Per l’inaugurazine ufficiale è arrivato – direttamente da POarigi, andata e ritorno in giornata – il suo direttore Christian Prudhonne. Ha visto tutto, girato nelle sale, ha apprezzato moltisimo il lavoro che la direttrce del Museo del Ghisallo – Carola Gentilini – ha svolto assieme ai suoi collaboratori: ricerca, cura dei dettagli, foto d’epoca, biciclette di grandi campioni arrivate qui, le maglie indossate e poi quelle gialle, la mascotte, i ritagli di giornale. Una mostra da visitare se siete appassionati di ciclismo, aperta tutti i giorni (fino a settembre) al Museo del Ghisallo. Noi l’abbiamo visitata in questi giorni in occasione della partenza della corsa a tappe francese proprio da Firenze e dall’Italia. Ci hanno aperto le porte la direttrice e il presidente della struttura.
Tre sale tematiche e tutte con il giallo come colore dominante. Qui sotto una delle curiosità che ci ha svelato la direttrice. Ma ce ne sono tantissime passando in mezzo alle sale che profumano di storia. Ci sono le foto di grandi campioni: da Merckx a Indurain, da Pantani a Nibali. E poi Hinault e Fignon per arrivare ai giorni nostri. E gli scatti in bianco e nero dell’epoca.
In una teca all’ingresso del Museo anche alcune delle biciclette storiche: dai recenti vincitori a quella (qui sotto) usata da Fabio Casartelli, l’indimenticato campione albesino morto proprio al Tour in una drammatica caduta avvenuta al Portet d’Aspet
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