Nuove uscite

Montin torna in libreria con il nuovo noir dello “sbirro con l’eskimo”

Al ritmo delle canzoni anni '70 lo sbirro Martino Ribaud indaga sull'omicisio di una sua ex fiamma. O forse no. "Il sangue dei randagi" del giornalista e scrittore Umberto Montin

umberto montin libro

di Sabrina Sigon

 

Fare i conti con la propria gioventù spesso significa farli anche con la propria generazione. Nel caso del vicequestore della Polizia di Stato della questura di Como Martino Ribaud, significa rivedere il proprio controverso passato nelle file dei ribelli degli anni settanta; quelli, per intenderci, che amavano indossare il vecchio eskimo, e lo indossano ancora.

Come tutti i gialli che si rispettano, la vicenda parte con un omicidio: una signora della Ferrara bene, barbaramente uccisa in un appartamento disabitato di Bologna. Nella sua borsa un biglietto, su cui è scritto il nome del vicequestore. Da qui comincia l’indagine che lo porterà tra Como, il lago e Milano, nel Veneto e in Emilia con un interessante coinvolgimento di Parigi e della Francia in generale.

Tante le donne che animano il romanzo: Corinna Schmidt, figura decisa e manageriale, ma anche ambigua e, come altre presenti nella storia, detentrice di potere e ascendente personale; Amina, 51 anni, nata in Algeria, era piccolissima quando i genitori si sono trasferiti in Francia. Lavora come infermiera in una clinica di un sobborgo di Parigi; non è una “beurette” (nata in Francia da genitori immigrati) in senso stretto, ma è come lo fosse.  L’atletica, efficiente, brusca nonché politicamente scorretta ispettrice Cristina Zandonai; il colonnello Aurelie Bonpajsan; l’immancabile agente scelto Nina Stanzani, braccio destro del vicequestore, che comincia a fare i conti con la sua non più verde età.

Il crimine intorno a cui è costruito il romanzo ha come ambiente la ricostruzione storica di avvenimenti reali di quegli anni; perché quelle che scrive Umberto Montin sono vicende che si svolgono su più livelli, e raccontano anche di come la società, dagli anni settanta a oggi, sia cambiata in modo così profondo, e noi con lei.

Forte della sua esperienza come giornalista di cronaca nera – ma si è anche occupato di geopolitica ed economia – Montin attinge agli anni trascorsi a scrivere per i quotidiani, anni nei quali ha avuto modo di avvicinare e conoscere molti aspetti tecnici investigativi, e li unisce a una capacità narrativa di ampio respiro tipica degli scrittori di genere di livello, dando vita a una storia ricca di dialoghi e descrizioni.

Il sangue dei randagi”, Robin Edizioni, già disponibile nei punti vendita e sulle piattaforme digitali, verrà presentato alla libreria La Ciurma di viale Lecco 83 – Como, il 20 luglio prossimo alle ore 17.

umberto montin libro sbirro con l'eskimo

Un biglietto con il suo nome. Martino Ribaud, vicequestore a Como e sempre più “sbirro con l’eskimo”, intuisce che il passato è venuto di nuovo a cercarlo. Portando con sé guai grossi, visto che la nota era nascosta nella borsa di una signora della “Ferrara bene” sventrata in un appartamento abbandonato a Bologna. Una donna che Ribaud conosce bene: è stato un suo amore passeggero sulle barricate degli ultimi fuochi di rivolta nella Bologna di fine anni Settanta. Solo che allora la ragazza aveva un altro nome.

Per il vicequestore nella primavera piovosa e grigia del 2012 si apre di nuovo un’altra indagine non autorizzata. Ma stavolta la partita è più intricata e pericolosa, lo conduce nelle vicende di chi dopo la fine dei sogni di rivoluzione in Italia si è rifugiato in Francia sotto l’ala protettiva della “dottrina Mitterand”. Di questa legione di “randagi rossi” ha fatto parte anche Mirta, la ragazza amata da Ribaud e riapparsa con un’identità diversa, un matrimonio borghese e un lavoro a contatto con gli ultimi della terra.

Al vicequestore Ribaud spetta il compito di riannodare i mille fili intrecciati ricorrendo, ancora una volta alla memoria storica agli ex dell’Autonomia che l’avevano aiutato in un’indagine precedente. Così un po’ alla volta, con il suo metodo lento e inesorabile, raccogliendo storie e piccoli indizi collezionandoli uno con l’altro nella sua mente, ricostruisce storie e rapporti mentre nell’ombra qualcuno lo tiene d’occhio. Fino a cercare di eliminarlo più volte.

umberto montin

Umberto Montin ha un passato da giornalista professionista a Il Gazzettino di Venezia e poi, per oltre 30 anni, al quotidiano La Provincia di Como. Ora, felicemente in pensione e in continuo viaggio tra Como e il suo Polesine d’origine, si dedica alla passione di sempre: i romanzi gialli/noir. Nel 2020 è uscito “A muso duro” (Robin edizioni); il nuovo romanzo “Il sangue dei randagi” (Robin edizioni) è da pochissimo in libreria.

 

commenta