Io, pianista jazz. L’ironica autobiografia di Carlo Uboldi
Con “Potevo essere un impiegato di banca, invece sono un pianista Jazz” Carlo Uboldi entra nel cuore del jazz e racconta come una serie di tasti bianchi e neri scoperti quasi per caso possa cambiare una vita intera
Chissà come la prendono i bancari ogni volta che sentono dire “potevo essere un impiegato di banca” inteso come uno dei lavori peggiori possibili (pensare che c’è chi fa l’assaggiatore di cibo per animali e chi l’annusatore di ascelle. Tutto vero). Comunque resta quello del travèt, l’impegato alla scrivania o allo sportello, il termine di confronto per chi, invece, fa un lavoro affascinante come può essere quello di musicista, ad esempio. Carlo Uboldi, brillante pianista jazz comasco, la banca non l’ha nemmeno sfiorata visto che le sue attitudini musicali erano evidenti fin da piccolo, ma quando ha cercato un titolo per il libro in cui racconta la sua vita da pianista è ricorso all’ironia che lo contraddistingue ed è venuto fuori “Potevo essere un impiegato di banca invece sono un pianista jazz”(Blonk edizioni) da poco in libreria e in tutti gli store online.
Uboldi, uno dei musicisti più attivi in Italia e all’estero, leader di alcune tra le formazioni più apprezzate del panorama jazzistico Italiano, ha raccontato la sua prima “impresa letteraria” a Ciacomo radio

Il libro racconta di una passione per il jazz nata forse ancora prima di nascere e della diffidenza con cui per anni il mondo dei “maestri” ha guardato il genere. La narrazione si snoda tra la fatica dello studio, aneddoti divertenti e, soprattutto la vita vera di un jazzista. “Un giorno il maestro, il sommo – si legge in uno dei capitoli del libro – convocò i miei genitori, i quali si presentarono elegantemente vestiti e pronti a ricevere encomi o medaglie per aver dato alla luce un musicista dotatissimo, invece gli venne detto che ero totalmente inadatto allo studio della musica e che la mia passione per la musica jazz era inconciliabile con una professione nel mondo della musica seria: fu la prima volta in cui sentii associare direttamente il jazz a qualcosa di impuro, di poco serio, appunto, e che me lo rese ancora di più la mia musica di elezione”.
“In questo libro, una cavalcata che ha il ritmo vorticoso di uno dei suoi assoli al pianoforte, c’è un viaggio picaresco che ricorda, a tratti, quello di un Don Chisciotte che ha un pianoforte al posto del mulino, un Don Chisciotte che diventa anche Sancho Panza per poi ritornare cavaliere, ed è un viaggio che si snoda principalmente lungo un trentennio, diciamo dalla fine degli anni ’80 fino al 2010/2012, in cui fare jazz e vivere di solo jazz non era solo possibile ma anche enormemente divertente: in questa grande scatola di balocchi trentennale Carlo Uboldi è entrato e si è ritagliato un ruolo di primo piano”. Dalla prefazione di Igor Ebuli Poletti, curatore della collana Sotto le stelle, dove i jazzisti italiani si raccontano con Blonk editore
Il volume è disponibile in formato cartaceo nelle librerie oppure in formato ebook. Si può ordinare su www.blonk.it con servizio di print on demand e consegna in 5 giorni lavorativi, e in tutti i principali bookstore. Per acquisti: https://www.blonk.it/book/

Carlo Uboldi nasce a Como nel 1966 e debutta a 16 anni alla Rassegna del jazz comasco ottenendo numerosi consensi e mettendosi in luce per il suo stile ispirato al grandissimo pianista Canadese Oscar Peterson, che sarà per sempre un suo punto di riferimento. A 17 anni debutta in televisione su RAI 1 in trio coi suoi fratelli suonando già brani di sua composizione nella trasmissione TV1 Estate. Qualche anno dopo tornerà in televisione alla trasmissione Tappeto Volante come pianista del quartetto di Gianni Coscia. A 21 anni diventa stabilmente per una quindicina di anni il pianista di Paolo Tomelleri, e nel 1992 l’incontro col vibrafonista tedesco Fritz Hartscuh fa nascere il quintetto MILAN SWING che lavora in Germania per svariati anni incidendo un CD per l’etichetta germanica Bellaphon che ottiene grandi consensi nel Nord Europa. Suona in tutta Europa e ha all’attivo 33 dischi. Dal 2015 insegna alla Pop Music School di Paolo Meneguzzi pianoforte e improvvisazione.