Domani nessun dorma! Debutta Turandot. Il video alla prova generale




In occasione delle celebrazioni per il centenario della morte del compositore, Turandot di Giacomo Puccini è l’opera scelta per 200.Com Un progetto per la città, l’opera partecipativa di AsLiCo, diventata elemento distintivo e caratterizzante del Festival Como Città della Musica giunto alla XVII edizione
Dilegua, oh notte, tramontate stelle, all’alba vincerò! E in attesa…nessun dorma, tutti svegli con Calaf…oops, il nome non bisognava dirlo, è un segreto. Il mio mistero è chiuso in me, il nome mio nessun saprà...specialmente tu oh Principessa nella tua fredda stanza. Guardi le stelle che tremano, d’amore e di speranza. Cara la mia Turandot (mi raccomando con la “t” finale perchè siamo in Cina e non in Francia).
Abbiamo scherzato con l’aria del Nessun dorma dall’opera Turandot, ma siamo, abbastanza, sicuri che Giacomo Puccini, di cui si celebra il centenario della morte, non se la sarebbe presa per questo giochino che, comunque, serve per semplificare la trama dell’ultima sua opera, incompiuta, al debutto giovedì 27 giugno ore 21.15, nell’Arena del Teatro Sociale per il Festival Como Città della Musica. Seguiranno le repliche del 27, 29 giugno e 1 luglio sempre alla stessa ora.
Dunque cosa succede nei tre atti dell’opera? Cina, Città Proibita. Viene promulgato l’editto che colui, di sangue reale, che riuscirà a risolvere tre enigmi, sposerà la bellissima Principessa Turandot. In caso il pretendente non sappia risolverli verrà decapitato. Ci prova il principe di Persia e fallisce, verrà giustiziato al sorgere della luna. Tra la folla c’è anche il vecchio Timur, re decaduto dei Tartari, con la sua schiava Liù, per un caso fortuito incontra il figlio Calaf che non vedeva da anni il quale, però, prega il padre e Liù di non pronunciare il suo nome. Intanto entra il corteo che accompagna la vittima. Alla vista del giovane principe, la folla, dapprima eccitata, si commuove per la sua giovane età e chiede per lui la grazia. Turandot allora entra e, glaciale, ordina il silenzio alla folla e con un gesto dà l’ordine al boia di giustiziare il principe persiano
Calaf, che prima l’aveva maledetta per la sua crudeltà, è ora turbato dalla regale bellezza di Turandot, e decide di tentare anche lui la risoluzione dei tre enigmi. Anche se suo padre cerca di dissuaderlo, lui si propone. Nel corso della cerimonia regale degli enigmi, con una Turandot pronta a mandare a morte l’ennesimo pretendente, Calaf, di cui, però, nessuno conosce il nome, risolve gli enigmi e l’imperatore mantiene la parola promettendogli in moglie sua figlia. Ma Turandot non ne vuole sapere di sposarsi e implora il padre di rimangiarsi la parola. A questo punto è Calaf a fare una proposta: se Turandot scopre il suo nome entro il giorno successivo, non solo la lascerà libera, ma le donerà la sua vita. C’è grande agitazione a Pechino quella notte. Turandot fa fuoco e fiamme con tutti per scoprire il nome del suo promesso sposo il quale è molto tranquillo…il mi osegreto è chiuso in me….eccetera eccetera. Per scoprire questo benedetto nome Turandot fa chiamare il vecchio Timur e la schiava Liù che, per non far torturare il suo padrone, dice che solo lei conosce quel nome e non lo rivelerà mai. Ovviamente la crudele Turandot la fa torturare, ma lei non cederà sorretta dalla forza dell’amore e, pur di non tradire Calaf, strappa il pugnale ad una guardia e si uccide. Una tragedia nel nome dell’amore. Vuoi vedere che anche la gelida Turandot si lascia penetrare da tutto questo amore?
A questo punto non si sa come Giacomo Puccini avrebbe risolto la faccenda perchè morì lasciando incompiuta l’opera tanto che il maestro Toscanini, nella prima esecuzione alla Scala di Milano il 25 aprile 1926, fermò orchestra e cantanti al terzo atto e, rivolgendosi al pubblico disse, «Qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto.» Solo il giorno dopo venne eseguita l’opera intera con il finale scritto da un allievo del Puccini. Un finale che il pubblico di Como NON vedrà perchè per questo allestimento è stata scelta la versione originale composta da Puccini, con la scena della morte di Liù come finale.
Ieri sera la prova generale è stata l’occasione per la consueta “Prima giovani” riservata agli under 30. All’Arena del Teatro Sociale c’era il direttore di Ciaocomo Marco Romualdi che, con l’aiuto di Barbara Minghetti, direttrice della programmazione del Teatro, ci introduce a questo allestimento dell’opera.
In occasione delle celebrazioni per il centenario della morte di Giacomo Puccini l’opera scelta per 200.Com Un progetto per la città è Turandot. L’opera da il via alla diciassettesima edizione del Festival Como Città della Musica, diretto e organizzato dal Teatro Sociale di Como-AsLiCo, in collaborazione con la Società dei Palchettisti e con il contributo del Comune di Como, con l’idea condivisa che la cultura abbia un ruolo fondamentale per lo sviluppo della città, sia nei confronti dei cittadini che dei turisti.
L’opera andrà in scena all’Arena del Teatro Sociale di Como giovedì 27, sabato 29 giugno e lunedì 1 luglio alle ore 21.30. A curare la regia sarà Valentina Carrasco (foto sotto), affermata regista argentina al suo primo lavoro con AsLiCo, che ha appena debuttato con grande successo al Regio di Torino con il nuovo allestimento La fanciulla del West di Puccini e vincitrice lo scorso anno del premio Abbiati della critica musicale per La favorite di Donizetti. Al suo fianco, firmerà le scene e i costumi Mauro Tinti, che il pubblico ha già avuto modo di conoscere nel Nabucco di Jacopo Spirei nell’Arena del Sociale nel 2017.

