Attacco frontale al sindaco Rapinese da Fratelli d’Italia: ostile anche con le aziende agricole del mercato

25 giugno 2024 | 15:45
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Attacco frontale al sindaco Rapinese da Fratelli d’Italia: ostile anche con le aziende agricole del mercato
Attacco frontale al sindaco Rapinese da Fratelli d’Italia: ostile anche con le aziende agricole del mercato
Attacco frontale al sindaco Rapinese da Fratelli d’Italia: ostile anche con le aziende agricole del mercato

Dure critiche da Molinari e colleghi di partito al primo cittadino:”Grave danno economico e sociale per gli operatori”. Coldiretti:”Troviamo una soluzione, nessuna polemica”.

Fratelli d’Italia esprime la sua ferma condanna per l’ingiustizia subita dalle aziende agricole del Mercato Annonario di via Mentana, alle quali è stata tolta arbitrariamente la possibilità di lavorare, senza che il Sindaco e l’Amministrazione Comunale abbiano fornito loro alcuna alternativa né informazioni chiare sulle tempistiche dei lavori di ristrutturazione. Lo rendono noto con una nota a firma del direttivo provinciale.

LA NOTA DI FRATELLI D’ITALIA

Le aziende del Mercato Coperto, rappresentate dal Consorzio Mercato Agricoltori Comaschi (CoMAC), sono state informate della scadenza della concessione con una comunicazione ufficiale del 14 giugno 2024. Questo avviso, con scadenza al 31 luglio 2024, impone agli operatori di liberare gli stalli senza offrire soluzioni temporanee o definitive, causando un grave danno economico e sociale agli esercenti che da anni operano nel mercato.

Denunciamo con forza l’assenza di un piano organizzato da parte del Sindaco Alessandro Rapinese e dell’Assessore al Commercio Michele Cappelletti. Non è accettabile che, a fronte di necessari interventi edilizi e impiantistici, non sia stata predisposta una soluzione di continuità per gli imprenditori, né una chiara comunicazione sulle modalità e tempistiche degli stessi lavori. Questo atteggiamento di superficialità e mancanza di rispetto verso i lavoratori e le loro famiglie è inaccettabile.

È inammissibile che, in questi due anni di amministrazione, non sia stato indetto un bando per la riassegnazione degli spazi, magari mettendo a carico dei vincitori le spese di adeguamento degli impianti. Ora, senza fondi a bilancio per gli interventi necessari né un bando pronto, l’Amministrazione si appresta a lasciare i locali inutilizzati per un periodo indefinito oltretutto precludendosi gli incassi derivanti dall’occupazione degli stalli, dimostrando incapacità ed inefficienza nella gestione del patrimonio comunale.

Secondo la deliberazione della Giunta Comunale n. 36 del 14 febbraio 2024, il Comune di Como ha accolto la richiesta del CoMAC di continuare a esercitare nell’area dedicata del Padiglione produttori fino al 31 luglio 2024, nelle more della riorganizzazione del mercato. Tuttavia, nonostante la concessione temporanea, il Comune non ha ancora avviato una procedura ad evidenza pubblica per l’assegnazione degli stalli, evidenziando ulteriormente l’inefficienza amministrativa.

La maggior parte delle aziende presenti al Mercato Annonario non ha possibilità di vendere i propri prodotti altrove, e alcune, come quelle ortofrutticole, hanno già messo a dimora piante i cui prodotti non potranno essere venduti a causa della chiusura del mercato proprio nel pieno della stagione produttiva. Aziende con dipendenti a carico rischiano di doverli licenziare, lasciando intere famiglie senza sostentamento. Nell’altra parte del mercato, vi sono diversi stalli vuoti che potrebbero ospitare altri banconi, ma l’Amministrazione non ha fornito soluzioni in merito.

L’attività commerciale rappresenta una componente essenziale del tessuto economico e sociale della città di Como. Fratelli d’Italia chiede che l’Amministrazione Comunale si attivi immediatamente per trovare soluzioni alternative che permettano agli agricoltori di proseguire il loro lavoro senza interruzioni. È fondamentale che si instauri un dialogo costruttivo con tutte le parti coinvolte, al fine di pianificare interventi che rispettino le esigenze degli esercenti e garantiscano la continuità delle loro attività. Inoltre, è necessario tutelare le aziende del territorio che lavorano a “chilometro zero”, garantendo così la sostenibilità e la valorizzazione delle eccellenze locali.

