La protesta delle mamme lungo le strade di Como:”I nostri Nidi sono stati retrocessi in serie B….”




Il sindaco Rapinese e la sua vice Nicoletta Roperto (assessore politiche educative) nel mirino della manifestazione contro la chiusura degli asili nido partita stamane da via Passeri per arrivare davanti al Comune passando per il lungolago. In questo caso è stato fermato anche il traffico – per alcuni minuti – per consentire il passaggio dei manifestanti, un centinaio complessivamente. Mamme e bimbi in passeggino per sollecitare l’amministrazione comunale a rivedere le scelte sulla chiusura di alcune strutture tra cui il “Magnolia” in centro e quello di Monte Olimpino.

Lo sciopero degli asili nido di Como, in concomitanza con il corteo odierno, è stato indetto dai sindacali Cgil, Cisl e Uil. Molti gli striscioni e le bandiere con un parallelo calcistico: se il Como calcio è salito in A, i Nidi della città – era scritto su uno striscione davanti al corteo – sono stati retrocessi in B. Il corteo si è concluso nel cortile del Comune, lì dove la protesta era già avvenuta qualche mese fa prima di una seduta del consiglio comunale.

LA NOTA DEL PD
“Nella giornata di oggi, con un corteo partito dall’asilo di via Passeri e terminato di fronte a Palazzo Cernezzi, gli asili nido comunali di Como hanno scioperato contro l’Amministrazione e la sua gestione delle strutture del territorio. Il Partito Democratico cittadino desidera esprimere il proprio sostegno nella lotta contro la chiusura e la privatizzazione degli asili nido territoriali, da sempre un fiore all’occhiello della nostra città e una preziosa risorsa, in quanto strumento pedagogico, nella crescita dei nostri bambini” dichiarano il Segretario cittadino del PD Daniele Valsecchi e la capogruppo dem in Consiglio comunale Patrizia Lissi.
“Siamo molto vicini alle famiglie, così come ai tanti lavoratori e alle tante lavoratrici che, insieme a Cgil, Cisl e Uil sono scesi in strada per protestare contro una gestione del territorio fredda e calcolatrice ad opera del sindaco e della sua giunta, che trattano le persone come freddi numeri, senza preoccuparsi degli aspetti umani e delle conseguenze delle proprie azioni. Compito di chi amministra sarebbe quello di valorizzare il patrimonio della propria città e di cui gli asili nido fanno parte da decenni, non quello di esternalizzare ogni servizio. Ancora più grave, se possibile, è la mancanza di ascolto e di dialogo da parte del sindaco e della vicesindaco, da mesi arroccati nel palazzo, incapaci di avere un confronto con i cittadini riguardo alle proprie scelte. Ci uniamo, pertanto, ai manifestanti nella loro causa, a salvaguardia di un servizio pubblico che, da sempre, a Como, è sinonimo di efficienza e di qualità” concludono.
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