“Turandot, fredda, crudele, irraggiungibile. Una donna che al mito ottocentesco dell’amore romantico, delle donne sposate sottomesse alle decisioni del marito, preferisce il nubilato e la sua libertà individuale. Libertà personale che difende a sangue e fuoco, senza arrendersi, fino a diventare una spietata dittatrice. – racconta la regista Carrasco – Puccini, nel suo ultimo capolavoro, aggiunge alla lista dei suoi archetipi femminili quello più estremo, più moderno, quasi inconcepibile ai suoi tempi: una donna di potere.” Accanto alla regista, l’altra figura fondamentale sarà il direttore d’orchestra: a dirigere Turandot il M° Jacopo Brusa (foto sopra), che il pubblico di Como e di OperaLombardia ha appena avuto modo di conoscere con il Don Carlo di Verdi negli scorsi mesi. “Sono estremamente felice di poter celebrare, nel centenario dalla morte, Giacomo Puccini con la Turandot in un contesto speciale come quello legato ai 200 di Como! – racconta il M° Brusa – L’ultima opera di Puccini è, infatti, la più “corale” di tutte. Sicuramente è la più spettacolare! Perfetta, quindi, per rendere omaggio, tutti insieme, al più grande compositore italiano del ‘900.”
In scena, ad interpretare Turandot ci sarà Hanying Tso; Davide Capitanio sarà Altoum, mentre Calaf sarà interpretato da Max Jota; con loro anche alcuni vincitori e finalisti delle ultime edizioni del Concorso Internazionale AsLiCo per Giovani Cantanti Lirici, come Baopeng Wang (Timur), Alessia Merepeza (Liù), Junyeok Park (Ping) e Lorenzo Martelli (Pong). Completano il cast Raffaele Feo (Pang) e Francesco La Gattuta (Un Mandarino). Insieme al team creativo e ai cantanti professionisti, ovviamente non mancherà il Coro 200.Com con più di 200 cantori amatoriali, cuore del progetto partecipativo di AsLiCo, diretti dal M° Massimo Fiocchi Malaspina.
INFO
Biglietti I area 40€ + prev., II area 35€ + prev, in vendita alla biglietteria del Teatro oppure online su www.teatrosocialecomo.it
Lo spettacolo si svolge all’Arena del Teatro Sociale di Como, all’aperto. In caso di condizioni atmosferiche avverse, lo spettacolo potrà avere luogo la sera stessa al Teatro Sociale di Como senza allestimenti scenici. In caso di sospensione dopo l’inizio dello spettacolo, non si avrà diritto ad alcun rimborso.

Arena del Teatro Sociale di Como
giovedì 27, sabato 29 giugno e lunedì 1 luglio 2024 – ore 21.30
200.Com Un progetto per la città – X edizione
TURANDOT
Musica di Giacomo Puccini. Libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni.
Turandot Hanying Tso
Altoum Davide Capitanio
Timur Baopeng Wang
Calaf Max Jota
Liù Alessia Merepeza
Ping Junyeok Park
Pang Raffaele Feo
Pong Lorenzo Martelli
Un Mandarino Francesco La Gattuta
Direttore Jacopo Brusa Regia e luci Valentina Carrasco
Scene e costumi Mauro Tinti
Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina
Altri maestri del coro Davide Dell’Oca, Eric Foster, Arianna Lodi, Cristina Merlini
Orchestra 1813
Coro 200.Com
Coro di voci bianche del Teatro Sociale
Produzione Teatro Sociale di Como AsLiCo
Nuovo allestimento
In occasione delle celebrazioni per il centenario della morte del compositore