occasione di FLUG Market.

Cheriach Re è uno pseudonimo nato dall’unione dei cognomi delle nonne di Valeria, Daria Cheriach, di origine istriana, e Giovanna Re, italiana ma trapiantata in Ecuador per una vita intera. Un’eredità femminile e multietnica, preziosa e di grande stimolo: fin da bambina questo legame con terre lontane e sconosciute l’ha incuriosita e affascinata, permettendole di sentirsi figlia di mondi diversi.
A giugno 2021 ha pubblicato il suo primo EP “Lallazioni”, cinque brani che si pongono come i primi esperimenti comunicativi del progetto. Dal 2021 è parte di Canta Fino a Dieci, un collettivo di cantautrici impegnate nel promuovere la partecipazione femminile nel mondo della musica e ad abbattere gli stereotipi di genere.
Tracklist di “Radici”
1. Puchukay
2. La Rochelle
3. Conoscersi
4. Abitudine
5. Bonsai
Credits: Testi di Valeria Rossi / Cheriach Re. Musica di Cheriach Re e Paolo Caruccio / FRACTAE.
Produzione e mix di FRACTAE, assistente studio Sara Sibona. Master di Collin Jordan. Chitarre di
Denis Chiatellino. Tromba di Stefano Costantini / Costa. Pianoforte di Sara Sibona. Batteria di
Stefano Prezzi. Cori di Sara Sibona, Margott e Denis Chiatellino.
L’Artwork è una foto di Marco Reggi, la grafica è di I Diseigi di Elle. Foto promo di Marco Reggi.
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