Invitiamo l’Amministrazione a fornire trasparenza e chiarezza riguardo al cronoprogramma dei lavori, affinché le aziende agricole possano pianificare e organizzare le loro attività di conseguenza, tenendo a sottolineare che il Mercato Annonario è l’unico luogo nel quale possono vendere i loro prodotti e che ad esso non esistono alternative.

Per l’ennesima volta Alessandro Rapinese dimostra la sua ostilità nei confronti dei comaschi: Fratelli d’Italia rimane al fianco delle aziende presenti all’interno del Mercato Annonario e di tutti gli operatori economici di Como, garantendo il proprio impegno per difendere i loro diritti e tutelare le loro attività, fondamentali per la vitalità e lo sviluppo della città.

Stefano Molinari – Presidente provinciale Fratelli d’Italia

Sergio Zauli – Coordinatore cittadino Fratelli d’Italia

Monica Colacicco – Responsabile provinciale Dipartimento Agricoltura di Fratelli d’Italia

Lorenzo Cantaluppi – Capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Como

Tony Tufano – Consigliere comunale di Fratelli d’Italia

E in queste ore arriva anche una nota di Coldiretti Como/Lecco sullo stesso argomento. La riportiamo integralmente.

“Concentriamoci non sulla polemica ma sulle proposte: perché il tempo stringe e per i produttori agricoli del Mercato Coperto di Como va trovata una soluzione”. La posizione è espressa da Coldiretti Como Lecco che nel primo pomeriggio ha riunito i produttori associati che partecipano al mercato stesso e, allo stesso tempo, si rende disponibile nei confronti del Comune, proponendosi “come intermediario tra l’ente e gli agricoltori per trovare una soluzione che soddisfi entrambe le parti, ciò grazie anche alla propria esperienza maturata nel realizzare e coordinare mercati agricoli”.

La riunione ha portato alla sottoscrizione di una lettera (firmata da tutti i presenti, ovvero dalla maggioranza assoluta dei produttori agricoli che partecipano al Mercato Coperto di via Sirtori) che a breve l’organizzazione agricola porterà all’attenzione del sindaco, con la richiesta di un incontro a breve che possa affrontare in modo risolutivo la questione. Nella missiva si rappresenta “la preoccupazione espressa dagli imprenditori agricoli presenti al Mercato Coperto riguardo alla comunicazione in cui si annuncia l’obbligo di lasciare le loro postazioni entro il 31 luglio 2024 a causa dei prossimi lavori di ristrutturazione. Il nostro approccio è sempre orientato alla ricerca di soluzioni condivise attraverso incontri e dialogo costruttivo, evitando sterili polemiche che non porterebbero ad alcun risultato”.

Anche i clienti sono preoccupati: “In molti ci chiamano – dicono i produttori agricoli – chiedendo notizie sul futuro della struttura e vorremmo poter dare loro le dovute rassicurazioni”. Massima disponibilità al dialogo, quindi, che Coldiretti vorrebbe concretizzare, appunto, tra i produttori stessi e l’amministrazione municipale.

“Comprendiamo l’importanza e la necessità di procedere con questi lavori, riconoscendo che l’immobile è di proprietà del Comune e necessita di manutenzione e che la convenzione  attualmente in essere con il Consorzio Mercato Agricoltori Comaschi è scaduta da quasi un anno” precisa Coldiretti Como Lecco attraverso il direttore Rodolfo Mazzucotelli. “Tuttavia, nell’evidenza che la sospensione dell’attività di mercato causerà un grave danno alle aziende agricole, è nostro ruolo e dovere farci portavoce delle istanze di queste ultime nel chiedere di individuare un’alternativa valida, seppur temporanea, per permettere di non interrompere tale esercizio e, allo stesso tempo, anche di non creare un disservizio ai cittadini”.

Anche questo punto, Coldiretti Como Lecco esprime una piena volontà di collaborare, proponendosi, appunto, come intermediario tra il Comune e gli agricoltori per trovare una soluzione. “Siamo quindi disponibili a collaborare per l’individuazione di uno spazio alternativo dove poter svolgere il mercato durante il periodo dei lavori. Volentieri possiamo mettere a disposizione le nostre risorse e competenze”.