
Maggiori vantaggi e tariffe più convenienti per chi sceglie di rivolgersi ad un servizio di riparazione dei proprio elettrodomestici
Le riparazioni di elettrodomestici sono destinate a diventare più convenienti, e al tempo stesso più accessibili, grazie alla direttiva europea Right to Repair. In un futuro meno remoto di quel che si possa immaginare, insomma, quando ci si ritroverà alle prese con un dispositivo elettronico che non funziona sarà più semplice farlo riparare che non buttarlo per comprarne uno nuovo. Una preziosa opportunità, caratterizzata da tariffe convenienti, grazie alla direttiva suggerita dalla Commissione europea che assicura il diritto alla riparazione. Lo scopo di tale provvedimento consiste nel diminuire gli sprechi da un lato e, dall’altro lato, supportare il comparto delle riparazioni, in modo che le stesse risultino più vantaggiose.
Le nuove norme
Così, rivolgersi a un centro di assistenza elettrodomestici Tradate o in qualunque altra città d’Italia sarà un’opzione realmente attraente. L’introduzione, attraverso le nuove norme, del diritto alla riparazione per gli elettrodomestici persegue diverse finalità: sostenere i consumatori, permettendo loro di spendere meno; diminuire gli sprechi; ridurre il numero di rifiuti prodotti, a beneficio di tutto il pianeta. Ma quali sono gli aspetti più interessanti della direttiva? In primis, il nuovo obbligo imposto ai produttori di consentire le riparazioni anche in seguito al termine della garanzia che caratterizza il prodotto.
Che cosa cambierà
Ma non è tutto, perché con l’entrata in vigore della direttiva i consumatori avranno il diritto di essere informati in maniera trasparente e completa a proposito dell’esistenza dell’obbligo di riparazione elettrodomestici, che ovviamente sarà a carico del produttore. I clienti avranno l’opportunità di usufruire di un device in prestito per il lasso di tempo in cui quello di proprietà sarà inutilizzabili perché in riparazione. Sempre in base alle nuove norme, i produttori saranno tenuti ad assicurare l’accesso online alle tariffe riguardanti le riparazioni. I pezzi di ricambio, i componenti e gli strumenti dovranno essere messi a disposizione a tariffe ragionevoli, anche se ovviamente tale definizione fornita dal legislatore si presta a una grande varietà di interpretazioni.
Gli obblighi per i produttori
Ancora, si è arrivati a un accordo in base al quale i produttori non potranno sfruttare clausole all’interno dei contratti finalizzate a impedire le riparazioni, le quali non potranno neppure essere ostacolate per mezzo di specifiche tecniche software o hardware adottate ad hoc. Più nel dettaglio, i produttori non potranno evitare l’impiego di componenti di seconda mano e non potranno impedire il ricorso a pezzi realizzati in 3D messi a disposizione da riparatori indipendenti.
La piattaforma online europea
Il processo di riparazione elettrodomestici a Tradate e/o in altre località sarà agevolato e reso più accessibile anche grazie alla creazione di una piattaforma europea online che sarà suddivisa in sezioni nazionali. In questo modo, i consumatori dei diversi Paesi che fanno parte della Ue, utilizzando tali piattaforme, avranno la possibilità di mettersi in cerca delle officine di riparazione più vicine a loro, ma anche di trovare venditori di beni ricondizionati. Non solo: questa piattaforma indicherà anche gli acquirenti di prodotti difettosi e segnalerà eventuali iniziative di riparazione gestite dalla comunità, a iniziare da quelli che sono stati definiti cafè di riparazione. Una volta che le norme internazionali saranno state recepite a livello nazionale, infatti, tutti i Paesi membri saranno tenuti a prevedere delle misure ad hoc finalizzate a sostenere le riparazioni. Tali misure potranno essere declinate in modalità differenti: si potrà trattare, per esempio, di fondi o voucher dedicati, ma anche di corsi di riparazione o di campagne di informazione. Non solo: sarà possibile anche sostenere degli spazi di riparazione la cui gestione sarà affidata alla comunità.
I repair cafè
Spazi di questo tipo in effetti esistono già, almeno in alcune città del nostro Paese: si tratta dei repair cafè, che non rappresentano tanto delle officine vere e proprie, quanto dei luoghi di scambio e di incontro. Insomma, dei punti di aggregazione che oltre a proporre laboratori di riparazione gestiscono altre attività con scopi sociali, di solito affidati alla gestione di cooperative o di associazioni. Qui, appassionati di bricolage, professionisti e artigiani mettono le proprie competenze al servizio della comunità per garantire la riparazione di oggetti di vari tipi. Come dire: i cittadini hanno anticipato la politica, ma ciò non toglie che l’introduzione del diritto alla riparazione sia una buona notizia per tutti i consumatori europei.