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“Trovata una sega!” lo scherzo delle teste di Modigliani in scena in Val Mulini

2 maggio 2024 | 09:30
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Sabato 3 maggio, alla ex Tintostamperia Val Mulini, va in scena “Trovata una sega!” di e con Antonello Taurino

Prosegue, nell’ambito del ciclo di eventi Gener-Azioni 24 (il programma di azioni temporanee per la rigenerazione del comparto industriale dismesso della ex Tintostamperia Val Mulini), la rassegna Tutti a teatro: ciclo di 10 spettacoliiniziativa voluta da Confcooperative Insubria e dal Consorzio Abitare, con il coinvolgimento di Piramide Engineering e di AttivaMente, che, dopo una serie di appuntamenti al Salone della Cooperativa AttivaMente, presso il rigenerato Pastificio Castelli di via Pastrengo, è tornato negli spazi in trasformazione della ex Tintostamperia della Val Mulini, in via dei Mulini 3.

Il settimo appuntamento, infatti,  in programma sabato 4 maggio, alle 19.30, sarà con lo spettacolo teatrale Trovata una sega! – Racconto su Livorno, Modigliani e “Lo scherzo del secolo” dell’estate 1984, prodotto da Teatro della Cooperativa, scritto, diretto e interpretato da Antonello Taurino, con le luci di Ornella Banfi e il suono di Ivan Garrisi, vincitore del premio Calandra 2017 insieme al premio miglior regia e premio giuria popolare.
Trovata una sega!è stato selezionato per il Festival Kilowatt 2014 e per il Festival Tramedautore 2015.

Prima dello spettacolo, sarà possibile visitare la mostra di Gaetano Orazio Sotto i Cavalli del Sole, aperta nella Galleria della ex Tintostamperia Val Mulini.

trovata una sega di e con Antonello Taurino alla ex tintostamperia val mulini
(foto di Laila Pozzi)

SINOSSI DELLO SPETTACOLO

Quando il caso incatena gli eventi meglio di uno sceneggiatore hollywoodiano. Più di trent’anni dopo, il racconto per “Attore e Proiettore” sulla perfetta sequenza di eventi di quell’estate ’84. La leggenda la conoscevano tutti, a Livorno: nel 1909 Modigliani pare avesse gettato nel Fosso Reale alcune sue sculture, deluso per lo scherno di amici incompetenti che lo avevano deriso per quelle opere. Ma quando nel 1984, per celebrarne i cent’anni dalla nascita, il Comune (a latere di una mostra organizzata in suo onore) ne azzarda tra roventi polemiche il temerario recupero, avviene la pesca miracolosa di tre teste che porta davanti ai Fossi di Livorno le TV di tutto il mondo! E subito i maggiori critici d’arte non
hanno dubbi a sancire: «Sono dei capolavori, sono di Modigliani!». Ma dopo un mese venne fuori che… non eran proprio di Modigliani…
L’invasamento collettivo nel cortocircuito vero-falso e il mistero di alcune morti mai chiarite.
Tre studenti burloni e un pittore-portuale dalla vita maledetta. Uno spaccato sociologico sull’Italia d’allora e tantissima, memorabile, comicità involontaria: ecco gli ingredienti di quello che fu definito “lo scherzo del secolo”.
Protagonista assoluto di questa storia è il Caso, che infilò in quell’estate una successione di eventi fortuiti talmente meravigliosa che la drammaturgia è già perfetta di suo. Alcune coincidenze sono così incredibili che si stenta a crederci: da lì, l’idea dello spettacolo per “Attore e Proiettore”, quasi che le immagini dell’epoca testimoniassero della veridicità degli episodi raccontati.
Dal comico al drammatico, dalla farsa alla tragedia, nella galleria di personaggi non manca davvero nessuno. In più, quasi come in Romeo e Giulietta, questa storia è anche una specie di guerra tra vecchi e giovani. Per tutto questo, dal punto di vista attoriale, il lavoro si è indirizzato verso un divertito mimetismo di tutti i personaggi che l’hanno popolata, a partire dalla proposta della calda e caratteristica parlata livornese: per far emergere, a scopo comico o meno, l’umanità dei personaggi al di là del taglio documentaristico che a tratti lo spettacolo presenta.

PRENOTAZIONI QUI

Per accedere alla ex Tintostamperia Val Mulini, ingresso pedonale dalla Val Mulini.
È possibile parcheggiare nel piazzale della Tintostamperia un numero limitato di automobili. Si invitano quindi gli ospiti a raggiungere la Val Mulini a piedi, dal Piazzale delle Caserme lungo il Fiume Aperto, oppure a lasciare l’auto all’autosilo della Val Mulini.

PROSSIMI APPUNTAMENTI DELLA RASSEGNA

Venerdì 17 maggio, ore 19.30
Tintostamperia Val Mulini
MI SONO FERMATA A LADY MACBETH
di e con Lucilla Giagnoni
Giulietta, Desdemona, le streghe del Macbeth, Lady Macbeth. Ma ancheRomeo, Jago, Macduff. Questi sono i nomi di alcuni dei personaggi shakespeariani che Lucilla Giagnoni ha interpretato: maschi e femmine, senza distinzione. Particolare  curioso, questo. Nel teatro elisabettiano infatti le donne non potevano recitare, non avevano voce. Viene così saldato un debito. Interpretare i personaggi maschili è, per una attrice, terribile, come un transfert, un’esplosione. Ma calarsi nei panni di quelle creature femminili è una vera e propria esplorazione di un mistero, di ciò che non si conosce di se stesse. Giulietta, Desdemona, le streghe, Lady Macbeth: loro sono già , ma hanno bisogno di corpo e voce.

Sabato 25 maggio, ore 19.30
Tintostamperia Val Mulini
LA DIVA DELLA SCALA
di e con Laura Curino
Laura, la protagonista, prende la difficile decisione di diventare un’artista e di scalare le ardue vette dell’arte. Non potrebbe avuto idea più difficile da realizzare: sembra che tutto congiuri contro di lei. La “Scala” che deve salire – in tutti i diversi significati della parola – è altissima. Decine di personaggi si avvicendano nel racconto a deviarla o a sostenerla, in un susseguirsi di episodi paradossali, tragicomici, ma sempre rigorosamente credibili, fino a quando si apre il famoso sipario e… Lo spettacolo è un monologo a più voci, che passano tutte accidentalmente attraverso la dirompente teatralità di Laura Curino.

Sabato 29 giugno ore 19.30 e domenica 30 giugno ore 16
Salone AttivaMente
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ONESTO
Compagnia Filodrammatica Pastificio Scenico – AttivaMente
La farsa, la commedia, il divertissement più divertente d’Inghilterra si è trasferito in Italia.
In un’ambientazione tutta lombarda i nove attori della Compagnia Filodrammatica fanno rivivere, con leggerezza, le parole del celeberrimo Oscar Wilde. I personaggi mettono in scena le assurdità, i difetti e i personalissimi (e rispettabili) non-sense degli esseri umani.
In questa rappresentazione il pubblico ha così la possibilità di verificare come la vita, a volte, possa prendere percorsi inaspettati e tutt’altro che logici. Protagonista dell’opera: la risata.